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Ciad, varata prima legge sull’accoglienza dei richiedenti asilo

[Agenda 24 dicembre 2020 – 6 gennaio 2021. Tenere una finestra aperta sul mondo. In questa prospettiva, la nostra rubrica quindicinale racconta, attraverso cinque notizie, quanto accade nel panorama internazionale, in linea con le tematiche di Voci Globali.]

Foto di Frank Keillor da Flickr – Licenza CC con attribuzione

Africa/Diritti umani – Il Ciad approva la legge sull’asilo

L’UNHCR, il 24 dicembre, si è congratulato con il Paese africano per aver adottato – il giorno precedente – la sua prima legge in materia di asilo. La normativa interverrà a tutelare gli oltre 480.000 rifugiati attualmente presenti sul territorio ciadiano, garantendo loro un sistema di protezione fondato su: libertà di movimento, diritto al lavoro, accesso all’istruzione, ai servizi sanitari e alla giustizia. L’Alto Commissariato ONU ha evidenziato come il “Ciad sia uno dei primi Stati della regione ad adempiere all’impegno assunto nel corso del Global Refugee Forum”- tenutosi a Ginevra a dicembre 2019 – “di rafforzare la protezione giuridica, fisica, materiale di rifugiati e richiedenti asilo. La legge, formulata nel rispetto degli standard internazionali fissati dalla Convenzione di Ginevra del 1951 e dalla Convenzione OUA sui rifugiati del 1969, prevede la creazione di un vero e proprio sistema di accoglienza con l’aiuto anche dell‘Asylum Capacity Support Group. Si ricorda che il Ciad è uno dei Paesi africani con il più alto numero di profughi, circa 915.000 persone tra: rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni, cittadini ciadiani di ritorno.

Giustizia sociale – India, una nuova Università per specializzarsi in “studi sulla disabilità”

Con un avviso pubblico del 24 dicembre, il ministro indiano della Giustizia sociale – Shri Thaawarchand Gehlot – ha invitato tutte le parti interessate a presentare i loro commenti sul progetto di legge per la realizzazione di una nuova facoltà universitaria in materia di “Studi sulla disabilità e Scienze della riabilitazione”. Secondo il ministro, si tratterebbe di “un’Università unica nel suo genere“, volta a formare figure professionali in grado di “coprire l’intera gamma delle problematiche connesse alla disabilità“. Un’istituzione multidisciplinare composta da otto dipartimenti: studi sulla disabilità; scienze della riabilitazione; audiologia e patologia del linguaggio; educazione speciale; psicologia; assistenza infermieristica; ortesi, protesi e tecnologie assistive; design inclusivo e universale. La NPRD (National Platform for the Rights of the Disabled) ritiene però che “l’idea sia mal concepita“. Il Governo, infatti, dovrebbe anzitutto “attuare i principi guida stabiliti nella Legge sui diritti dei disabili” per l’uguaglianza e la non discriminazione, promuovendo un approccio inclusivo della disabilità nel suo complesso.

Ambiente – Italia, Legambiente attacca l’accordo sull’ex Ilva di Taranto

È incredibile che, a diversi giorni dalla definizione dell’ennesimo accordo sul futuro dell’ex Ilva, si continui a dover far riferimento a note stampa o a indicazioni generiche e sovente contraddittorie. (…) La VIIAS, la valutazione integrata dell’impatto ambientale e sanitario, è la questione dirimente. Se manca, è un accordo inaccettabile: si produce sulla pelle dei tarantini“. Non solo, “l’impegno ad una progressiva decarbonizzazione viene declinato senza fornire date certe, (…) appare perciò fumoso e poco credibile“. Parole dure affidate a un comunicato stampa del 28 dicembre, con cui Legambiente tiene a sottolineare tutta la propria insoddisfazione per l’atteggiamento delle istituzioni italiane rispetto alle annose criticità ambientali e sanitarie poste dagli stabilimenti produttivi dell’ex Ilva. L’accordo in questione è stato siglato il 10 dicembre scorso tra ArcelorMittal e Invitalia. E prevede l’entrata dello Stato, attraverso la società del MEF, nel capitale dell’azienda dell’acciaio, che a Taranto ha lo stabilimento più grande d’Europa. In base alle ultime informazioni, le trattative tra il Governo, le due suddette società e i sindacati – contrari alle intese “istutizionali” finore raggiunte – dovrebbero riprendere il 12 gennaio prossimo.

Diritti umani – La comunità internazionale condanna l’Iran per l’esecuzione di Hassan Rezaiee

La mattina del 31 dicembre, Mohammad Hasan Rezaee è stato giustiziato in Iran – dopo aver trascorso 12 anni nel braccio della morte – per un reato commesso nel 2007. All’epoca dei fatti, il giovane aveva soltanto 16 anni. Immediata e unanime la reazione di condanna all’esecuzione da parte della comunità internazionale. Ravina Shamdasani, portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha subito precisato: “l’uso della pena di morte contro imputati minorenni è vietato, in via categorica, dal diritto internazionale“. Nel caso di specie, peraltro, sussistono indicazioni in merito al fatto che “le confessioni di Rezaiee sarebbero state forzate e estorte mediante tortura”, mentre “il suo diritto all’equo processo del tutto violato”. Dello stesso tenore, le dichiarazioni dell’Unione Europea. Anche la Farnesina ha rilasciato una nota, lanciando “un fermo appello all’Iran affinché applichi una moratoria sulle esecuzioni capitali“. E ha ribadito come la pena di morte rappresenti un trattamento inumano, crudele e degradante“, che “non può essere accettato in nessuna circostanza“. La notizia della morte Hassan Rezaiee non è stata riportata dalla stampa iraniana. Nessun funzionario pubblico ha voluto esprimere commenti sull’accaduto.

Politica internazionale – Accordo storico in materia di sicurezza tra Grecia e Israele

Il ministro della Difesa israeliano, Binyamin Gantz, il 5 gennaio ha annunciato l’approvazione da parte del Governo ellenico di un accordo ventennale per la cooperazione alla sicurezza. Secondo quanto riportato dal quotidiano The Times of Israel, Atene stanzierà 1,68 miliardi di dollari per l’acquisto di aerei da addestramento israeliani. E per l’istituzione di una scuola di volo, la cui gestione sarà affidata alla Elbit Systems, la più grande compagnia di armi privata israeliana. “Questa intesa – ha detto Gantz – riflette il consolidamento delle eccellenti relazioni” in via di sviluppo tra i nostri Paesi. “È un partenariato a lungo termine, che tutela i reciproci interessi”, peraltro creerà centinaia di nuovi posti di lavoro, promuovendo la stabilità nel Mediterraneo. L’attuale accordo va in realtà collocato all’interno di un contesto più ampio, caratterizzato dalla crescente tensione sorta nella regione dopo che la Turchia – nel dicembre scorso – ha accusato Gerusalemme di aver ceduto a Cipro una parte delle proprie acque territoriali attraverso una ridefinizione arbitraria delle rispettive Zone Economiche Esclusive (ZEE).

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