22 Novembre 2024

territori

Altissima moda: come portare veri abiti indigeni sulle passerelle e farne progetti sociali

Da qualche anno, alcune passerelle a Parigi e New York si vestono con l’etnico stile wayúu. Tipiche tuniche colorate che conservano nei loro intrecci la cultura ancestrale di questa comunità indigena latinoamericana. Una novità, quella di portare autentici indumenti indigeni sugli scenari dell’alta moda e aiutare la loro popolazione, che è stata un’iniziativa della Fondazione Wayúu Taya dell’attrice e modella venezuelana Patricia Velásquez.

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Il ‘Viaggio di un Tuareg’ visto e raccontato da due bambini, telecamera in mano

Il documentario “Solo andata. Viaggio di un Tuareg” — in programma al Nuovo Cinema Aquila di Roma, giovedì 3 febbraio alle 20.30 — racconta la storia di una famiglia Tuareg del Niger subsahariano immigrata nel ricco nordest produttivo italiano. Costretta ad affrontare le difficoltà di una quotidianità fatta di mille problemi, il padre lotta per riunire l’intero nucleo famigliare e dare loro una vita migliore: proprio qui, in quest’Italia imperfetta che per molti sembra diventata la terra promessa.

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Dheisha, la voce dei rifugiati

La definizione di “rifugiato” assume in Palestina connotati complessi e pieni di tensione. Cacciati dall’occupazione israeliana nel 1948, i rifugiati palestinesi sono in qualche modo rimasti nella loro nazione senza però poter tornare nei loro luoghi di nascita diventati ora territorio israeliano. Dheisha è il più grande campo rifugiati della Palestina.

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Condannati ad andare a piedi

Ci sono luoghi dove anche prendere un mezzo di trasporto pubblico può essere un lusso. In Ghana chi vive nelle aree più remote si sposta a piedi per raggiungere un villaggio vicino o il mercato. L’incremento delle tariffe, per l’accresciuto prezzo della benzina, sta rendendo ancora più difficile la vita di queste persone. Ma qui, probabilmente, non ci saranno le proteste che stanno infiammando la Tunisia. Non ci sarà ribellione. Solo rassegnazione e la lotta quotidiana per andare avanti.

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Brasile: alla ricerca di una globalizzazione inclusiva



Pur avendo le carte in regola per intraprendere quel cammino di crescita socio-economica che può portare tutto il Paese fuori dalla trappola del sottosviluppo, la povertà è ancora la condizione di grandi masse urbane e rurali in gran parte del “continente brasiliano”. Sfide e problemi di un modello di cambiamento che deve sempre più tendere al rispetto della democrazia e della giustizia sociale.

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Israele e Palestina: Ibrahim e la Casa della Pace

Appena arrivato in Palestina ho passato il tempo a parlare con militari israeliani, rabbini ortodossi, immigrati palestinesi tornati in una terra che non era più la loro. Cercando un punto da dove cominciare, un luogo che raccogliesse quante più storie possibili. Alla Porta di Damasco un palestinese mi ha detto: “Cerca la casa di Ibrahim, è il posto ideale dove cominciare a capire le cose”.

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Ghana, dove la schiavitù non è mai finita

Elmina e Cape Coast Castel sono oggi splendide fortezze affacciate sul Golfo di Guinea. Ma nei secoli scorsi hanno rappresentato il terrore per milioni di schiavi che qui venivano ammassati in attesa del viaggio verso le Americhe. Sono rimasta a fissare i muri freddi delle prigioni sotterranee dove uomini e donne rimanevano al buio, senza acqua né cibo, in catene. Ma ancor più duro da accettare è il fatto che in Ghana (come altrove) la schiavitù esiste ancora.

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Emirati Arabi Uniti: le corse dei cammelli a Dubai tra tradizione e modernità

Le corse dei cammelli sono a Dubai un business altamente redditizio. Fino al 2005 il potenziale guadagno era frenato dalle proteste degli attivisti per i diritti umani che criticavano l’utilizzo di bambini tra i due e i sette anni come fantini. Dopo il 2005, invece, il business ha ripreso quota grazie alla sostituzione dei baby schiavi con fantini robot.

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Vivere a Gyetiase: quando è il bianco ad essere nero (parte II)

Oggi il vero pioniere non è chi arriva in luoghi meravigliosi e incontaminati ma chi va in posti degradati e poveri. Dove se prendi la malaria e non hai le medicine muori. Dove gli odori sono spiacevoli, dove nessuno vorrebbe mai andare. Né tanto meno vivere. Ma dove, se offri una caramella a un bambino, questo ti mette davanti il più piccolo e gli allunga la mano in modo che tu la dia a lui per primo.

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