24 Novembre 2024

The Conversation

New Development Bank, se mancano trasparenza e responsabilità

L’istituto rappresenta, oltre che un’enorme novità nel settore, una delle alternative più ampiamente condivise alla Banca Mondiale, offrendo anche la possibilità di apportare una nuova visione al finanziamento dello sviluppo, guidata dai Paesi del Sud Globale. Ciò non toglie che siano necessarie modifiche strutturali volte a garantire maggiore chiarezza nelle operazioni, in modo tale che alle comunità interessate dai progetti della Banca sia garantito l’accesso a informazioni fondamentali e abbiano voce in capitolo su questioni che riguardano direttamente il loro territorio e la loro vita.

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Migrazioni, film e documentari africani che cambiano la narrazione

Se molti viaggi migratori hanno i Paesi africani come punto di partenza, è purtroppo vero che nella narrazione globale sulle migrazioni manca proprio il punto di vista di chi questi viaggi li affronta. Questo è invece l’obiettivo della Ong STEPS che si occupa di portare la prospettiva degli africani sulla scena internazionale, producendo film e documentari su temi d’attualità che siano strumenti di cambiamento sociale e sensibilizzazione. Tramite l’impact producing, è infatti possibile agire concretamente per migliorare la vita degli individui, delle comunità e delle politiche documentate nelle pellicole.

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RDC e Belgio, il passato e il tentativo di costruire nuove relazioni

La storia del colonialismo europeo in Africa è piena di punti oscuri: sfruttamento, schiavitù e accuse di genocidio hanno segnato quella tra Belgio e Congo. Negli ultimi anni sono stati compiuti alcuni passi verso il riconoscimento dei crimini commessi nella ex colonia anche al fine di ricostruire legami diplomatici più forti. Se è vero che il Belgio ha espresso rammarico per quanto avvenuto nella attuale Repubblica Democratica del Congo, è necessario che lo Stato dell’Africa centrale sia parte attiva del dialogo e delle trattative, non ultime quelle sui possibili risarcimenti economici.

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Cannabis, in Africa produzione per uso medico penalizza i locali

La coltura della cannabis ha una lunga storia nel Continente africano e, sebbene in passato molti Paesi perseguissero i reati legati alla coltivazione clandestina, ora si sta promuovendo la produzione legale. Sono dieci le nazioni che ne hanno approvato la legalizzazione per usi medici e scientifici. Tuttavia, i processi che regolano la coltivazione e la distribuzione sono così lunghi e costosi che solo le grandi aziende possono permettersi di entrare in quest’industria emergente a discapito dei piccoli produttori che invece restano esclusi. E il settore rischia di essere fagocitato dalle multinazionali.

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Integrazione panafricana imperfetta, manca la volontà dei leader

In occasione dell’Africa Day il 25 maggio e del summit straordinario dell’Unione Africana tenutosi nella Guinea Equatoriale, si rende indispensabile una riflessione sull’urgenza di una reale integrazione continentale. Sebbene l’UA abbia stabilito linee guida condivisibili e ammirevoli, vari Stati membri sono riluttanti a trasferire i poteri necessari agli organi dell’Unione. Eppure, rinunciare a una piccola porzione di autonomia, porterebbe alla coesione interna e a maggiori benefici comuni in ambito politico ed economico, e soprattutto a un migliore posizionamento dell’Africa sullo scacchiere internazionale.

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Follower e influencer, uno sguardo sul lato oscuro dei social media

Nell’era digitale è piuttosto comune seguire almeno un influencer sui social. Sebbene infatti quest’ultimi abbiano radicalmente cambiato le nostre vite, dall’altro lato nascondono un aspetto opaco e complesso di cui pochi sono a conoscenza. Spesso gli utenti possono sviluppare un attaccamento eccessivo nei confronti delle celebrità al punto da soffrire del cosiddetto “coinvolgimento problematico”. Lo studio qui presentato spiega il fenomeno e come potrebbe essere contrastato, per esempio con una maggiore autoregolamentazione da parte dei follower e mostrando sensibilità verso il problema da parte delle stesse celebrità.

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A rischio il futuro degli insetti, troppi mutamenti nel clima e habitat

Il cambiamento climatico e la perdita degli ambienti naturali nel nome dell’agricoltura intensiva interagiscono tra loro impattando in maniera fortemente negativa sulla biodiversità degli insetti in tutto il mondo. L’effetto pare più marcato nelle regioni tropicali, tuttavia da un punto di vista scientifico sono ancora insufficienti i dati a disposizione, più spesso disponibili per l’emisfero Nord. Capire cosa sta causando il declino degli insetti, preziosi anche per molte colture alimentari, è fondamentale per contrastare questa tendenza e salvaguardare il futuro del pianeta ma anche il nostro.

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Africa, i beni culturali del Continente dritti nel mirino delle guerre

Sul territorio africano sono numerosi i Paesi coinvolti in conflitti durante i quali, oltre alle vite umane e agli obiettivi civili e militari, non vengono risparmiati neanche siti archeologici ed edifici o manufatti di inestimabile valore storico. Nonostante esistano normative specifiche per la tutela dei beni culturali durante i periodi di guerra – come la Convenzione dell’Aia del 1954 – affinché queste abbiano effetto devono essere attuate già in tempo di pace. È inoltre necessario implementare programmi di formazione sul valore del patrimonio rivolti alla popolazione civile e militare.

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Leggere Dostoevskij e Tolstoj durante la guerra in Ucraina

L’attuale situazione bellica ha innescato dei meccanismi di isolamento nei confronti della Russia: isolamento economico per mezzo delle sanzioni, ma anche culturale, con l’annullamento di eventi in ogni parte del mondo. Anche la letteratura russa, costellata di capolavori, è stata messa in discussione. Ma, le opere d’arte sono tali proprio perché possono essere lette criticamente anche e soprattutto in periodi bui come questo. E le analisi presenti nei romanzi dei grandi scrittori del passato possono fare luce sul presente, perché nella storia dell’uomo la guerra è tristemente uguale a sé stessa.

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Etiopia, il conflitto sta aumentando i casi di disturbi mentali

In Etiopia, la guerra civile scoppiata nel 2020 sta provocando gravi conseguenze sulla vita della popolazione. Nelle regioni del Tigray, di Amhara e Afar, si stima che una vasta percentuale degli abitanti, soprattutto donne e bambini, soffrano di alterazioni psicologiche. Purtroppo, la guerra in corso ha danneggiato le strutture sanitarie, religiose e governative, che si occupavano della cura della popolazione. Si fa sempre più urgente il bisogno di creare spazi comunitari dedicati al trattamento dei disturbi psichici, nonché di formare adeguatamente il personale al supporto psicologico.

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