Diritti in via di estinzione

Schiavizzate, stuprate, umiliate: la vita buia di badanti e braccianti
Raccolgono fragole e pomodori in turni estenuanti, vivono rinchiuse in casolari lontani da tutto, sono sottopagate, subiscono violenze sessuali e ricatti da parte dei loro padroni, vengono sorvegliate anche durante il riposo, non hanno accesso all’acqua per bere o per lavarsi: sono colf, badanti e braccianti agricole, spesso migranti, sfruttate nei Paesi europei mediterranei, anche in Italia, invisibili per la legge, le istituzioni, la società. Il racconto di Stefania Prandi, giornalista e fotografa, che queste donne le ha incontrate durante diverse inchieste sul campo e ne ha testimoniato le sofferenze, la vita senza dignità, le deboli speranze.

Nicaragua, il Governo Ortega mette fuori legge i gruppi femministi
Dal 2018, il regime di Ortega ha obbligato 267 ONG nicaraguensi a chiudere, dopo averle sottoposte a forti limitazioni. Chi ne paga le conseguenze sono le parti sociali più vulnerabili come donne e giovani LGBTQI che vedono cadere, con le organizzazioni, anche la protezione dei propri diritti. In un Paese in cui sessismo e omofobia dilagano, una grossa parte della popolazione si ritrova scoperta da qualsiasi tutela. Su 13 rifugi destinati a donne e bambini vittime di violenza di genere, solo 3 sono ora attivi ma costretti a operare clandestinamente pur di non abbandonare i loro assistiti.
Ambiente e Società

Clima e giustizia sociale, la leadership delle donne del Sud globale
Una vasta documentazione testimonia che la crisi ambientale grava, in misura maggiore, sulle spalle dei Paesi cosiddetti ‘in via di sviluppo’. Per realizzare un miglioramento delle condizioni climatiche, è necessario un cambiamento di narrativa che possa assicurare maggiore giustizia sociale, lasciando spazio alle categorie tradizionalmente oppresse. Per questo motivo, le prospettive e le azioni di alcune leader femministe, provenienti dal Sud del mondo, vengono sottolineate in questo articolo. Queste donne costituiscono la chiave per un’azione collettiva a favore della giustizia climatica.
Corrispondenze

Migranti criminalizzati: cercano protezione ma finiscono in carcere
Detenzione preventiva ed ergastolo per chi scappa da guerre e persecuzioni. Con la crescente esternalizzazione delle frontiere in Europa, chi intenda fare richiesta di protezione internazionale non può che intraprendere pericolose vie illegali di migrazione. Costretti a guidare un gommone, i migranti sono arrestati al loro arrivo. L’accusa è di omicidio colposo. In Grecia, chi guida un’imbarcazione con a bordo passeggeri di Paesi terzi è accusato di traffico di esseri umani. E così, disperati richiedenti asilo si ritrovano spesso condannati a vita. Sentenze pronunciate in mancanza di prove e in violazione del principio dell’equo processo.
Storie dal mondo

Follower e influencer, uno sguardo sul lato oscuro dei social media
Nell’era digitale è piuttosto comune seguire almeno un influencer sui social. Sebbene infatti quest’ultimi abbiano radicalmente cambiato le nostre vite, dall’altro lato nascondono un aspetto opaco e complesso di cui pochi sono a conoscenza. Spesso gli utenti possono sviluppare un attaccamento eccessivo nei confronti delle celebrità al punto da soffrire del cosiddetto “coinvolgimento problematico”. Lo studio qui presentato spiega il fenomeno e come potrebbe essere contrastato, per esempio con una maggiore autoregolamentazione da parte dei follower e mostrando sensibilità verso il problema da parte delle stesse celebrità.
Afroitaliani

Sabrina Onana, un doc per affrontare stereotipi su afrodiscendenza
Sabrina Onana è una giovane regista italocamerunese di Napoli e trasferita a Parigi. Ha dato vita ad un progetto che indaga sugli afroitaliani, sullo ius soli, e sulle seconde generazioni. Sabrina è anche fotografa, insomma una persona a cui piace raccontare attraverso il mezzo visivo o audiovisivo. Ha studiato sociologia alla Sorbona ed è lo sguardo ad una società che cambia che ha ispirato “Crossing the color line“, documentario in due parti in cui racconta le giovani generazioni di afroitaliani, dà loro voce e mette in luce le incongruenze di una società (e di una politica) che non sa osservare e gestire il cambiamento.
Africa

Cannabis, in Africa produzione per uso medico penalizza i locali
La coltura della cannabis ha una lunga storia nel Continente africano e, sebbene in passato molti Paesi perseguissero i reati legati alla coltivazione clandestina, ora si sta promuovendo la produzione legale. Sono dieci le nazioni che ne hanno approvato la legalizzazione per usi medici e scientifici. Tuttavia, i processi che regolano la coltivazione e la distribuzione sono così lunghi e costosi che solo le grandi aziende possono permettersi di entrare in quest’industria emergente a discapito dei piccoli produttori che invece restano esclusi. E il settore rischia di essere fagocitato dalle multinazionali.

Integrazione panafricana imperfetta, manca la volontà dei leader
In occasione dell’Africa Day il 25 maggio e del summit straordinario dell’Unione Africana tenutosi nella Guinea Equatoriale, si rende indispensabile una riflessione sull’urgenza di una reale integrazione continentale. Sebbene l’UA abbia stabilito linee guida condivisibili e ammirevoli, vari Stati membri sono riluttanti a trasferire i poteri necessari agli organi dell’Unione. Eppure, rinunciare a una piccola porzione di autonomia, porterebbe alla coesione interna e a maggiori benefici comuni in ambito politico ed economico, e soprattutto a un migliore posizionamento dell’Africa sullo scacchiere internazionale.