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Togo, stazioni radio e progettazione sostenibile

Impressioni della realtà togolese dall’esperienza diretta di una volontaria, esperta di informatica, impegnata da anni in attività e progetti di carattere sociale. L’incontro con un pioniere, Giorgio Lolli, in Africa da 36 anni per realizzare stazioni radiofoniche in FM soprattutto in aree rurali. Allo scopo di diffondere idee e insegnare un mestiere ai giovani.

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Sud Sudan, muore una donna incinta su sette

In Sud Sudan il parto e la gravidanza provocano più morti del recente conflitto. Lo rileva il rapporto del 2012 di un gruppo di esperti di Ginevra, Small Arm Survey (Sas), “La sicurezza delle donne in Sud Sudan: minacce in casa”. In questo post raccontiamo un’esperienza dall’ospedale di Mapuordit.

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Un lungo cammino fino al “Paraisio”

Colombia: in migliaia scappano dalla “guerra” dei cartelli della droga ma spesso finiscono per vivere nelle fogne. Un reportage che racconta come la terra dell’eldorado si sia, negli anni, trasformata in un luogo controllato dai criminali, esempio e manifestazione della cosiddetta “economia di morte transnazionale”.

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Bambini ghanesi, lavoratori per necessità

Pubblicati i dati del “The state of the world children”. In Ghana il 34% dei bambini esercita un’attività lavorativa. Del resto si tratta di uno dei Paesi dell’Africa subsahariana dove l’urbanizzazione ha raggiunto livelli europei, pur non essendo le città in grado di garantire servizi efficaci. Ma per capire il fenomeno del lavoro minorile bisogna calarsi nella realtà locale.

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Mutilazioni genitali femminili, il caso dell’Egitto

Mutilazioni genitali femminili, fenomeno antico che non smette. E oggi praticato anche da personale medico. Ragioni culturali, sociali, di inibizione della sessualità? Una delle principali mistificazioni in merito alle MGF è, in ogni caso, la loro presunta obbligatorietà religiosa. In questo intervento uno sguardo alla realtà egiziana.

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Donne in Afghanistan, diritti violati e attese future

Le donne in Afghanistan a dieci anni dall’intervento della comunità internazionale. La parola ad alcune attiviste. Si scopre che la strada per il riconoscimento e per l’attuazione dei diritti è ancora molto lunga e che la “propaganda” dei giornali occidentali non traccia esattamente il quadro nella sua realtà. “E’ necessario – dice Maria Bashir – aprire le menti, soprattutto degli uomini”.

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