26 Aprile 2024

reportage

Sodoma e Gomorra, il dramma del ciclo sfrenato dei consumi

Migliaia di tonnellate di rifiuti e-tech arrivano ogni anno ad Agbogbloshie, sobborgo di Accra, la più grande discarica di questo genere in Africa. Qui, computer, cellulari, stampanti e altro, vengono smontati a mani nude per ricavarne tutte le parti che – per pochi spiccioli – è possibile rivendere ad acquirenti locali. Questo reportage racconta la storia di alcuni dei “dannati” che vivono e “lavorano” in questo luogo in un ciclo senza sosta di povertà di cui sono colpevoli governi, aziende e singoli, ma anche la società del consumo sfrenato e senza limiti. Società in cui anche il concetto – e l’applicazione – dell’obsolescenza programmata ha la sua parte di responsabilità. Ma ci sono anche storie di riscatto e amore per il prossimo.

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“Senza Codice”, immagini in mostra per raccontare il mondo

Presentiamo la mostra “Senza Codice”, 14 scatti del reporter freelance Angelo Calianno che racconteranno in breve storie dall’Etiopia, Somaliland, Palestina, Iran, El Salvador e Colombia. L’esposizione itinerante partirà in Puglia per poi spostarsi nel resto d’Italia.

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“Refugee Hotel”, prima notte in America

Sette anni di scatti nel reportage fotografico di Gabriele Stabile sui rifugiati di tutto il mondo al loro ingresso negli USA, sette anni per raccontare il percorso – fisico ed emotivo – di chi ha lasciato le proprie radici per cercarne altre altrove. A Roma dal 18 giugno al 28 settembre 2014 un’importante mostra già presentata a New York.

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Corno d’Africa: Etiopia, l’ultima colonia cinese

L’unico Paese africano a non essere stato colonizzato è ora territorio privilegiato per fare affari. Addis Abeba è oggi una città moderna e sventrata, le strade sono completamente aperte, si scava e si costruisce ovunque, quasi tutta l’ingegneria civile è in mano a compagnie cinesi, le gare d’appalto non esistono più.
I colossi cinesi arrivano con denaro contante con cui corrompono i funzionari per garantirsi gli appalti dei lavori. Oggi ponti, strade, centri commerciali, ferrovie è in mano loro. E anche la mano d’opera (80%) è cinese.

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Libertà clandestina, le feste proibite dell’Iran

“Tutto è possibile qui, se sai come farlo.” Questa è la frase con cui i ragazzi iraniani affrontano il regime e i divieti. In questo post/reportage uno spaccato della vita nel Paese. Una notte di festa e bagordi all’ombra di un regime che sa ma fa finta che tutte le regole siano rispettate. O almeno si accontenta che lo siano alla luce del sole. L’importante è non farsi trovare impreparati in caso di controlli.

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