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Fermare il cemento, difendere l’acqua; al via il Climate Social Camp

Il capoluogo torinese ospiterà il CSC, un campeggio internazionale ecologista e anticapitalista nato dal lavoro di diverse realtà associative locali. Per due giorni, nel Parco Artiglieri da Montagna si susseguiranno dibattiti e seminari con interventi di attivisti e associazioni da tutto il mondo. Al centro della discussione ci saranno la crisi idrica e a cementificazione. Voci Globali ha dialogato con gli organizzatori riguardo a diritti sociali, cambiamento climatico e intersezionalità. Oltre ai dibattiti e all’aspetto formativo, poi, ci sarà ampio spazio per riflessioni di natura pratica e politica.

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Ricordando Mandela, tante iniquità nel Sudafrica per cui ha lottato

Il 18 luglio è la giornata mondiale dedicata a Nelson Mandela: cosa resta dei suoi sforzi per combattere il sistema di segregazione razziale? Di certo, l’esempio di una battaglia per la convivenza pacifica di comunità diverse e l’impegno per eliminare ingiustizie sociali che però restano ancora evidenti. Dall’accesso alle risorse, all’impatto del cambiamento climatico fino all’inclusione nelle città, sono tante le facce della povertà. Tante da non poter dire la lotta conclusa. Ne abbiamo parlato con due professori, per una riflessione sull’eredità di questo personaggio iconico.

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Migranti climatici, cresce il numero ma manca una tutela giuridica

Il prossimo 28 luglio sarà l’anniversario dell’adozione della Convenzione di Ginevra sullo Status dei Rifugiati. Ciò ci ricorda come l’ambito di applicazione di tale strumento non sia stato ampliato adeguatamente: particolarmente problematica è la situazione di coloro che migrano a causa degli effetti del cambiamento climatico, i quali non ricadono sotto la protezione di tale Convenzione. Emblematico è il caso Teitiota contro Nuova Zelanda, considerato come uno spartiacque, ma che in realtà è stata un’opportunità mancata.

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Turchia, arresti in massa durante la marcia del Pride a Istanbul

Tra le notizie di questo mese: la Svizzera ha emendato la legislazione nazionale, riconoscendo che il sesso senza consenso equivale a stupro. Un gruppo di indios peruviani hanno attaccato due petroliere canadesi per protestare contro lo sfruttamento del territorio amazzonico. Il “tesoriere del genocidio” ruandese non sarà sottoposto a processo penale perché troppo vecchio. Lo ha deciso il Meccanismo residuale internazionale per i Tribunali penali. Il Word Food Programme ha annunciato il taglio degli aiuti alimentari in Siria per “una crisi di finanziamento senza precedenti”.

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La nuova era digitale in Africa, app di tendenza e scelte dei giovani

La diffusione dei telefoni cellulari in Africa ha cambiato completamente la comunicazione: oggi più di due terzi della popolazione dei maggiori Paesi africani possiede uno smartphone. L’attività più comune degli africani tramite lo smartphone è quella di inviare messaggi di testo, seguita dallo scattare foto o riprendere video, fare o ricevere pagamenti, accedere ai social network e leggere informazioni e notizie. Le app più popolari in Africa comprendono i social media, la messaggistica istantanea e applicazioni con una funzione specifica, come ad esempio la visione di film, il monitoraggio delle transazioni finanziarie o le scommesse sportive.

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“Fieri Insieme”: il Pride di Sarajevo, ma la politica tollera le violenze

La situazione dei diritti umani in Bosnia Erzegovina è ancora complessa, la comunità LGBTQIA+ subisce discriminazioni e intimidazioni. Le autorità non agiscono in maniera tempestiva a difesa dei cittadini e all’interno delle istituzioni rimangono molte lacune da colmare per l’inclusione e il rispetto della diversità dei cittadini. Voci Globali ha intervistato il comitato direttivo di BH Povorka Ponosa, un’associazione informale che si occupa di diritti della comunità LGBTQIA+ e che dal 2019 organizza una marcia nazionale. Il 24 giugno guiderà il quarto corteo per le strade della capitale bosniaca.

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Stupro nei conflitti, le donne come territorio nemico da assediare

La violenza sessuale è ancora usata come arma, strategica e devastante, nelle guerre moderne. Sono milioni le vittime, ignorate dalle comunità, dai media, dalla giustizia. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti, di questo che tra i crimini di guerra e contro l’umanità è il più ignobile e nascosto abbiamo parlato con Desanges Kabuo, che ne è sopravvissuta e oggi coordina la sezione provinciale del Mouvement national des survivantes en RDCongo nel Sud Kivu ed è assistente psicosociale per la Fondazione Panzi a Minova.

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Sicurezza sociale, aumentano vulnerabilità e divari del benessere

4 miliardi di persone, ovvero circa il 55% della popolazione mondiale, sono fuori da ogni assistenza basilare, riguardante il diritto all’alimentazione, alle cure, all’istruzione, a un lavoro e a una vita dignitosa. Si tratta della drammatica sintesi dell’attuale lacuna in tema di giustizia sociale. Troppe disuguaglianze e sofferenze stanno colpendo milioni di persone a livello globale, chiamando urgentemente i Governi ad agire per una società equa e di pace. Inflazione insostenibile, guerre, crisi climatica e meccanismi di finanza globale stanno distruggendo il futuro di intere generazioni.

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Migrazioni, troppe salme senza nome. Le vittime delle frontiere

Tanti sono gli aspetti del fenomeno migratorio globale, tutti da approfondire per capire e, quindi, per agire in modo consapevole. Ma c’è una questione che, più delle altre, viene trascurata ed è quella che risponde alla domanda: cosa accade quando una persona muore nel tentativo di attraversare il Mediterraneo? Partendo da quello che ha mostrato (tragicamente) la gestione successiva alla strage di Cutro, approfondiamo la prospettiva dell’identificazione delle salme, della sepoltura e dell’eventuale rimpatrio. Ci aiutano a capirne di più l’avvocata Serena Romano e l’antropologa Silvia Di Meo.

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Africa MOCA Festival, diversità e ricchezza artistica sotto i riflettori

Tra le notizie di questo mese: L’UNESCO difende gli artisti sotto attacco, annunciando un investimento da 1 milione di dollari a sostegno della libertà artistica globale. Scoppiano le proteste in Pakistan dopo l’arresto dell’ex primo ministro Imran Khan. Siglata a Jeddah, da esercito sudanese e forze di pronto intervento, una dichiarazione di principi a tutela dei civili coinvolti nel conflitto. Un rapporto svela come il Delta del Niger sia stato avvelenato dai colossi petroliferi con danni enormi per ambiente e salute umana.

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