25 Aprile 2024

post VG

India, il costo umano dello sviluppo

La vicenda del progetto di costruzione di un’acciaieria a Jagatsinghapur, area rurale nello stato dell’Orissa, rappresenta un tipico caso di conflitto tra le necessità macroeconomiche di sviluppo e i diritti di proprietà nonché le esigenze di sviluppo umano delle comunità fragili. Da anni, molti abitanti dell’area sono stati sfollati e costretti a vivere in povertà presso un campo di transito sovraffollato e in condizioni non idonee dal punto di vista sanitario.

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Talenti italiani all’estero e migranti per necessità in Europa

L’impennata del numero di migranti nel mondo (232 milioni nel 2013, di cui 72 soltanto in Europa), secondo quanto riportato dal Rapporto del Dipartimento di Affari Economici e sociali dell’Onu, invita a qualche riflessione. E in Italia? Secondo il Rapporto sull’economia dell’immigrazione in Italia 2013, realizzato dalla Fondazione Leone Moressa , nel Belpaese i lavoratori immigrati sono 2,3 milioni, pari al 10,1% degli occupati e al 12% al PIL.

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Quando sul Maghreb soffiava il vento della primavera

Da ricordi di viaggio la ricostruzione di atmosfere che sarebbero diventate Storia attraverso le “rivoluzioni arabe”. Tunisia, Egitto, Algeria, Libia, Marocco: com’erano prima del 17 dicembre 2010 quando Mohamed Bouazizi, giovane venditore ambulante tunisino, si dà fuoco dopo che la sua merce viene sequestrata dalla polizia dando l’avvio alla Rivoluzione dei Gelsomini? Quali le atmosfere e i discorsi della gente?

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Libia, gli errori politici che minacciano la stabilità del Paese

Le profonde spaccature tra i leader al governo e i gruppi armati rischiano di portare al caos. E’ il momento della svolta. I politici libici stanno camminando sul filo del rasoio tra legittimità e anarchia mentre le milizie chiedono la loro testa e la popolazione rimane ad osservare mostrando sentimenti alterni di rabbia, disperazione e alienazione. Il “rapimento” da parte di unità combattenti del Primo ministro Ali Zeidan (poi rilasciato) dà la misura della situazione attuale nel Paese.

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Verso l’abolizione della pena di morte, questione di attivismo

Il punto sulla pena capitale e sui risultati ottenuti da anni di lotte. 40 gli Stati che ancora la applicano, soprattutto nei Paesi asiatici. Nel 2007, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione contenente una moratoria globale sulle esecuzioni. Da allora, simili provvedimenti sono stati presi ad intervalli di due anni, e ogni volta con una maggioranza sempre più estesa.

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La Rete e i diritti umani, un rapporto complesso

Grazie a Internet è più facile oggi difendere i soprusi? Una risposta dagli studenti del Fermi di Bologna. Il gruppo di lavoro ha messo a confronto activism e slacktivism; ha affrontato, inoltre, il tema dell’enorme presenza di informazioni on line e di come il lettore debba svolgere una parte attiva sia nella loro diffusione sia nell’approfondimento stesso delle fonti.

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Controllo delle armi, le molte contraddizioni

A pochi giorni dall’assegnazione del Nobel per la Pace all’OPAC, lascia ancora una volta perplessi la scelta di assegnarlo a organizzazioni imbrigliate nella politica internazionale e appartenenti al blocco occidentale. Contraddizioni del cosiddetto controllo degli armamenti, a distanza di un mese dalla ratifica al Trattato sul commercio delle armi da parte dell’Italia, caratterizzato da clausole di incerta interpretazione e di dubbia efficacia. Sul tema una vignetta del disegnatore inglese Polyp.

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La povertà non è un destino. E ci riguarda

La lunga lista di chi deve fare i conti con la sopravvivenza aumenta e ha cause precise, come l’avidità sfrenata. La povertà è una malattia che si sta diffondendo e per la quale va trovata una cura efficace. Il tema della Giornata mondiale per lo sradicamento della povertà è stato: lavorare insieme verso un mondo senza discriminazione, costruire sull’esperienza e la conoscenza delle persone che vivono in stato di povertà estrema. Ecco, basterebbe fare questo: ascoltare le persone e accantonare le avide esigenze di imprese, grandi aziende e multinazionali.

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Fotografia come impegno civile e denuncia “politica”

Intervista alla fotografa Sara Prestianni: le istituzioni europee sono responsabili delle violazioni dei diritti dei migranti. In prima linea alle frontiere che spesso rimandano indietro chi prova a fuggire da situazioni estreme legate alla guerra, alla miseria, alla violenza, la fotoreporter testimonia cosa significa per questi uomini trovarsi nelle “no man’s lands”.

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