21 Novembre 2024

Africa

L’informazione che riguarda il continente africano è fatta di anomalie. In Italia se ne parla troppo poco, se ne parla perlopiù quando succedono eventi straordinari – conflitti, carestie, genocidi – spacciandoli per ordinari. Se ne parla avendo già in mente prospettive di analisi dei fatti legate a stereotipi e luoghi comuni. Il nostro obiettivo è di dare spazio a un’Africa “normale”. Fatta di successi e insuccessi, di situazioni vergognose o di quelle che indicano lo sviluppo e la crescita del continente, di leader e gente cosiddetta comune. Per aiutare tutti noi a capire – indirettamente – le radici del fenomeno migratorio, ma anche le economie e le relazioni di potere del pianeta.

“Cos’è lecito per una donna?” Regole di genere in un’università nigeriana

Un’indagine condotta a Ibadan, il più antico ateneo del Paese, indica un ambiente meno libero di quanto si pensi. Questo articolo esamina le percezioni e le esperienze vissute dalle studentesse concentrandosi negli spazi di residenza e nelle comunità religiose del campus, prendendo in considerazione anche la percezione della sessualità femminile e l’impatto esteso che questa ha sulle relazioni nell’Istituto. Una delle scoperte dello studio è stata la percezione generale, e l’accettazione, di una gerarchia basata sul sesso che privilegia gli studenti maschi.

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Freetown: la vita ai tempi dell’Ebola

“A mezzanotte vado giro a bordo di un taxi nell’East End di Freetown, la capitale della Sierra Leone, l’autista è un giovane che si fa chiamare Diritto Umano. È da un anno che Diritto Umano mi accompagna regolarmente nei tragitti urbani in cui faccio salire passeggeri che diventano parte del mio dottorato di ricerca in Antropologia. Di solito la notte nell’East End è movimentata, oggi invece c’è solo una manciata di persone a cui dare un passaggio. ‘Le strade sono a secco’, osserva Diritto Umano.” Un’esperienza diretta dal Paese più colpito dall’Ebola.

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Libri in Africa? Dai donors occidentali troppi libri inutili

Dopo la stagione di vestiti, scarpe e giocattoli, è ora la stagione dei libri. Pensiero eccellente quello della diffusione della conoscenza, della cultura, del sapere. Peccato che, spesso, non si tenga di vista l’obiettivo e il target, ma solo il proprio “desiderio di fare del bene”. Senza logica però. E un’esperta di letteratura per l’infanzia lancia una provocazione: siano i bambini africani a raccontarci le loro storie, perché ognuno di noi ha storie diverse da raccontare

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“Aid for Aid”, la parodia del mondo delle ONG in una serie tv

Sullo schermo le contraddizioni, l’inconsistenza, la superficialità e anche l’inutilità del lavoro delle ONG in Africa. Si tratta del primo Mockumentary sul mondo delle Organizzazione non Governative. E il titolo è ironico quanto il modo di trattare l’argomento: “The Samaritans” con sottotitolo esplicativo: “a comedy about an NGO that does nothing”. Le prime puntate sono online e si possono anche noleggiare per sostenere il progetto.

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Un narratore d’Africa attraverso un click

Nana Kofi Acquah, artista ghanese che ha fatto della fotografia il mezzo per raccontare un’Africa personale e “africana”. “Un narratore che per raccontare storie usa la macchina fotografica invece che la penna”. Si definisce così Nana Kofi e infatti guardare le sue immagini è come sfogliare un giornale con storie ed eventi quotidiani. Che accadono nel suo Paese, in Sierra Leone, Uganda, Angola, Mali, Liberia, Senegal… Sono storie – a colori o spesso in bianco e nero – disperate, dolorose. Di miseria, povertà, emarginazione. Ma non solo.

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Burkina Faso, il futuro nella memoria di Sankara

A ventisette anni dall’assassinio di Thomas Sankara, il Paese sembra pronto per cambiare pagina e raccoglierne l’eredità. In questi anni Compaoré è riuscito a mantenere il potere e ha amministrato il Paese nell’impunità, sebbene ci siano stati periodici movimenti di protesta. Ora, l’opposizione politica è tornata ad organizzarsi e ha intensificato il proprio messaggio in attesa delle elezioni presidenziali che avranno luogo nel novembre del 2015.

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Rifugiati africani, gli intoccabili della nostra era

Le cifre di migranti africani che perdono la vita nel Mar Mediterraneo sono spaventose, e forse ancora più scioccante è il fatto che le storie di questo tipo sono diventate vicende ordinarie. A parole l’UE pare sensibile alle richieste di asilo provenienti dall’Africa ma spesso si contraddice con le misure messe in atto. Il cambiamento potrebbe iniziare attraverso emendamenti ai trattati e alle convenzioni internazionali spesso obsoleti.

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Quanto vale il tuo passaporto? Il gap tra l’Africa e l’Occidente

In un’infografica i Paesi dove c’è maggiore (o minore) libertà di movimento. L’infografica in questione non fa che visualizzare la privazione di una libertà fondamentale, quella del libero movimento stabilita chiaramente (art.13) anche nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. “Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese”. Non è scritto: ogni individuo benestante, di pelle bianca e nato o proveniente da un Paese occidentale.

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Cuba, 250 studenti ghanesi bloccati senza soldi né passaporto

Bloccati a Cuba, senza soldi, senza passaporto. È la situazione di 250 studenti di medicina ghanesi, dal maggio 2012 a Cuba con una borsa di studio del Governo del loro Paese. Ma sono ormai nove mesi che i ragazzi non ricevono il sussidio. Una situazione imbarazzante per il Governo ghanese, che in questi mesi ha continuato a promettere di far fronte alle legittime richieste degli studenti, per ora senza riuscire a risolvere la situazione.

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Una “Partita del Cuore” nel cuore del Ghana

Organizzata da Ashanti Development Italia, i giocatori indossavano le maglie offerte dalla Nazionale Italiana Cantanti. le due squadre hanno giocato per un obiettivo non personale, non per soldi, non per fama. L’obiettivo è finanziare un altro progetto nel villaggio. Progetto che, come quello di una clinica già completata, beneficerà anche i villaggi limitrofi. In un’epoca in cui anche i campioni si costruiscono a tavolino noi ci siamo goduti 90 minuti di divertimento e di sport vero.

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