Salute mentale, la poesia africana come atto di denuncia e terapia

Parole in Folle è il titolo di un progetto realizzato da Voci Globali per sensibilizzare sul tema del disagio mentale e riflettere sul ruolo della parola come strumento di cura. Nell’ambito terapeutico e in quello dell’esperienza poetica, quella che usa la parola per raccontare ma anche per sostenere la propria battaglia contro disturbi e manifestazioni di malessere che toccano sempre più giovani. A Padova i principali appuntamenti: 10 ottobre – Giornata mondiale della salute mentale – conferenza con esperti di vari campi della cultura; 15 ottobre spettacolo di slam poetry e spoken word con artisti africani per la prima volta in Italia.

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Africa, il summit sul clima relega ai margini persone e comunità

Si è da poco concluso il primo congresso africano sul clima; un evento storico il cui scopo era quello di costruire una prospettiva specifica sulle difficoltà che popoli e Nazioni devono affrontare per via dei cambiamenti climatici. I Paesi del Continente sono, infatti, tra quelli maggiormente colpiti pur essendo responsabili in minima parte delle emissioni di gas serra. Ma, quella che poteva essere un’occasione per concentrarsi sulle soluzioni a favore delle persone è stata schiacciata dalla spinta a monetizzare l’economia green e le risorse naturali, creando terreno fertile per una nuova colonizzazione.

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Niger, perso l’alleato l’Europa si domanda chi fermerà i migranti

Il golpe di un mese fa ha fatto crescere tra i leader europei, e soprattutto in Italia, una preoccupazione: cosa succederà con i migranti? Non per una questione umanitaria – in migliaia sono bloccati all’interno del Paese senza mezzi di sussistenza e possibili target di violenze e di reclutamenti nei gruppi terroristici – ma perché il presidente deposto, Mohamed Bazoum, garantiva all’Unione Europea il controllo dei flussi migratori. Questo, dal 2016, attraverso una serie di accordi con l’UE in cambio di sostanziosi sostegni economici. Con chi tratterà ora per l’esternalizzazione di quella importante frontiera del Sahel?

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Ambiente, la carbon border tax voluta dall’UE danneggia l’Africa

Il prossimo ottobre entrerà in vigore una nuova legge europea che impone la prima tassa al mondo sul carbonio alla frontiera. Si tratta di un’imposta sulle emissioni di gas a effetto serra e mira a incoraggiare le aziende verso metodi di produzione ecologici. Eppure, non tutti i Paesi del mondo l’hanno accolta all’unanimità. Ad esempio, nel Sud globale viene vista come una misura di protezione dell’industria che avrà ripercussioni negative sul Continente africano. Attraverso la differenziazione dei mercati, insieme a finanziamenti idonei, i Paesi africani riuscirebbero in parte ad arginare il problema.

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Oltre i confini, poesia che rivendica diritto a viaggiare degli africani

Delle frontiere e dei passaporti che, a seconda del Paese di origine, agevolano o impediscono gli spostamenti delle persone vincolando di fatto il diritto alla mobilità, se ne occupano i Governi, la politica, le organizzazioni per i diritti umani. Ma può e, forse deve, occuparsene anche la poesia che tutto può dire a proposito dell’esperienza umana. E infatti una poesia intitolata Across Borders [Attraverso i confini] è entrata in un’assemblea istituzionale per raccontare l’insensatezza della burocrazia di fronte alle emergenze della vita e la necessità di maggiore coesione interna al Continente africano. Per i commerci e per gli individui.

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Ricordando Mandela, tante iniquità nel Sudafrica per cui ha lottato

Il 18 luglio è la giornata mondiale dedicata a Nelson Mandela: cosa resta dei suoi sforzi per combattere il sistema di segregazione razziale? Di certo, l’esempio di una battaglia per la convivenza pacifica di comunità diverse e l’impegno per eliminare ingiustizie sociali che però restano ancora evidenti. Dall’accesso alle risorse, all’impatto del cambiamento climatico fino all’inclusione nelle città, sono tante le facce della povertà. Tante da non poter dire la lotta conclusa. Ne abbiamo parlato con due professori, per una riflessione sull’eredità di questo personaggio iconico.

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Nigeria, la vita dei civili stravolta da esercito locale e Boko Haram

Dall’inizio del conflitto jihadista nel 2010, oltre 2,5 milioni di civili sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni causando un crollo dell’economia rurale. The New Humanitarian e VICE News hanno condotto indagini per oltre un anno e tutte hanno testimoniato violazioni del diritto umanitario internazionale da parte dei militari. Boko Haram impone severi controlli nelle zone che occupa e in caso si infrangano le regole si viene puniti severamente. Ma, sebbene molti vadano via, tanti altri restano per timore. Per esempio, per paura di essere spediti nella prigione di Giwa Barracks.

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Africani scrittori di resoconti di viaggi attraverso il loro Continente

In Sudafrica il viaggio è un argomento delicato. Durante gli anni dell’apartheid vigevano leggi che limitavano fortemente o addirittura bloccavano gli spostamenti delle persone nere; quella del viaggio di piacere era un’idea applicabile soltanto ai bianchi. Anche se quelle norme non esistono più, hanno lasciato un retaggio che i giovani sudafricani stanno cercando di scrollarsi di dosso. Numerose sono, infatti, le pubblicazioni che raccontano di viaggi alla scoperta del Paese e di se stessi, dello spostarsi liberamente senza il timore di incorrere in situazioni spiacevoli per il colore della pelle.

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Migranti siriani bloccati in Sudan, unica via d’uscita le rotte illegali

Dall’inizio dei combattimenti sono quasi 90.000 i siriani bloccati nel Paese dal conflitto armato. Come testimoniano gli intervistati, è risultato quasi impossibile usufruire dei voli di rimpatrio promessi dal Governo a proprie spese. La società aerea di bandiera – già accusata di pratiche illegali – pare abbia imposto il pagamento di grosse tangenti per l’inserimento nella lista passeggeri. Ma, se da un lato molti fanno di tutto per tornare a casa, tanti altri hanno paura di rientrare per timore di essere arruolati nel servizio militare che in Siria può durare anche diversi anni.

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La nuova era digitale in Africa, app di tendenza e scelte dei giovani

La diffusione dei telefoni cellulari in Africa ha cambiato completamente la comunicazione: oggi più di due terzi della popolazione dei maggiori Paesi africani possiede uno smartphone. L’attività più comune degli africani tramite lo smartphone è quella di inviare messaggi di testo, seguita dallo scattare foto o riprendere video, fare o ricevere pagamenti, accedere ai social network e leggere informazioni e notizie. Le app più popolari in Africa comprendono i social media, la messaggistica istantanea e applicazioni con una funzione specifica, come ad esempio la visione di film, il monitoraggio delle transazioni finanziarie o le scommesse sportive.

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