21 Novembre 2024

africa

MENA, è online la nuova violenza di Stato contro le persone LGBT

Tra le notizie di questo mese: il Parlamento italiano istituisce una Commissione (permanente) bicamerale d’inchiesta sul femminicidio e ogni forma di violenza di genere. I leader africani si uniscono nella lotta all’AIDS pediatrico. L’Australia boccia la proposta di realizzare una miniera di carbone a poche miglia dalla Grande barriera corallina. Il Centro iraniano per i diritti umani denuncia la repressione di Teheran contro i medici, rei di curare i manifestanti feriti. Israele approva legge volta a revocare la cittadinanza ai detenuti per terrorismo ovvero alle persone riceventi finanziamenti dall’ANP.

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La mano della Cina sugli asini africani, commercio a doppio taglio

Tra i molti esempi di sfruttamento cinese delle risorse del Continente, non molto noto è il caso del commercio di pelle d’asino. Il collagene in essa presente è alla base dell’ejiao, un composto considerato una panacea secondo la medicina tradizionale e il cui mercato è da anni in forte crescita in Cina. Ciò ha causato una decimazione della popolazione di asini in Africa, stimolando il commercio illegale. Quando invece nelle zone rurali la loro presenza è fondamentale per alleviare la povertà delle famiglie, che a sua volta genera commercio illegale in un circolo vizioso. Per il contrasto al fenomeno servirebbe maggiore organizzazione tra i Paesi africani.

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West Bank, la politica securitaria israeliana ghettizza i palestinesi

Tra le notizie di questo mese: la Tanzania abolisce il divieto di “protesta pacifica”. L’ONU esorta gli amministratori di tutti i social media alla concreta applicazione delle politiche aziendali in materia di “hate speech”. La Grecia rimanda il processo farsa contro i soccorritori dei migranti. Greenpeace denuncia il devastante impatto climatico dei jet privati. Intanto, l’UNICEF rileva un aumento della povertà di apprendimento tra gli studenti meno abbienti. Mentre in Libano si protesta contro lo stallo delle indagini sulla nota esplosione al porto di Beirut, in Togo si chiude la Conferenza Africana sulla lotta al terrorismo.

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Corno d’Africa, la siccità minaccia la vita di 20 milioni di bambini

Tra le notizie di questo mese: Al Jazeera si rivolge alla Corte Penale Internazionale per l’omicidio della giornalista Abu Akleh. Ghiacciai alpini sempre più fragili, vulnerabili e instabili per effetto della crisi climatica, secondo un recente report ambientalista. L’ONU lancia un Piano decennale per la sopravvivenza delle lingue indigene. Gli Stati Uniti accusano la Russia di usare in Ucraina armi vietate da risoluzioni internazionali. Lo Zambia abolisce la pena di morte.

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Iran, respinta indagine internazionale su repressioni delle proteste

Tra le notizie di questo mese: in Gran Bretagna è entrata in vigore la Convenzione di Istanbul. Le donne migranti escluse dalle tutele previste dallo strumento internazionale. Proteste in Ghana contro la crisi economica, i manifestanti hanno chiesto le dimissioni del presidente. Coca-Cola, Pepsi e Nestlé guidano la classifica dei più grandi inquinatori di plastica al mondo, secondo il nuovo report della coalizione internazionale Break Free from Plastic. Oltre 50.000 migranti, a livello globale, dal 2014 hanno perso la vita durante i viaggi della speranza. A renderlo noto l’OIM.

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Salvare vite umane: esperienze e racconti da una “ONG del mare”

L’esternalizzazione delle frontiere e l’assenza di corridoi umanitari e canali legali di immigrazione non impedisce alle persone di mettersi in viaggio per l’Europa ma le obbliga a rischiare tutto in mare nelle mani dei trafficanti. Nel Mediterraneo, a salvare vite e a contrastare la cosiddetta Guardia Costiera libica restano di fatto solo le ONG che si occupano del soccorso. Delle missioni search and rescue, partendo dalla sua esperienza sulla Geo Barents di MSF, abbiamo parlato con la giornalista Caterina Bonvicini, con approfondimenti di Sara Traylor, attivista di Alarm Phone, e Matteo Villa, ricercatore dell’ISPI.

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Il Qatar continua ad abusare le persone LGBT prima dei Mondiali

Tra le notizie di questo mese: gli esperti internazionali denunciano il collasso dei diritti civili in Nicaragua. L’accordo Turchia/Libia sugli idrocarburi suscita la reazione negativa dell’Europa. Intanto, Russia e Marocco raggiungono un’intesa sul nucleare civile. In Sudan ribelli e forze governative si accusano reciprocamente della violazione del cessate il fuoco. Mentre le Nazioni Unite esortano l’Iran a porre fine alle violenze contro i bambini. In Italia, riparte la campagna “Save the Queen” a sostegno degli apicoltori contro lo spopolamento degli insetti impollinatori.

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#LetThemFly, una campagna di successo per gli attivisti sauditi

Tra le notizie di questo mese: allarme per la mancanza di tutele sociali nella regione Asia Pacifica. Cresce lo stress idrico nel continente africano con conseguenze disastrose non solo per l’ambiente. Il popolo cileno boccia la nuova Costituzione: resterà in vigore quella di Pinochet. Appello del Consiglio di Cooperazione del Golfo per il processo di pace in Yemen. In India, proseguono le udienze sul noto caso “divieto all’hijab”. Nigeria e Marocco siglano un accordo per la costruzione di un gasdotto transafricano con l’obiettivo di svincolarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia.

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Economia circolare della plastica, la sfida degli innovatori africani

Se nel Continente si prevede un forte aumento dei rifiuti di plastica da qui al 2030, un numero sempre maggiore di ONG e innovatori stanno rispondendo a questa sfida dimostrando creatività. Nell’articolo vengono illustrati alcuni esempi di innovazione digitale in Nigeria, Uganda e Zambia che coinvolgono le famiglie in percorsi virtuosi a favore delle comunità locali. Permangono sfide istituzionali significative e limitazioni infrastrutturali che stanno rallentando il ritmo del progresso verso una più completa economia circolare della plastica in Africa.

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Popoli e Terra, quando interessi e clima distruggono le comunità

La storia dei popoli indigeni è attraversata da secoli di invasione, oppressione e violenze. Ma quello che essa ci racconta, e che ancora oggi fotografa, è una realtà in cui l’interesse verso i profitti economici si traduce in espropriazione delle terre ed esili forzati. Il legame che questi popoli hanno con la Terra spesso è minato da apparenti motivazioni di conservazione della biodiversità. Così, vittime dei cambiamenti ambientali ma anche di un falso ambientalismo, le comunità indigene oggi lottano per la propria autodeterminazione e per un posto ai tavoli negoziali per salvare la Terra.

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