22 Novembre 2024

territori

La poesia dell’Africa nelle voci e volti di Badilisha

L’Africa è poesia. Se non vi sentite a vostro agio con questo accostamento allora provate a viaggiare tra le voci, le frasi, le pause e i respiri di Badilisha. Un mondo di parole, rime e accordi poetici che fa incontrare un’Africa in cui esperienze e realtà quotidiane si tramutano in poesia: Badilisha è Il primo archivio di poeti africani online, pensato per raccogliere voci e volti di talenti noti e meno noti sparsi nel continente africano e nel resto del mondo. Africani neri, africani bianchi, africani della diaspora , raccolti in un contenitore virtuale che – dal 2012 ad oggi – è diventato spazio di conoscenza.

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Eurozona e media, la crisi spiegata da prospettive locali

La crisi dell’Eurozona, una questione molto complessa che ha ripercussioni economiche, politiche e sociali per tutte le nazioni coinvolte, rappresenta la sfida più grande che l’UE si sia trovata ad affrontare. I media europei se ne sono occupati ampiamente, ma resta da vedere se sia stata data un’adeguata esposizione di tutti gli aspetti complessi della crisi, sia sulla stampa che in televisione, e se i media dei diversi Paesi si siano concentrati in modo sufficiente su tutti questi diversi aspetti superando prospettive localistiche. Uno studio rivela le modalità di copertura della stampa e l’approccio dell’informazione alla questione.

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ISIS, distruggere i reperti antichi per cancellare l’identità

C’è così tanto dolore e senso di perdita, riflette la scrittrice Nicci Gerrard in un articolo per The Guardian sui pazienti affetti da demenza. La Gerrard descrive questa sofferenza – la perdita di un’identità radicata nella conoscenza comune, la cancellazione della storia, l’insidioso e irreversibile attacco al sapere e all’essere – come un “paesaggio dannato” che ci fa provare dolore. E si domanda: “Chi siamo nel momento in cui abbiamo perso i nostri ricordi?”. Analogamente, la rivoluzione in atto vuole la cancellazione della memoria, finché anche la Storia sarà sotto il controllo dello Stato Islamico.

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Un giro del mondo ‘alternativo’ per svelare lotte e diritti negati

Pubblichiamo l’esperienza di Daniela Biocca e Stefano Battain. Daniela e Stefano sono i protagonisti di un viaggio in oltre 20 paesi nei 5 continenti. Un giro del mondo in 266 giorni, per dare forma al progetto ALTERRATIVE, fusione delle parole “Terra” e “Alternative”. Lo scopo è incontrare associazioni, piccole organizzazioni e cooperative impegnate a promuovere la sovranità alimentare e i diritti delle donne, ma anche e soprattutto vedere con i propri occhi, comprendere meglio e documentare la realtà di chi lotta per un mondo alternativo e diverso dal basso.

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La crisi dei rifugiati, i diritti digitali e le censure dei governi

Le storie di rifugiati che si allontanano in massa dalla Siria e da altri Paesi teatro di conflitti per cercare di raggiungere l’Europa occidentale si trasferiscono nel territorio parallelo dei diritti digitali, dato che l’accesso alle reti di comunicazione è diventato davvero vitale per chi si muove a piedi in territori sconosciuti, e dovendo anche affrontare una crescente pressione da parte delle autorità di frontiera nell’Europa meridionale e centrale. Questa e altre storie in Rete da una sintesi del Netizen Report, bollettino settimanale a cura di Global Voices Advocacy.

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Crowdfunding, l’Africa che investe su se stessa

Secondo i dati del Crowdfunding Industry Report il Nord America fa la parte del leone, seguito da Europa e Asia, ma le sorprese maggiori arrivano dall’Africa. Oltre 6 miliardi di dollari nel 2013, 16.2 miliardi nel 2014 e una stima di circa 35 miliardi per il 2015. Un aumento vertiginoso di denaro raccolto attraverso le piattaforme online e il tam tam tra amici e conoscenti, destinato al finanziamento di progetti locali. Sempre maggiore dunque il ruolo della diaspora o direttamente delle risorse interne. E, dal punto di vista tecnologico, Orange e HelloAsso lanciano la prima esclusiva per smartphone.

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Il futuro della radio? Puntare sulle realtà locali

La radio – ci rivela Paolo Morandotti di Italradio, Osservatorio della radiofonia internazionale in lingua italiana – non gode degli investimenti cospicui dedicati ai grandi progetti multimediali che coinvolgono soprattutto Internet, televisione e stampa; al contrario sembra essere il primo medium al quale i servizi pubblici, particolarmente quelli europei, pensano quando occorre tagliare le spese. Se questo è vero, qual è il presente e il futuro della vecchia, cara radio? Attraverso questa intervista proviamo a capirne di più.

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Tortura e processi in diretta nella Libia neo-colonizzata

I negoziati sono ancora al palo mentre il Paese è in piena crisi economica. La situazione è aggravata dalla mancanza di un sistema legale, giudiziario e politico. Le diverse milizie, armate e create dagli Stati Uniti e dalla NATO, continuano a pattugliare le città, i paesi e i villaggi della nazione, molestando, rubando, assalendo e uccidendo i civili. E a causa dell’impatto sociale ed economico della guerra, la nazione è anche incapace di affrontare la crisi dell’emigrazione in espansione nel Nord Africa. I trafficanti di esseri umani adescano e caricano su imbarcazioni instabili i migranti, alla ricerca di asilo politico in Europa.

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