4 Maggio 2024

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Dalla scienza e ambiente all’informazione: i No a Trump

Mentre arriva l’annuncio dell’imminente avvio dell’iter legale contro WikiLeaks e Julian Assange, sono già tante le voci a sostegno di quest’ultimo e della libertà di stampa. Scarsa invece l’eco (perfino sui social media) del cosiddetto “vertice Trump-Gentiloni”. Nonostante le 125.000 persone scese in piazza per la #TaxMarch di sabato scorso, Trump continua a ignorare le richieste di trasparenza dei cittadini. Intanto si lavora alla prossima protesta nazionale, sabato 22 aprile: la March for Science, evento in stretta relazione con ulteriori proteste di respiro mondiale in programma per il fine settimana successivo. In nome della trasparenza, parte USAFacts: il ritratto della popolazione americana basato su dati e fonti governative. E in tema d’informazione, al via anche la News Integrity Initiative per “contrastare la crescente sfiducia nelle testate mediatiche e incrementare l’alfabetizzazione sull’informazione”.

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Guerra, armi e tax march, gli USA anti-Trump fanno scudo

I due imprevisti interventi bellici all’estero vengono definiti da più parti “armi di distrazione di massa”, usati cioè per far dimenticare all’opinione pubblica il “Russiagate”, i dissidi istituzionali e i ritardi amministrativi, nonché per risollevare la popolarità di Trump. Intanto perfino nella base elettorale del presidente c’è chi storce il naso, perché non starebbe facendo granché per imporre il programma “America First”. Proseguendo nei tagli ai programmi sociali di base, arriva poi una risoluzione appena firmata che consente ai singoli Stati di negare i fondi per Planned Parenthood e altre cliniche che offrono servizi sanitari per le donne a basso costo, pillola e aborto inclusi. E fervono gli ultimi preparativi per la #TaxMarch di sabato: Obiettivi primari, la trasparenza sui conflitti d’interessi di Trump e la diffusione della sua dichiarazione dei redditi.

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Bangladesh, tra contrasti economici e conflitti religiosi

Un territorio grande circa la metà dell’Italia con una popolazione di oltre 150 milioni di persone. Tra loro molta gente dedita al lavoro che, nonostante le tante difficoltà, prova a rialzare la testa piegata dagli ultimi conflitti religiosi e dagli attentati. Nell’articolo i contrasti di un Paese in pieno sviluppo dove però “qualcuno ha dimenticato di includere chi rimane per strada, chi rimane immobile e aspetta di trovare qualcosa da mangiare, chi aspetta il suo momento finché questo arriva, il turno del corvo”, nelle parole di un anziano incontrato dall’autore durante il viaggio.

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Pregiudizi e falsi miti, chi migra verso l’Europa e perché

Sui giornali italiani non si parla mai dei Paesi d’origine di rifugiati e richiedenti asilo, né trova spazio l’analisi concreta di alcuni fenomeni che i populisti impiegano nella loro retorica anti-immigrati. I fatti, però, smentiscono alcuni dei principali luoghi comuni sull’immigrazione, dalle operazioni per il salvataggio dei migranti in mare al fatto che i migranti sarebbero vettori di malattie, oppure l’equazione tra terrorismo, Islam e migrazione insieme all’idea dell’ “invasione” islamica in Italia, fino al classico slogan “Aiutiamoli a casa loro”. Mentre recenti studi indicano come la legalizzazione dei permessi di soggiorno farebbe calare il tasso di criminalità. Rendere l’Europa un luogo poco ospitale per lo straniero non solo non fermerà la migrazione, ma rischia di minare la stabilità sociale europea.

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Usa: attacco in Siria e politiche interne, reazioni e contestazioni

Gran parte di politici, media e pubblico americani hanno preso tutt’altro che bene l’attacco a sorpresa contro le basi siriane, mentre sui social il nuovo corso viene paragonato a “una fiction TV”. Stavolta il colpo di scena è la rimozione di Steve Bannon dal Consiglio per la sicurezza. Mentre per il noto linguista e saggista Noam Chomsky sono i programmi sociali di base nel mirino della nuova Amministrazione, e il Los Angeles Times lancia una settimana di editoriali al vetriolo. Vista la deregulation a favore dei provider Internet, circolano dettagliate info su come proteggere la privacy online.

