27 Aprile 2024

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Siria, le “voci di dentro” delle donne che descrivono la guerra

In mezzo alle notizie che quotidianamente giungono dal Paese in guerra, scrittrici, giornaliste e sopravvissute stanno dando voce alla gente comune tramite storie che raccontano il costo reale del conflitto siriano. Se questo è un corpo di letteratura che, purtroppo, può solo continuare a crescere, questi libri rappresentano un punto di partenza vitale per fornire prove cruciali in tempo di guerra o cronache di cambiamenti sociali e storici che portano alla luce narrazioni reali a volte in contrasto con quelle ufficiali.

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In Oceania detenzioni offshore e rifugiati in ostaggio

Per anni migliaia di richiedenti asilo sono stati rinchiusi in vere e proprie prigioni nelle isole del Pacifico. Manus e Nauru sono stati individuati dall’Australia come posti adatti alla “accoglienza” dei rifugiati, ma la vera motivazione in questa scelta era non farli sbarcare sul territorio australiano. Oggi, molti rifugiati sono ancora in Papua Nuova Guinea in condizioni precarie e di grande incertezza. Un recente report di Human Rights Watch presenta le terribili condizioni di richiedenti asilo iraniani, pachistani, iracheni, afghani, tamil, rohingya.

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Migranti, con Liberi Nantes l’inclusione è nello sport

Il campo XXV aprile, a Pietralata, periferia est di Roma, ospita gli allenamenti della squadra di rifugiati e richiedenti asilo di Liberi Nantes. Siamo andati a trovare i giocatori e a conoscere i volontari dell’Associazione, nata dieci anni fa. Tante le cose fatte e ancora da fare, con rinnovato entusiasmo e voglia di stare insieme. Le video interviste al presidente, Alberto Urbinati, all’allenatore Toti e ad alcuni amici dell’Associazione. Un esempio di integrazione e dialogo attraverso l’amicizia e le attività sportive.

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Afghanistan, una protesi per una vita “normale”

Questo breve fotoreportage mette in luce i gravi risultati di un conflitto che ha lasciato sul campo migliaia di persone senza arti. La Croce Rossa Internazionale, con sedi e personale sparsi per il Paese, fa quello che può, anche mettendo a repentaglio la sicurezza del suo staff. Di seguito alcune brevi storie da Kabul, Mazar-I-Sharif e Gulbahr, centri ospedalieri collocati in quello che è considerato il secondo Paese più pericoloso al mondo e dove la presenza di organizzazioni umanitarie è più che mai necessaria..

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Messico, non si ferma la lotta dell’indigena Marichuy

Maria de Jesus Patricio, comunemente nota come Marichuy, è una guaritrice indigena designata dal Congresso Nazionale Indigeno come candidata indipendente alle elezioni presidenziali messicane del 2018. Nonostante il gran numero di sostenitori, la donna non è riuscita a raccogliere il numero di firme necessarie per la corsa alla presidenza. Eppure, ciò non rappresenterà un ostacolo per tutti gli abitanti delle comunità indigene, le quali continueranno a combattere per i loro diritti.

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“Aiutiamoli a casa loro”, l’urlo arrogante degli illusi

Sono successe molte cose, nel corso delle ultime settimane in Italia, storie che concentrano la Storia di tre generazioni di africani. L’Africa e l’Europa degli ultimi decenni vivono una relazione basata su rapporti umani completamente distorti, e una fase regressiva che sembrerebbe senza ritorno, è una storia di disillusioni rispetto a un mondo occidentale fondato sullo sfruttamento, sull’ingiustizia, sul doppio binario dei diritti. Per ripristinarla questa giustizia, per sentirla dentro come valore morale assoluto, abbiamo bisogno di agganci, di supporti forti e sicuri. Uno di questi è la conoscenza.

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Yemen, si entra nel quarto anno di una terribile guerra civile

Il 26 marzo 2018 si è entrati nel quarto anno di conflitto in Yemen. Una terribile tragedia che non ha trovato un’adeguata copertura nei media occidentali e la dovuta attenzione della comunità internazionale. La risoluzione della guerra appare di là da venire, mentre migliaia di civili continuano a pagare per l’avidità dei Paesi interessati a spartirsi le ricchezze del territorio. Anche l’ONU si conferma impotente a intervenire per porre fine ai bombardamenti. Nell’articolo una sintesi della situazione.

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Respingimenti migranti, quando l’Europa viola i diritti umani

Nei Paesi europei si sta diffondendo la pratica dei respingimenti alle frontiere dei richiedenti asilo. Questa politica, in chiara violazione dei diritti umani e delle Convenzioni internazionali, è giustificata come una difesa della sicurezza interna. In realtà, nasconde ipocrisia e drammatici maltrattamenti e abusi, anche su minori. I migranti non possono, infatti, essere espulsi senza l’accertamento delle loro condizioni. L’Europa sta dando esempio di poca civiltà e di molta violenza.

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Somalia, un Paese devastato da siccità, carestia e conflitto

Negli ultimi anni quest’area del Corno d’Africa è stata colpita da una terribile siccità che ha causato carestia, fame e morte del bestiame e della popolazione. A peggiorare la situazione si aggiunge l’incessante conflitto che il Paese sta affrontando contro Al Shabaab e il terrorismo e che impedisce agli aiuti di raggiungere le comunità in pericolo. L’articolo ripercorre le cause della carestia e mostra come ancora una volta la comunità internazionale sembri lenta a reagire o addirittura indifferente alla sofferenza delle popolazioni.

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L’industria delle armi e la cultura della violenza negli Stati Uniti

Nel dibattito in corso negli USA sul crescere delle violenza armata, politici e cittadini non menzionano quasi mai i produttori di armi. L’articolo, corredato da molte statistiche, chiarisce invece come negli ultimi anni si sia registrato un forte aumento della produzione di armi da fuoco, e un ulteriore incremento degli acquisti, dovuto principalmente a efficaci campagne di marketing e legislative con la diffusione delle leggi stand-your-ground che consentono l’uso di armi per la difesa personale.

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