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L’Italia vista dagli altri: populismo, razzismo, incompetenza

I media internazionali e, soprattutto, i giornalisti europei stanno dedicando molta attenzione alle scelte politiche italiane. La particolare formazione dell’esecutivo – con Lega e Movimento 5 Stelle unite dal professore Giuseppe Conte – ha sin da subito suscitato perplessità e riflessioni nella stampa estera. I commenti si traducono in considerazioni non positive sull’Italia, qualificata come populista, con sentimento razzista in crescita, nazionalista e, per alcuni, tendente al neo-fascismo. Il nostro Paese ha, così, conquistato prime pagine tra ironia e pessimismo.

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Rinnovabili, la Svezia capofila del rinnovamento green

Il Paese scandinavo sta producendo buoni risultati in termini di investimenti in energia pulita. Ma sono diversi i Paesi che hanno già raggiunto gli obiettivi 2020. Ora, la Svezia punta a diventare carbon free a partire dal 2045. Sperando che siano molti altri a seguire il suo esempio. L’Italia, anche grazie all’idroelettrico, è nel gruppo di Paesi che risultano più “meritevoli”, insieme ad altri dieci Stati. Ma è opportuno non abbassare la guardia e puntare ancora più in alto. Perché quello del cambiamento climatico è uno dei problemi, non più rinviabile, che affligge il pianeta

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L’autisme en Afrique, entre fatalité et espoir

L’autisme est dans de nombreux pays un problème national, un problème de santé publique pour lequel tout le monde est mobilisé, pouvoirs publics et communautés. En Côte d’Ivoire, comme dans beaucoup d’autres pays africains, la situation est différente. La prise en charge des enfants handicapés, en particulier psychiques, est un véritable problème de santé, socio-économique et culturel. C’est un contexte caractérisé par une forte discrimination et la stigmatisation des enfants handicapés, accentué dans le contexte ivoirien par les conflits successifs au cours des dernières décennies. Le Centre Marguerite Té Bonlé représente le but recherché: nous avons recueilli le témoignage de sa responsable, Anna-Corinne Bissouma.

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Autismo in Africa, se tradizione e povertà ostacolano le cure

L’autismo è in molti Paesi una questione nazionale, un tema di salute pubblica per il quale si mobilitano tutti, autorità statali e comunità. In Costa d’Avorio, come altrove in Africa, la situazione è diversa. La cura dei bambini con disabilità, specialmente psichiche, è un autentico problema non solo di salute ma socio-economico e culturale. È un contesto caratterizzato da una forte discriminazione e stigmatizzazione dei bambini disabili, aggravato, nel contesto ivoriano, dai conflitti succedutisi negli ultimi decenni. Un tentativo di affrontare tutto questo è rappresentato dal Centro Marguerite Té Bonlé: abbiamo raccolto la testimonianza della sua responsabile, Anna-Corinne Bissouma.

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Fortezza Europa, quelle frontiere dal volto disumano e violento

I migranti richiedenti asilo che tentano di entrare in Europa sono sempre più maltrattati. I diritti fondamentali sanciti da norme internazionali, europee e nazionali sono continuamente calpestati. Nelle ultime settimane sono stati riscontrati abusi al confine franco-italiano delle Alpi Marittime. Minori respinti, mancanza di prima assistenza medica, violenza fisica e verbale, informazioni su domande di asilo negate: questi comportamenti della polizia sono, purtroppo, molto comuni. La situazione è pessima anche a Ventimiglia e nel passaggio tra Francia e Spagna, Turchia e Grecia, Ungheria e Serbia.

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USA, prove di cambiamento nel voto di metà mandato

Molte le candidate donne elette, e alcuni rappresentanti gay, ma per queste elezioni di midterm è impossibile dare un’interpretazione univoca dei risultati. Se i Democrat conquistano la Camera, i Repubblicani si rafforzano al Senato. Non mancano altri segnali di risveglio progressista, e si profila un’opposizione assai più ampia e convinta. Ma non si è concretizzata l’auspicata valanga blu anti-Trump, né il Paese è meno frammentato. E nulla appare scontato o prevedibile, come conferma la (pur attesa) cacciata del Procuratore Generale, Jeff Sessions. E molti sperano nella spinta dei parlamentari-attivisti.

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“Test di verginità”, l’ONU dice basta. Lede la dignità della donna

In molte parti del mondo, ancora oggi, la donna è considerata un oggetto di dominio maschile. L’uomo detta le regole del comportamento sessuale. E la verginità femminile continua ad avere un forte significato etico e sociale. Alcune culture tradizionali, per distinguere le donne “pure” da quelle “impure” utilizzano il “test di verginità”. La comunità medica lo considera privo di validità scientifica e dannoso a livello sia fisico che psicologico. Per le Nazioni Unite la pratica è una violazione dei diritti umani delle donne e una forma di violenza sessuale. Il test, nonostante sia stato condannato da più parti, continua a essere utilizzato in vari Paesi.

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La negritudine concentrata in una foto di protesta

La pornografia della povertà è odiosa e alimenta visioni distorte dell’Africa e degli africani. Poi capita che in un solo gesto di ribellione, dei bambini ti mostrino la loro visione delle cose. E tu rimani lì a interrogarti su quanto fiumi di letture non siano nulla di fronte all’azione concreta di chi ti sbatte in faccia la tua mancanza di rispetto, la tua e quella di tutti coloro per cui le persone non sono esseri umani ma oggetti da condividere, mostrare, raccontare. Dimenticandone le vite reali, dimenticandone le volontà, dimenticandone le storie.

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Jugendamt, il terzo genitore dei bambini residenti in Germania

Oggi si dibatte molto di separazioni e di affido, ma si dimentica il diffuso fenomeno delle sottrazioni internazionali, o meglio lo si affronta da un punto di vista unilaterale. Tale punto di vista non può portare a nessuna proposta concretamente risolutiva, proprio perché incompleto. Tra i Paesi che non restituiscono i bambini e trattengono anche i figli di coppie straniere non separate va annoverata la Germania, seguita dall’Austria, Paesi con ordinamenti familiari molto simili ed entrambi con la particolare caratteristica di prevedere per ogni bambino sotto la propria giurisdizione un terzo genitore, il “genitore di Stato”.

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Violenza nelle scuole, tra guerre, punizioni corporali e bullismo

In varie parti del mondo, la scuola può essere un luogo molto insicuro e violento. A causa di guerre o situazioni sociali difficili, di gesti violenti da parte di ragazzi o comportamenti ingiusti e offensivi degli insegnanti, o di episodi di bullismo tra pari, i giovani studenti rischiano ogni giorno umiliazione e violazione della dignità. Il bullismo è subito da 1 ragazzo su 3 a livello internazionale. Le punizioni corporali da parte dei professori sono ancora praticate in alcuni – troppi – Stati, con il risultato che 732 milioni di minori non hanno la tutela legale contro la violenza fisica. In molti casi, dunque l’ambiente scolastico non prepara ad un mondo di relazioni sane.

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