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Un’enciclopedia sull’arte africana, il progetto parte dal Ghana

A concepire il progetto una donna. Africana, ghanese. Si tratta di Nana Oforiatta-Ayim, scrittrice, storica dell’arte e filmmaker. Il progetto è ambizioso: raccogliere online le forme artistiche dei secoli passati e quelle contemporanee di ogni Paese del continente. La Cultural Encyclopaedia sarà – ha già cominciato ad essere – un contenitore di arte ed artisti. Diviso in sezioni, comprende dunque arte visiva, architettura, letteratura, musica, teatro, cinema, fashion, design. C’è anche spazio per le scienze sociali: sociologia, psicologia, antropologia, politica.

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Fake news e accoglienza: cosa sappiamo (o no) sui migranti

Media, politici e social network sono, in concerto, responsabili della diffusione di decine di bufale e notizie false sui migranti. In questo lavoro (I parte) analizziamo le principali falsità riguardo all’accoglienza con l’obiettivo di fornire al lettore gli strumenti per riavvicinarsi alla verità. Non è vero, dunque, che l’Italia e l’Europa sono sotto assedio da parte dei migranti, così come è falso che per i richiedenti asilo l’ospitalità in Italia è una vacanza all-inclusive in un gradevole hotel a 5 stelle. Inoltre, i richiedenti asilo non ricevono 35 euro al giorno dai contribuenti, così come non rubano il lavoro o le case popolari agli italiani. Infine, ci siamo abituati ad associare il rifugiato al povero, ma si tratta di un corto circuito cognitivo falso. Lo smartphone che quasi tutti hanno in tasca è l’unico canale aperto verso le proprie famiglie, oltre che un prezioso strumento una volta arrivati in Europa.

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Usa: diritti digitali e ambiente nel mirino legislativo

Fra le ultime controversie della nuova Amministrazione, liquidata una misura pro-privacy assai apprezzata dai cyber-utenti e in analogo pericolo perfino la Neutralità della Rete. Eff, FreePress e altri gruppi capeggiano l’opposizione, mentre alle strette sono anche le misure già attivate da Obama contro il cambiamento climatico. Continua intanto a ribollire il “Russiagate” e sono in caduta libera i rating d’approvazione di Trump: 35 per cento, conferma la Gallup. E l’Huffington Post lancia #StandForRights2017 via Facebook Live, serata di beneficenza per l’Aclu con la partecipazione di volti noti dello spettacolo. La resistenza continua.

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Africa, giornalismo investigativo e media italiani

Per informarsi seriamente su questo continente i media italiani dovrebbero dare spazio a report e inchieste di media e giornalisti africani, esperti del loro territorio e dei relativi aspetti sociali, politici ed economici. Spesso i nostri media si affidano invece al giornalismo mordi e fuggi, finito il tempo dei corrispondenti dall’estero. Con il riproporsi di luoghi comuni, di opinioni più che fatti, magari con l’atteggiamento dei buoni samaritani. Di giornalisti impegnati, in Africa ce ne sono in realtà una miriade, basterebbe smetterla di pensare in modo eurocentrico per scoprire e imparare a raccontare meglio le realtà del continente.

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Gradazioni di nero, alle radici dell’afrofobia in Sudafrica

La xenofobia è l’avversione verso chi proviene dall’estero. Ma gli africani non possono considerarsi tra loro estranei o “stranieri”. Ciò che accade nel Paese che veniva chiamato “rainbow nation” è la forma estrema di un elemento che possiamo rintracciare nelle società nere in tutto il mondo: variazioni dell’odio verso sé stessi espresso come rabbia neri-contro-neri. Secondo quest’analisi, tradotta da Pambazuka, nel corso della Storia la supremazia bianca ha privato gli africani del proprio potere a tal punto che l’unica reazione è diventata la violenza irrazionale.

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