1 Maggio 2024

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Russia, la legge contro la “propaganda gay” che lede i diritti umani

Sebbene nel 1993 in Russia l’omosessualità sia stata depenalizzata, da allora si sono susseguite numerosi leggi al riguardo. Nel 2013 il già presidente Vladimir Putin firmò un nuovo decreto che proibiva la diffusione di informazioni sulle “relazioni sessuali non tradizionali” ai minori di 18 anni – con il pretesto del rischio spopolamento – limitando di fatto la vita delle persone LGBTIQ e dei gruppi di sostegno. Nonostante la legge sia stata condannata dalle principali istituzioni europee per la tutela dei diritti umani e dalla comunità internazionale, sono stati proposti di recente emendamenti che ne ampliano il campo di applicazione, ponendo ancora più in pericolo i diritti LGBTIQ e la libertà di espressione.

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La crisi climatica cambierà la nostra dieta e alcuni cibi spariranno

La lotta al riscaldamento globale si sta traducendo, con sempre più urgenza, in lotta per la sopravvivenza. E l’allarme è più forte se si parla della nostra alimentazione. Innalzamento delle temperature, eventi atmosferici più violenti e distruttivi, forte riduzione della biodiversità ci costringeranno – e di fatto hanno già iniziato – a modificare le nostre abitudini alimentari. Ma se dovremo cambiare il nostro modo di mangiare e abituarci all’assenza di alcuni cibi, sarà necessario anche rivedere in senso più sostenibile le modalità di produzione alimentare, per assicurarci la conservazione della vita sul Pianeta.

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Economia circolare della plastica, la sfida degli innovatori africani

Se nel Continente si prevede un forte aumento dei rifiuti di plastica da qui al 2030, un numero sempre maggiore di ONG e innovatori stanno rispondendo a questa sfida dimostrando creatività. Nell’articolo vengono illustrati alcuni esempi di innovazione digitale in Nigeria, Uganda e Zambia che coinvolgono le famiglie in percorsi virtuosi a favore delle comunità locali. Permangono sfide istituzionali significative e limitazioni infrastrutturali che stanno rallentando il ritmo del progresso verso una più completa economia circolare della plastica in Africa.

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Confine tra Bielorussia e Polonia, dove muore il diritto comunitario

A partire dall’inverno 2021 la situazione umanitaria lungo la frontiera orientale polacca si è trasformata in una vera e propria catastrofe umanitaria. Le autorità di Varsavia si sono macchiate di respingimenti arbitrari e violenze ai danni dei richiedenti asilo. Inoltre, le difficili condizioni climatiche hanno aggravato ulteriormente la situazione. Con lo scoppio della guerra in Ucraina e l’apertura ai rifugiati ucraini, è emerso il razzismo delle politiche di controllo dei confini europei. Attraverso una testimonianza diretta Voci Globali torna a parlare di criminalizzazione dei fenomeni migratori.

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Africa, la Francia parla di giustizia decoloniale ma fa i suoi interessi

Sempre più di frequente le ex potenze coloniali dichiarano di voler fare ammenda per i crimini del passato e di voler compensare – con restituzioni e investimenti – i danni arrecati ai Paesi africani (e non solo) in linea con quella che è stata definita “giustizia decoloniale”. Ma, altrettanto spesso, tali dichiarazioni, come quelle di Macron durante le visite di Stato in Africa occidentale, nascondono in realtà il chiaro intento di garantirsi potere di influenza sulle Regioni un tempo colonizzate e possibilità di guadagno grazie a rinnovati accordi commerciali, ben lontani dall’essere equi.

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Un pianeta che brucia, e sugli incendi il clima e la mano dell’uomo

Ogni estate migliaia di ettari di boschi e foreste vengono distrutti dalle fiamme, con nuovi record. Di origine naturale o, il più delle volte, dolosa, gli incendi mettono a rischio la flora e la fauna di vaste aree in tutto il mondo. Il rastrellamento di delicati ecosistemi, unito alla minaccia per la vita delle popolazioni che abitano i territori interessati, ci riporta al circolo vizioso di cause ed effetti innescato dai cambiamenti climatici. Allora, se l’emergenza annosa degli incendi estivi si veste di nuove criticità, anche le soluzioni devono integrare alle vecchie pratiche nuove strategie.

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Manganelli, lacrimogeni, pallottole: muore il diritto alla protesta

Manifestare il proprio dissenso contro ingiustizie, violazione dei diritti, abusi di potere dei governanti è sempre più difficile nel mondo. Non perché non ci siano persone disposte a esprimere pacificamente le proprie idee e a lottare per la democrazia e per i diritti, ma per la repressione forzata di cortei e manifestazioni da parte degli Stati. L’uso sproporzionato di armi, anche quelle meno letali come i lacrimogeni, di arresti, di atti di forza e di violenza fisica sta seriamente indebolendo il diritto a protestare. E, di conseguenza, la possibilità di costruire una società globale davvero evoluta, inclusiva, giusta e libera.

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Sudafrica, ritorna a vivere la musica di un’antica pittura rupestre

Un team di archeologi sudafricani è riuscito a ricreare con metodi di ricerca archeoacustica la musica raffigurata in una pittura rupestre sulle montagne del Cederberg, nord-ovest del Paese, dove sono dipinte persone che tengono in mano dei frustini, finora interpretati come scacciamosche. La ricerca rivela invece il loro probabile utilizzo come strumenti musicali aerofoni, suonati in gruppo durante l’esecuzione di danze rituali di trance al fine di ricreare suoni di origine naturale, percepiti ad esempio come ronzio di api nella fase allucinatoria, ma anche per l’invocazione della pioggia.

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Popoli e Terra, quando interessi e clima distruggono le comunità

La storia dei popoli indigeni è attraversata da secoli di invasione, oppressione e violenze. Ma quello che essa ci racconta, e che ancora oggi fotografa, è una realtà in cui l’interesse verso i profitti economici si traduce in espropriazione delle terre ed esili forzati. Il legame che questi popoli hanno con la Terra spesso è minato da apparenti motivazioni di conservazione della biodiversità. Così, vittime dei cambiamenti ambientali ma anche di un falso ambientalismo, le comunità indigene oggi lottano per la propria autodeterminazione e per un posto ai tavoli negoziali per salvare la Terra.

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New Development Bank, se mancano trasparenza e responsabilità

L’istituto rappresenta, oltre che un’enorme novità nel settore, una delle alternative più ampiamente condivise alla Banca Mondiale, offrendo anche la possibilità di apportare una nuova visione al finanziamento dello sviluppo, guidata dai Paesi del Sud Globale. Ciò non toglie che siano necessarie modifiche strutturali volte a garantire maggiore chiarezza nelle operazioni, in modo tale che alle comunità interessate dai progetti della Banca sia garantito l’accesso a informazioni fondamentali e abbiano voce in capitolo su questioni che riguardano direttamente il loro territorio e la loro vita.

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