Diritti umani

“Garantiti” da Dichiarazioni universali, Costituzioni e Convenzioni internazionali, i diritti umani sono invece spesso ignorati, negati e calpestati in ogni angolo del mondo. Condannati all’estinzione se non facciamo niente per preservarli. Destinati a esistere esclusivamente sulla carta ma non nei fatti. Come giornalisti e cittadini attivi non possiamo far finta che vada tutto bene, vogliamo invece sapere e capire cosa accade, e raccontarlo. Idealisti forse, ma anche concreti, lavoriamo nello stesso tempo offline partecipando a conferenze e incontri pubblici, e organizzando corsi e seminari presso scuole e università – ogni volta che ne abbiamo l’opportunità.

Diritti universali 63 anni dopo

Il 10 dicembre 1948 veniva firmata a Parigi la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Diritti individuali riconosciuti a tutti gli esseri umani. Ma ancora oggi bisogna rimanere vigili e attivi perché il riconoscimento dei diritti non significa il loro rispetto. Lo dimostrano anche le lotte degli ultimi mesi, la stessa crisi finanziaria che pesa sui cittadini e comportamenti autoritari e repressivi di alcuni Governi.

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Salute e immigrazione, servizi scarsi per le donne

Il diritto alla salute, che dovrebbe essere universalmente garantito, trova invece molti ostacoli quando si parla di immigrati. In particolare, durante un convegno internazionale, si è discusso della salute delle donne che in Italia rappresentano il 51,8% del totale degli immigrati presenti nel Paese. Per molte di loro l’accesso ai servizi è spesso difficile, anche per motivi culturali e barriere linguistiche.

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Le donne africane schiacciate dalla guerra

Le donne hanno sempre pagato il prezzo più alto delle guerre. Quest’analisi di Amina Mama pubblicata su openDemocracy presenta quadri storici e culturali che aiutano a capire contesti passati e attuali. Esamina inoltre le “logiche maschili” che stanno dietro a scelte politiche e militari. Logiche che oggi, ancor più di ieri, sembrano animare e segnare le dinamiche internazionali del potere.

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Somalia, un’emergenza che non ha fine

Il flagello di una siccità prolungata che si è abbattuto sul Corno d’Africa ha generato un’emergenza umanitaria di proporzioni gigantesche che sommate a fattori storici e socio-politici mette a rischio la sopravvivenza di 4 milioni di persone. È in questa realtà difficile e complessa che opera Islamic Relief, un’organizzazione umanitaria internazionale cui è consentito l’accesso alle aree degli Al-Shabaad.

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Londra, una campagna per la pace lunga dieci anni

A iniziare la battaglia è stato Brian Haw, morto di tumore qualche mese fa. Ora ce ne sono tanti, lì a Westminster per denunciare le guerre in Iraq, Afghanistan, Medio Oriente, pagate con la morte e la disperazione di migliaia e migliaia di civili. Quella che sembra quasi essere diventata un’attrazione come le altre nella capitale britannica, è una lotta di costanza e determinazione. Una lotta pacifica e dignitosa.

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Migranti reclusi: se la prigione diventa manicomio

Le sconcertanti verità sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari in Italia. Autentici “contenitori di follia” in cui rinchiudere i dimenticati. Stanze sovraffollate, condizioni igienico-sanitarie disumane, uso sconsiderato di psicofarmaci, letti di contenzione sui quali legare per giorni e giorni, nudi e senza assistenza, gli ospiti del centro. A pagare il prezzo più alto, i detenuti migranti, deboli tra i deboli, nei confronti dei quali si compiono meschine discriminazioni.

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Lampedusa: da terra di salvezza a centro di detenzione dei bambini migranti

E’ stata ormai definita la “prigione dei bambini”. Sulle sponde di Lampedusa arrivano ogni giorno decine di bambini e adolescenti che, secondo quanto previsto dalla legge italiana, dovrebbero essere identificati tempestivamente e segnalati alle autorità competenti in tempi strettissimi. Questo non accade però a Lampedusa, dove i minori vengono lasciati in uno stato di abbandono per lungo tempo, in violazione di normative internazionali quali la Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia.

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Ancora respingimenti in mare, violate le normative

Continuano i respingimenti in mare in spregio alle norme internazionali e in violazione dei diritti umani. Le ultime notizie parlano di 104 persone rimandate indietro con il conivolgimento della nostra Marina Militare e Guardia di Finanza. Molti avrebbero diritto a fare domanda d’asilo. La stampa mainstream si occupa poco della vicenda ma blogger e attivisti contribuiscono a far sì che tutto questo almeno non passi sotto silenzio.

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Centri accoglienza richiedenti asilo, l’inferno Mineo

I CARA, centri di accoglienza per richiedenti asilo, istituiti con decreto legislativo nel gennaio 2008, si sono presto trasformati in strutture di “trattenimento” che – secondo le denunce di organizzazioni umanitarie – non rispondono ai requisiti e alle motivazioni per cui sono state create. In particolare il centro Mineo a Catania è un simbolo dell’inadeguatezza e mal funzionamento di queste strutture.

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