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Quando i libri diventano strumento di resistenza durante i conflitti

Leggere può essere talvolta uno strumento terapeutico. Oppure può portare la mente a esplorare mondi fantastici, ma che nondimeno riescono a parlare all’uomo a confronto con le domande e gli interrogativi di sempre. Ma cosa significa leggere quando la nostra sopravvivenza fisica è a rischio? E’ possibile riuscire ad essere trasportati in mondi “altri” attraverso la parola, sfidando la paura e un tremendo senso di precarietà che minaccia persino la propria incolumità? Ecco alcune storie di “letture resistenti” dalla Siria, da Gaza e dall’Iraq.

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Mattanza di attivisti ambientali, superstizione di onnipotenza

Nel 2017 quasi 4 persone ogni settimana sono state uccise perché lottavano per la salvaguardia dell’ambiente. Interi territori naturali, foreste, parchi patrimonio dell’umanità sono il teatro in cui si è svolta questa ecatombe. È l’ultimo report di Global Witness che ci mette al corrente di quanto questo mondo e le sue radici stiano franando. Perché se un uomo è costretto a diventare un martire per difendere questa terra, allora è chiaro che c’è qualcosa che non va. E questo qualcosa riguarda tutti. Viviamo in una prenne superstizione di onnipotenza, credendo di poter controllare e manipolare la natura a nostro piacimento. A questa superstizione si oppongono loro, persone comuni e nello stesso tempo eroi impavidi di cui non conosceremo mai i nomi, di cui non andremo ad approfondire la storia. Sono quelli che hanno difeso l’ambiente anche a nome nostro.

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India, il moralismo delle leggi sulla tratta e prostituzione

Una delle piaghe più controverse che colpisce la società indiana è la dilagante tratta degli esseri umani. La legge attualmente in vigore presenta contraddizioni e rischi che mettono in pericolo la vita delle vittime. La nuova proposta legislativa non sembra peraltro promettere di risolvere la già pesante situazione. Nonostante alcuni punti di forza, il testo presenta infatti programmi di intervento simili a quelli già presenti e mal funzionanti, in particolare viene sistematicamente ignorata la volontà delle vittime, che spesso tornano in un contesto di abusi e violenza, come intrappolate in un circolo vizioso infinito.

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Molestie online, giornalisti sotto attacco, le donne soprattutto

Account social falsi, troll e mercenari del web, pagati da politici e governatori, sono gli ultimi protagonisti del fenomeno delle molestie online. Reporters without borders ha diffuso una preoccupante inchiesta sul cyber harassment, che prende di mira i giornalisti impegnati in inchieste spesso scomode per il potere. Diffamarli, intimidirli, ridurli al silenzio attraverso calunnie e falsificazione della realtà sono gli obiettivi degli attacchi. Troppo spesso raggiunti. Una tendenza che non conosce confini, con Europa e Italia non esenti da gravi casi di molestie che minacciano non solo la persona ma la libertà di espressione e di stampa.

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Bambini rubati, un processo riapre le ferite del franchismo

Durante la dittatura franchista, migliaia di neonati sono stati tolti ai propri genitori biologici per essere dati illegalmente in adozione ad altre coppie. Basandosi su teorie eugenetiche diffuse ai tempi, al fine di “purificare” il Paese da razze inferiori o dai marxisti, e sfruttando le pressioni sociali di un Paese estremamente cattolico, una rete che includeva medici, suore e preti ha portato avanti per anni questo sistema criminale, anche dopo la morte di Franco. Dopo oltre 50 anni, sembra che le vittime di questi abominevoli reati stiano finalmente iniziando ad ottenere giustizia per quello che è considerato uno degli aspetti più bui della Storia spagnola.

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Israele, la “patria degli ebrei” che scatena nuove tensioni

La tensione in Medio Oriente, nei territori della Palestina, è sempre accesa. La striscia di Gaza continua ad essere teatro di violenza e morte tra i Palestinesi, che rivendicano il diritto di tornare nelle proprie terre con la Marcia del Ritorno, e gli Israeliani che affermano di difendersi contro atti di terrorismo rivolti verso il loro territorio. Intanto la politica degli insediamenti israeliani, illegali secondo l’ONU, trova nuovo slancio. A rendere più difficile la pace anche la legge approvata dalla Knesset che riconosce Israele Stato-nazione degli ebrei. Un cerchio di morte e di guerra, quindi, che non riesce a rompersi.

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Quei volti anonimi sospesi tra cielo e mare

Questo mese voglio soffermarmi su una fotografia. È datata 1932 ed ha un titolo: Lunch atop a skyscraper. Una delle foto storiche del secolo scorso. Rappresenta 11 uomini mentre consumano il loro pranzo nella pausa di lavoro della costruzione di una delle torri del Rockefeller Center a Manhattan. Sono a 260 metri di altezza, seduti su una struttura d’acciaio larga pochi centimetri. Anonime figure abbracciate al loro destino. Italiani, irlandesi, polacchi. Era quella manovalanza povera e disperata che aveva visto nell’America il futuro. Ma è l’America che grazie a loro ha costruito il suo futuro. Anche loro erano gli altri, quelli che generano odio e paura. Dimenticando che tutti siamo “l’altro”.

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Migranti, quei 35 euro tra cattiva gestione, propaganda e falsità

In un recente tweet, il ministro Salvini ha affermato: “entro l’estate la cifra per immigrato, scenderà almeno a 25. Quello che risparmieremo in falsa accoglienza lo investiremo in sicurezza”. La dichiarazione, dai toni fortemente propagandistici, è solo l’ennesima fake news in tema di immigrazione tesa ad alimentare distorte convinzioni sulla condizione dei migranti. Ancora oggi parte dell’opinione pubblica è convinta che il Paese trabocchi di immigrati e, che i “poveracci” giunti via mare ricevano dal Governo uno “stipendio” oltre a soggiornare in alberghi di lusso. Ma non è affatto così. Vediamo da dove provengono i soldi per la gestione dei flussi migratori in Italia e come devono essere usati.

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Nigeria, tra conflitti, povertà e il più alto numero di migranti

Nel più popoloso Paese africano conflitti e contraddizioni sono ancora moltissime. Boko Haram, nella parte nord-orientale del Paese, continua a diffondere terrore con attacchi e soprusi. Il numero di sfollati è di quasi 2 milioni, aggravando le stime di povertà e malnutrizione. La lotta tra pastori semi-nomadi Fulani e agricoltori alla ricerca di terre per le loro attività si sta sempre più impossessando del Middle Belt. Intanto, gli immigrati da questo Paese raggiungono il più alto numero in Europa. E il presidente Buhari si prepara per un nuovo mandato nelle elezioni del 2019.

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Se il migrante porta conoscenze e le insegna, a Matera si può

Mentre si continua a dibattere la questione delle navi allontanate dai porti italiani, dalla Basilicata arriva un esempio di storia positiva di integrazione. Nella Capitale europea della cultura 2019, Matera, una cooperativa sociale non-profit ha lanciato la Silent Academy, un’accademia dove oltre 400 migranti non ricevono formazione, ma sono loro stessi a fare da insegnanti, trasmettendo le loro conoscenze nei mestieri in cui erano abili nel Paese d’origine. Il progetto si ispira all’idea di arte pubblica, una fusione tra creatività e intervento sociale che potrebbe migliorare il sistema di accoglienza.

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