La tecnologia contro l’omofobia

Soprusi e discriminazioni nei confronti degli omosessuali sono all’ordine del giorno – soprattutto in certi Paesi. Ma i social media hanno sviluppato canali di comunicazione che stanno aiutando il cambiamento di mentalità. E aiutano a rendere pubbliche le lotte di quanti sfidano giudizi morali e leggi punitive per quello che in alcuni Stati è considerato un crimine. Azioni che spesso mettono in pericolo la loro vita.

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25 giugno, per un mondo libero dalle armi nucleari

Il 25 giugno è il giorno del “Nuclear abolition day”, una campagna che si svolge in tutte le nazioni del mondo per chiedere il totale disarmo nucleare. L’occasione è data dall’incontro in programma il 29 e 30 giugno a Parigi dove Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia e Cina si incontreranno per discutere – ancora una volta – del Trattato di non proliferazione. Nel mondo si calcolano più di 20.000 armi nucleari e l’Italia ne “ospita” 90.

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Ashraf, la resistenza iraniana zittita nel sangue

In quanti conoscono il campo di Ashraf? Eppure in questa enclave iraniana nel cuore dell’Iraq si sta consumando da tempo un massacro silenzioso. I dissidenti iraniani decisi a combattere il fondamentalismo islamico oggi subiscono continui attacchi dai militari iracheni. La comunità internazionale comincia a muoversi ma, come ci racconta la presidente dell’Associazione Donne Democratiche Iraniane in Italia, la situazione è molto tesa.

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Siria, tra piazza e web. “Per quanto dittatoriale sia un regime, non si puó mettere un tetto al cielo”

Blogger e praticante giornalista in Spagna, il giovane Daniele Grasso inaugura una collaborazione con Voci Globali attraverso un’intervista condotta a Mazen Yaghi, analista siriano che ha avuto modo di incontrare a Madrid. Mazen ha passato tutta la vita nella Siria dello stato d’emergenza e oggi si fa in qualche modo portavoce all’estero della ribellione siriana.

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Quando la fortezza non serve più

Per rispondere in modo assennato all’ondata di emigrazione di queste settimane e di questi giorni dalla Tunisia, occorre chiedersi che cosa è successo davvero sulla sponda sud del Mediterraneo. Riceviamo e volentieri pubblichiamo la posizione della Cattedra Unesco SSIIM-Università IUAV di Venezia, centro di ricerca e laboratorio di pratiche e politiche per l’inclusione urbana dei migranti internazionali.

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Etenesh, l’odissea di una migrante

Questo il titolo dell’ultimo libro a fumetti del giovane autore milanese Paolo Castaldi, pubblicato dalla casa editrice Becco Giallo. L’opera racconta la storia vera del viaggio di Etenesh, una ventenne etiope che un giorno decide di lasciare il suo Paese e affrontare le rischiose rotte dei migranti. Nel seguito descriviamo l’opera e riportiamo le nostre interviste all’autore e agli editori.

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Primo marzo, gli immigrati tornano in piazza

Il primo marzo gli immigrati, regolari e non, tornano a manifestare contro il razzismo e contro politiche miopi e discriminatorie. Quest’anno la protesta, dedicata al venditore ambulante che si è dato fuoco dopo l’ennessimo sequestro della merce, è anche segnata da quanto è accaduto e sta accadendo nel Nord Africa. Presidi e appuntamenti sono organizzati in tutta Italia dal Comitato promotore dell’iniziativa.

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Respinti dall’Italia, profughi nel Sinai. Intervista a Roberto Malini (Everyone Group)

L’illegittimo respingimento di profughi che cercano di sbarcare in Italia è un fatto gravissimo che può comportare indescrivibili odissee per i respinti: è questo il caso dei 250 profughi eritrei e africani ancora nelle mani dei trafficanti di uomini nella penisola del Sinai. Abbiamo intervistato al proposito Roberto Malini, fondatore dell’Everyone Group, da tempo impegnato nella campagna a sostegno di questo gruppo di profughi.

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“Caro Maroni, ecco che succede appaltando gli immigrati alle dittature”

Riceviamo e volentieri diffondiamo questa lettera del regista Andrea Segre sulla cosiddetta “invasione biblica” di immigrati provenienti a Lampedusa dalla Tunisia. Invece di evocare l’emergenza, dovremmo riconoscere che le attuali difficoltà di gestione di questi profughi sono frutto dell’eccessiva tolleranza dell’Italia nei confronti dei regimi dittatoriali, a cui abbiamo appaltato negli ultimi anni la gestione dei flussi migratori.”

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