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Terra e diritto di proprietà in Africa, Il caso di Eritrea e Ghana

Il tema del diritto fondiario e della proprietà terriera è uno dei più importanti quando si parla di diritto in Africa. Esso ha implicazioni economiche, politiche ed etiche estremamente rilevanti, soprattutto per quanto riguarda l’accaparramento delle terre da parte di grandi investitori. Per quanto i sistemi giuridici del continente siano vari e numerosi, il dato storico e sociale è tuttavia fondamentale per approcciarsi al tema e capirne le dinamiche di fondo. Gli esempi di Eritrea e Ghana, con l’avvicendamento e la sovrapposizione di numerose soluzioni e regimi giuridici, possono aiutare a capire la complessità della situazione.

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Centri di detenzione in Libia, dove la vita vale meno di niente

Vendute come merci, costrette ai lavori forzati, picchiate e lasciate morire: questa è la sorte che spetta alle persone in cerca di fortuna in Europa e avvistate dalla Guardia Costiera libica. La loro destinazione sono gli ormai noti centri di detenzione del Paese nordafricano, finanziati anche dall’Italia grazie al controverso Memorandum d’intesa del 2017. Qui si incrociano storie di negazione assoluta della dignità e dei diritti umani, giustificata dall’ipocrita lotta all’immigrazione clandestina e ai traffici di esseri umani.

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Prison Songbook, il blues dalle carceri dove giustiziavano i neri

Marco Vignazia e Sara Piolanti sono due musicisti italiani che fanno blues da 30 anni. Da qualche tempo si sono messi a lavorare su un percorso sociale, storico e antropologico: andare alla ricerca delle songs nate all’interno delle carceri americane (o dall’esperienza della detenzione) dove nel secolo scorso si continuava ad applicare il regime razziale che era esistito, e in molti casi esisteva ancora, nel mondo fuori. Vignazia e Piolanti hanno riportato alla luce un repertorio che sa di sofferenza, prevaricazioni e dolore. Con loro quel blues torna a rivivere per denunciare i rapporti di forza tra bianchi e neri in quegli anni.

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Grecia, Piazza Victoria e il doloroso fallimento del diritto di asilo

L’attuale sistema di asilo greco si radica in una legge approvata nel 2016 per gestire i massicci flussi migratori provenienti dalla regione mediorientale. Il quadro normativo, già di per sé controverso e lacunoso, ha subito un processo di revisione peggiorativa per mano del nuovo Governo conservatore entrato in carica nel 2019. Gli effetti di tali modifiche, lungi dall’essere mere clausole messe nero su bianco, sono visibili in una delle piazze centrali di Atene: Piazza Victoria, lì dove le politiche europee in fatto di immigrazione mostrano il loro vero volto.

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Safari in poltrona, tour virtuali in Africa tra elefanti, gorilla, leoni

La pandemia impedisce ancora molti spostamenti e, di questi tempi, a risentirne è soprattutto il settore turistico. Solo in Africa, da gennaio ad aprile 2020 il calo di presenze è stato pari al 35% e sono milioni i posti di lavoro persi. Pur se già noti da qualche anno, si stanno diffondendo i tour virtuali. Alcuni sono stati organizzati proprio negli ultimi mesi per reagire alla crisi. Ci sono poi video e immagini che girano in Internet da tempo. In altri casi di tratta invece di nuove iniziative, telecamere fissate in vari Parchi nazionali – Sudafrica, Kenya, RDC – che permettono di osservare gli animali 24 ore su 24.

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Vendere organi per sopravvivere, storie di traffici illeciti e abusi

Un rene in cambio di soldi per affrontare povertà e disperazione: è la vergognosa pratica del commercio illegale di organi radicata soprattutto in Medio Oriente e nel Nord Africa. Egitto, Yemen, Libia, Turchia, Iraq sono ormai considerati centri attivi del cosiddetto “commercio rosso”. A cadere nella rete dei questi traffici illeciti e brutali sono spesso migranti in lotta per la sopravvivenza e in cerca di un viaggio verso l’Europa. Vittime su più fronti: di operazioni chirurgiche dolorose e senza sicurezza, dell’inganno dei broker, del mancato guadagno dopo la vendita dell’organo. E di una legislazione carente nel punire il crimine.

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Senegal, l’esperimento dei 4 Comuni dove tutti erano francesi

A partire dalla metà del XIX secolo, la politica coloniale francese in Africa cercò di imporre sempre di più l'”assimilation” alla cultura della metropoli. Questo portò, dopo varie tappe, al riconoscimento di quattro città del Senegal come comuni francesi a tutti gli effetti, estendendo agli abitanti la cittadinanza e una serie di diritti e doveri nonchè l’applicazione del Code Civil. Tuttavia, essi crearono e difesero una loro identità culturale propria, sviluppatasi in contesti urbani e commerciali a contatto con gli Europei ma legata all’Islam e a elementi rivisitati delle tradizioni culturali e giuridiche precedenti.

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“Black Lives Matter” nell’indifferenza sugli abusi sui neri d’Africa

Se il movimento Black Lives Matter ha finalmente solcato i confini degli Stati Uniti, dove è nato, una domanda ora è necessaria: i corpi neri hanno tutti lo stesso valore? Contano davvero in quanto black lives o ce ne sono alcuni (moltissimi) che rimangono nascosti in quella loro oscurità, invisibili, o semplicemente ignorati? Questo è quanto sembra. E allora, quando si comincerà a parlare anche a nome dei milioni di fratelli e sorelle che sul suolo africano subiscono la violenza di Stato tutti i giorni, in un luogo o in un altro, nel silenzio degli attivisti occidentali, compresi gli afro-discendenti?

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West Bank, paradossi e incertezze dell'”accordo del secolo”

Il piano elaborato da Trump prevede misure volte a portare la pace tra Israele e Palestina, con il dichiarato scopo di stabilizzare l’intero scacchiere mediorientale. Presenta però dei contenuti che suscitano perplessità sia fra la controparte palestinese che fra gli osservatori internazionali, perplessità che si acuiscono quando ci si imbatte nel totale silenzio su una delle questioni più complesse e sanguinolente dell’intera Cisgiordania: Hebron, che da oltre vent’anni vive letteralmente spaccata a metà. Abbiamo intervistato il direttore generale del Palestinian Center for Media Research and Development.

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Siria, giochi di potere all’ONU sull’accesso degli aiuti umanitari

Dopo un acceso dibattito, il Consiglio di Sicurezza ha autorizzato il trasporto delle forniture salvavita in Siria attraverso un unico valico di frontiera turco. Amnesty International ha chiesto al Sudan giustizia per le violenze perpetrate dalle milizie armate in Nord Darfur. I leader religiosi iracheni si sono detti pronti a supportare le vittime dell’ISIS per contribuire al processo di riconciliazione nazionale. Intanto, la Malesia ha scoperto un traffico illecito di rifiuti tossici provenienti dalla Romania. E in Uganda, l’attuale capo di Stato Yoweri Museveni ha annunciato la sua sesta candidatura alle elezioni presidenziali del 2021.

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