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Rifugiati LGBTI, diritti che oscillano tra norme e pregiudizi

Secondo dati di ricerca i richiedenti asilo gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e intersessuali (LGBTI) devono affrontare molteplici forme di discriminazione, sia da parte delle autorità di Paesi ostili da cui fuggono, sia nelle procedure delle richieste d’asilo di Paesi ospitanti non ancora equipaggiati per affrontare questa particolare situazione. Il punto in Europa ma anche in Africa, in un articolo a firma di Tobias Pellicciari, presidente di International Support – Human Rights per i diritti LGBTI con la collaborazione di Paola Villano, docente di Psicologia sociale all’Università di Bologna.

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Ghayath Almadhoun, quando il dolore diventa poesia

“Sono una macchina che genera poesia e la mia poesia non è nient’altro che l’espressione, il risultato della mia vita”. Quelle di Ghayath Almadhoun sono esperienze tali da cambiartela la vita, rivoltarla, farla in mille pezzi. Madre siriana, padre palestinese, Ghayath, ha vissuto per tutta la sua vita come figlio di una diaspora forzata. Come rifugiato, esiliato, o – lasciando da parte le etichette – semplicemente come un viaggiatore. Lo abbiamo intervistato nel corso di un suo reading in Italia.

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RDC, un Paese che resta nel caos e nella disperazione

La Repubblica Democratica del Congo sembra ormai al collasso. Lo stallo politico, generato dalla determinazione del presidente Kabila a non lasciare la carica anche se il mandato è scaduto, si affianca ad una realtà che conta varie emergenze. Povertà dilagante, allarme per un’epidemia di ebola, morti brutali di civili in Kivu, sfruttamento nelle ricche miniere congolesi, fosse comuni nella regione Kasai: lo scenario non potrebbe essere più catastrofico. L’inconsistenza delle istituzioni interne e la politica sempre più guidata da interessi geostrategici e di guadagno degli Stati esterni accrescono, giorno per giorno, frustrazioni, odio e violenza tra la popolazione.

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Comunicare senza confini, dalla Sicilia la sfida di Beentouch

India, Brasile, Messico, Paesi africani e sudamericani sono solo alcuni di quelli che chiamiamo Paesi emergenti o, meglio, di recente industrializzazione. Usiamo pensare a queste economie come carenti e in forte difficoltà, in realtà si stanno espandendo a ritmi elevati e l’apporto tecnologico fa da padrone a questo nuovo boom. Adattandosi al diverso contesto infrastrutturale si inserisce una startup made in Italy, un’app che consente di comunicare in alta qualità anche in presenza di smartphone di fascia medio/bassa e connessioni internet scadenti.

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Trump tra possibile impeachment e isolamento globale

Si sta forse avvicinando l’impeachment per Donald Trump ora che l’indagine sul Russiagate punta perfino sugli affari di famiglia? Questa la domanda che gira nelle strade, sui media e nelle istituzioni Usa a meno di sei mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione. Ipotesi tutt’altro che sorprendente, vista la continua erosione di credibilità. Ma anche se non dovessero emergere le prove di reati tanto gravi da rendere inevitabile l’impeachment il danno politico e d’immagine basato su falsità, “leak” e dietro-front continui alla fine potrebbe risultargli comunque fatale.

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Mappa della jihad in Africa: chi sono e dove seminano terrore

Secondo un recente Report gli attacchi terroristici nel continente africano nell’ultimo decennio sono aumentati del 1000%. E cresce anche il numero delle vittime tra i civili. Le organizzazioni più violente si confermano Boko Haram e al-Shabaab, ma non sono le uniche. In sostanza è in corso una battaglia per guadagnarsi i cuori e le menti dei fondamentalisti islamici. Una battaglia combattuta tra l’ISIS (attivo soprattutto in Nigeria, Niger, Egitto, Libia e Tunisia) e Al Qaeda (che mantiene salda la sua presenza in Somalia, Kenya, Uganda, Costa d’Avorio, Burkina Faso e Mali).

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La macchina sognante: poesia, passione e impegno civile

Ci sono cose che “raccontate” attraverso lo strumento poetico lasciano più traccia: chiamiamola poesia sociale, poesia di impegno civile. Un bell’esempio di diffusione e conoscenza di questo tipo di poesia è La Macchina Sognante, un contenitore che mette insieme storie, persone, emozioni. Ma la Macchina sognante, non è solo poesia: sono voci dal mondo che portano a galla, analizzano e parlano delle situazioni estreme dei nostri giorni. I conflitti, i muri, le frontiere, i razzismi e le xenofobie, le migrazioni.

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Africa, la pesca che distrugge l’ambiente e affama le persone

L’attività della pesca sulle coste dell’Africa impegna almeno 12 milioni di persone come attività quotidiana. A queste vanno sommate le famiglie che da quest’occupazione traggono il loro sostentamento. Parliamo di una pesca esercitata ancora con metodi tradizionali che da qualche anno deve fare i conti con l’industria estera – soprattutto cinese – arrivata con grandi imbarcazioni, mezzi “moderni” e metodi illegali, come la pesca a strascico. Questi alcuni dei crimini generati dalla pesca illegale: riciclaggio di denaro sporco, evasione fiscale, traffico di esseri umani, contrabbando di armi, veleni e specie protette, distruzione dell’ambiente.

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Bolivia, la vita di strada dell’infanzia disperata di El Alto

In questo reportage fotografico viene raccontata la vita di strada di bambini, ma anche persone adulte, che vivono ai margini della società boliviana. Il Paese, tra i più problematici del Sud America, negli ultimi anni è stato impegnato in una serie di conflitti con Stati confinanti per questioni territoriali e di gestione delle risorse. Questo ha ulteriormente peggiorato la situazione sociale. Per dare un parametro, non molto tempo fa è stata approvata una legge che legalizza il lavoro dei bambini a partire dai dieci anni di età.

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Storie, voci e volti per raccontare il Kurdistan che resiste

Alcuni documentari ci consentono di conoscere ciò che è successo in quella vasta regione tra Siria, Turchia, Iraq e Iran dall’inizio della guerra civile siriana a oggi, passando per le discriminazioni e i massacri operati dai miliziani dell’ISIS. Il reportage in video è uno strumento molto efficace per mostrare quanto accade nella regione perché ci consente di confrontarci faccia a faccia con un popolo a cui spesso non viene data voce e che, invece, è in prima linea contro la minaccia jihadista che allunga le sue radici fino in Europa.

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