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I comics africani e la sfida di un linguaggio cosmopolita

L’arte dello storytelling africano che riesce a unire tematiche autoctone con stili di narrazione tipicamente americani ed europei può ritagliarsi un suo mercato, e non solo entro i confini del Continente Nero. Il recente successo di Comic Republic, sturtup con base a Lagos, non è che un recente esempio. La generazione dei ventenni e dei trentenni cresciuta con Internet e la tv satellitare ha molto da poter raccontare attraverso un medium, il fumetto, che può ambire ad essere cosmopolita pur trattando temi locali. Quale sarà il prossimo futuro del fumetto africano?

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Usa: agenda della resistenza e libertà di stampa a rischio

La settimana pre-natalizia è stata caratterizzata, a livello mainstream, dalle nuove nomine del Trump Team e dal voto degli Electoral College, che ne ha convalidato la vittoria nonostante diffusi richiami al “voto di coscienza“. Passata la paura con riferimento ai collegi, prende dunque forma l’Amministrazione “più ricca della storia Usa”. Sul fronte dell’attivismo, emerge intanto una dettagliata agenda per la “resistenza dei primi 100 giorni”.

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18 anni e poi? Cosa succede agli (ex) minori non accompagnati

Il 2016 è un anno record per l’arrivo in Europa di minori stranieri stranieri non accompagnati. La maggior parte di essi procede con la richiesta di asilo, ma la disomogeneità delle leggi tra i Paesi membri e l’aumento del flusso migratorio ha evidenziato le difficoltà. Come spesso accade sono le realtà locali e la società civile a rispondere per prime a queste difficoltà: a Bologna, per esempio, il progetto Vesta prevede l’accoglienza in famiglia dei neo-maggiorenni oppure il dormitorio di Accoglienza Degna fa sì che essi non si ritrovino per strada. Mentre l’UE spinge per l’armonizzazione e l’ Italia attende l’approvazione di una legge che accresca la tutela.

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Sud Sudan, Ana Taban: arte e musica per dire ‘basta guerra’

Per dire basta alla guerra civile e alle violenze etniche che continuano a dividere il giovane Stato africano, c’è chi ha scelto il linguaggio dell’arte. “Ana Taban”, ovvero “sono stanco”, è il movimento civile nato e diffuso da mesi nella capitale Juba con lo scopo di educare le nuove generazioni alla riconciliazione attraverso eventi artistici. Dai murales agli spettacoli teatrali fino alle canzoni con video diffusi sui social, Ana Taban parla alla gente di perdono, responsablità, impegno attivo, lotta al cieco tribalismo.

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Trump e Sanders: transizione confusa vs. ‘rivoluzione gentile’

Nel passaggio verso la presidenza Trump, il clima politico interno resta opaco e confuso, tra possibili interferenze russe e nomine in corso assai controverse (anche tra gli stessi Repubblicani). Monta intanto il progetto di Bernie Sanders, “Our Revolution”, con l’omonimo libro già bestseller, incontri pubblici e altre iniziative. In preparazione proteste di massa per l’insediamento ufficiale di gennaio, a partire dalla Women’s March on Washington.

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Letteratura della schiavitù: due romanzi e tanto disincanto

“Tra me e il mondo” e “Lo Schiavista” sono due libri di denuncia sul razzismo negli USA. Due punti di vista differenti e due linguaggi opposti per parlare della medesima piaga sociale che ancora avvelena un Paese confuso e rabbioso. Si sa che l’America non è affatto entrata nella fase post-racial e che la pesante eredità della schiavitù allunga ancora la sua ombra ingombrante nel rapporto fra bianchi e afroamericani. Ma quanto può la letteratura incidere in profondità in un malessere tanto radicato?

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L’attivismo ambientale nero che cerca spazi e ascolto

L’attivismo ambientale in Africa – nonostante non riceva molti onori della cronaca – è assai intenso. Nomi noti sono quello di Wangari Maathai, a cui nel 2004 fu assegnato il Premio Nobel per la Pace e quello dell’attivista-poeta Ken Saro-Wiwa, impiccato per aver osato sfidare la multinazionale Shell. Eroi dell’ambiente, li definisce la giuria del Goldman Environmental Prize, che ogni anno premia i difensori dell’ambiente, dei territori, della natura. Dei diritti umani, dunque. Sono 27 gli africani sub-sahariani premiati finora, ma molti altri lavorano nell’ombra e sono molte le associazioni che operano nei vari Paesi.

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Ghana, l’erosione della costa che distrugge vite e villaggi

All’estrazione della sabbia da parte dei locali e l’uso del legno di mangrovie, viene imputata la distruzione della costa nell’area di Keta, Regione del Volta in Ghana. Se queste attività incidono certamente sull’erosione, tra i motivi ci sono però anche i cambiamenti climatici, la mancanza di infrastrutture a protezione costiera e scarse politiche di sviluppo della zona da parte dei leader politici. Voci, opinioni e immagini nel reportage di uno studente dell’Università di Copenaghen che sta svolgendo un Internship con Voci Globali.

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