22 Novembre 2024

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Russia, proteste frutto di conflitto multigenerazionale

Un’intervista alla sociologa Zhanna Chernova accende i riflettori sulle dinamiche generazionali alla base delle proteste in Russia a sostegno dell’oppositore politico Alexey Navalny. L’establishment russo è costituito da una generazione di “nonni”, i cui contestatori non sono i figli ma i nipoti, un gruppo demografico in crescita e sempre più interessato a battaglie civili alle quali i loro genitori hanno rinunciato. Questa generazione di genitori, pur essendo stati politicamente attivi negli anni delle grandi riforme della perestrojka, non sono più disposti a impegnarsi pubblicamente pur di preservare una stabilità socio-economica.

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Asia Pacifica, 2 miliardi di persone affamate dal coronavirus

Lo scoppio della pandemia e la conseguente perdita di posti di lavoro hanno spinto i meno abbienti a rinunciare a diete sane in un crescendo di diseguaglianza sociale. Si aggrava l’instabilità in Darfur mentre Khartum vieta l’accesso ai giornalisti nell’intera area. Cresce il numero di contenziosi climatici in ogni parte del mondo, Europa compresa. Una ONG siriana denuncia alla Corte Penale Internazionale gli abusi commessi dalla Greci contro i profughi, ritenendo si tratti di crimini contro l’umanità. Il nascente connubio economico tra Cina e Israele desta forti preoccupazioni a Washington.

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Ghana, i movimenti LGBT+ che sfidano pregiudizi e patriarcato

Religione, patriarcato, leggi punitive e morale di ispirazione coloniale. E quindi pregiudizi, qualche volta violenze. Sembra una corsa ad ostacoli quella affrontata ogni giorno in Ghana da omosessuali, trans e queer. Eppure, in questa società fortemente omofobica i movimenti LGBT+ stanno crescendo e sviluppandosi in modo straordinario. Ad oggi sono circa una ventina i gruppi costituitisi a partire dai primi anni del nuovo secolo. Uno dei principali obiettivi è la cancellazione della legge che criminalizza l’omosessualità. In questo reportage storie e testimonianze di chi non vuole nascondersi.

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Genocidio, crimine ignobile tra zone d’ombra e giustizia negata

In occasione del Giorno della Memoria, Voci Globali ha incontrato la professoressa Raffaella Nigro, titolare della cattedra di diritto internazionale dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, per approfondire la tematica del “genocidio”. Il “crimine dei crimini”, a oltre 70 anni dall’adozione della Convenzione di New York, continua a generare confusione nell’opinione pubblica (e non solo) con riguardo ai suoi elementi costitutivi, alla responsabilità internazionale dello Stato e a quella penale degli individui autori di presunti atti genocidari.

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Africa, nuova “Strategia di Genere” per lo sviluppo inclusivo

La Banca Africana di Sviluppo ha avviato un programma teso a rafforzare la parità di genere per garantire una più rapida crescita del continente. Un tribunale francese ha riconosciuto lo status di “migrante ambientale” a un bengalese affetto da asma cronica, annullando l’ordine di espulsione a suo carico. Cresce la tensione tra Sudan ed Etiopia per l’annosa questione dei territori di confine contesi. La Corte Europea DU ha dichiarato ammissibile il ricorso dell’Ucraina contro la Russia per le violazioni dei diritti umani in Crimea. Collaborazione ONU/Lega Araba per risolvere le crisi mediorientali.

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Pirati dei Caraibi ai tempi della Brexit: la guerra delle banane

Lo Stato insulare della Dominica, nelle Antille, è un esempio di come gli accordi commerciali con l’Unione Europea rischino di danneggiare più che avvantaggiare le piccole economie. Spesso vengono allocate risorse per lo sviluppo di settori e prodotti che fanno comodo al “Primo Mondo”, senza tener particolarmente conto delle realtà locali. I negoziati per una nuova partnership di scambi tra Europa e Paesi caraibici, e l’uscita del Regno Unito dagli Stati membri dell’UE, offrono il pretesto per chiedersi: a chi conviene davvero la monocultura?

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Montenegro, tornano alla ribalta tensioni etniche e identitarie

Le violenze etniche che negli anni ‘90 hanno sconvolto la Penisola balcanica sono tutt’altro che superate: ne è una prova il piccolo Montenegro. Lo Stato, indipendente dalla Serbia dal 2006, fatica nel processo di costruzione di una identità nazionale unitaria. Il nuovo Governo, additato di essere pro-Belgrado, sta riaccendendo ricordi indelebili e drammatici: dal nazionalismo serbo alla persecuzione dei musulmani bosniaci, fino al ritorno nell’orbita russa. La nazione montenegrina racchiude tutti i nodi non sciolti della dissoluzione della ex Jugoslavia.

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Stati, frontiere e l’insanabilità del paradosso democratico

Nella storia recente i flussi migratori sono sempre stati descritti come un fenomeno il cui controllo si rende necessario per garantire il mantenimento dello status quo. Ma se fosse proprio lo status quo ad essere sbagliato? I presupposti su cui i moderni sistemi statali sono stati costruiti mostrano tutta la loro fallacia quando li si analizza secondo la prospettiva delle identità nazionali e della libertà di movimento. R.G., rifugiato algerino in Grecia da 5 anni, e colpevole solo di portare un cognome arabo, ci racconta come tutto questo impatti con violenza sulla vita delle persone che decidono di emigrare.

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Ciad, varata prima legge sull’accoglienza dei richiedenti asilo

La normativa adottata dal Paese africano interverrà a tutelare gli oltre 480.000 rifugiati attualmente presenti sul suo territorio, ricevendo il plauso dell’UNHCR. L’India intende istituire una nuova “Università sulla disabilità” per meglio supportare le problematiche dei disabili. Legambiente critica le recenti intese istituzionali relative agli stabilimenti ex Ilva di Taranto. Mentre la comunità internazionale condanna l’esecuzione capitale da parte dell’Iran del giovane Hassan Rezaiee. Grecia e Israele siglano l’accordo più grande della loro storia in materia di sicurezza.

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