20 Aprile 2024

Autore: Elena Paparelli

“Risveglio”, la vita del carcere raccontata dai detenuti

Chi meglio di un recluso può raccontare la realtà di un istituto carcerario? Dall’esperienza di un laboratorio sul cinema fatto dietro le sbarre, un film per condividere progetti, emozioni e difficoltà di chi la prigione la vive sulla propria pelle, giorno dopo giorno. Momenti di umanità e condivisione, nonostante il disagio di una condizione dove si è privati della libertà e, spesso, dei più elementari diritti umani. La regia affidata a Pietro Benedetti, che ha vissuto l’esperienza della cella. La cinematerapia per liberare le emozioni eliminando ogni filtro tra sé e la storia raccontata.

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Economia digitale, tra sfide tecnologiche e nuove disparità

Il Global Information Technology Report del World Economic Forum monitora annualmente lo stato di salute del digitale nel mondo. Chi sale e chi scende in classifica quanto a sviluppo tecnologico? Un appuntamento periodico importante per fare il punto – cifre alla mano – sulla capacità dei singoli Paesi di stare al passo con le nuove opportunità offerte dall’economia digitale. Ma troppe sono ancora le criticità, soprattutto a livello di infrastrutture. E non è più una sorpresa che l’Africa faccia passi da gigante rispetto ad altre aree del mondo. In Italia, invece, aziende e PA dimostrano ancora una certa lentezza.

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Migranti, tribunali in tilt e le paure di chi cerca assistenza

In Italia cresce il numero dei rifugiati che fanno ricorso per non avere ottenuto l’asilo, senza che i Tribunali siano in grado di dare risposte in tempi brevi. Il decreto Minniti ha tentato una strada per risolvere il problema, che tuttavia persiste. Una riforma a costo zero che a quattro mesi dall’entrata in vigore sta mostrando tutte le sue criticità. Intanto la situazione di chi cerca protezione e vede fallire la possibilità di una vita migliore si fa sempre più drammatica. Ne abbiamo parlato con due professionisti volontari dell’Associazione Avvocato di strada. “Non c’è nulla di più traumatico, per chi ha speso forze economiche e psicologiche ingenti, del fallimento del proprio progetto migratorio.”

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Città africane tra pianificazione e sviluppo informale

Le metropoli dell’Africa sub-sahariana stanno modificando il loro volto a causa delle massicce migrazioni interne e all’abbandono delle aree rurali. Ma a fronte di un dinamismo politico ed economico, aumentano le disuguaglianze fra ricchi e poveri, classe medio-alta e un proletariato sempre più isolato negli slum. Il dibattito sull’urgenza di una pianificazione urbanistica sconta una visione viziata da uno sguardo eurocentrico. Invece è importante capire l’originalità delle città africane e le dinamiche informali che le plasmano per affrontare i loro problemi in chiave autentica e locale.

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USA: tutti sui social, anche a due anni, ed è “sindrome da selfie”

I social media sono sempre più un canale privilegiato di accesso alle notizie. Secondo il rapporto del Pew Research Center il 67% della popolazione si informa sui social. Mentre le fake news stanno mettendo in crisi la credibilità dei giornalisti e l’uso della Rete, cresce il pubblico degli over 50 che usa Facebook o Twitter. Insieme agli adolescenti e giovanissimi, sempre più alle prese con una modalità di socializzazione che rende schiavi del mezzo. E si cominciano a stilare classifiche dei social più dannosi alla salute mentale.

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L’open source al servizio della sanità nei Paesi in via di Sviluppo

L’open source al servizio del settore sanitario ha dato luogo ad una serie di progetti liberamente accessibili e gratuiti che stanno producendo modelli di innovazione interessanti e mostrando i loro frutti, soprattutto a vantaggio delle realtà più marginali del pianeta. Open Hospital, ClearHealth, Open EMR ed altri software sono stati messi a punto per rendere più semplice l’amministrazione delle realtà ospedaliere, piccole e grandi, nei Paesi in via di sviluppo. Quale il futuro di una informatica sviluppata sotto il segno della solidarietà?

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Nativi digitali? Un falso mito. Come quello del multitasking

Il concetto, lanciato nel 2001 da Mark Prensky, è stato smentito da alcune ricerche scientifiche che mettono in discussione le competenze informatiche della generazione nata dopo il 1984. Il sistema scolastico che sembrava doversi adeguare ai nuovi bisogni cognitivi di studenti nati dentro la cultura digitale sta ripensando i suoi metodi educativi, considerando anche limiti e rischi portati dai new media. Non si tratta di essere apocalittici o integrati, ma saper usare con saggezza il meglio che la tecnologia ha da offrire, con curiosità e apertura intergenerazionale.

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Worldreader, in Africa la lettura che passa attraverso il cellulare

Digital in 2017 fa il punto sulla diffusione del digitale nel mondo: in Africa la maggior parte del traffico web passa attraverso il telefonino. E così cresce il successo di applicazioni destinate alla lettura, come Worldreader, che risulta la più popolare nel continente: 28.500 ebook distribuiti gratuitamente in 43 lingue, con l’obiettivo di arrivare a 15 milioni di lettori entro il 2018. L’utilizzo di questa app può essere utile anche in ambito scolastico, come dimostra il programma Read to Kids (R2K) per promuovere la lettura diretta ai bambini fino ai 6 anni.

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Iran, le sfide del presente e del futuro. Un libro per raccontarle

In vista delle ormai prossime elezioni presidenziali di maggio sono numerosi gli interrogativi che si affacciano: come sta cambiando il Paese, oggi così centrale nel determinare gli equilibri in Medio Oriente? Ci risponde il giornalista Antonello Sacchetti, che conosce a fondo l’Iran, a cui ha dedicato diversi viaggi e libri, e dal 2012 cura anche il blog “Diruz. L’Iran in italiano” (www.diruz.it), che ha fondato. Con lui proviamo a ragionare sulla posizione del Paese sciita nello scenario internazionale, sulla sua politica e sulla sua economia nel presente e nel futuro.

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Sul barcone con il sogno di diventare campioni

“Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione”, diceva Nelson Mandela. Ecco alcune storie di immigrati che hanno rischiato la vita per inseguire il loro sogno di diventare campioni sportivi. Le loro vicende commuovono e appassionano, tanto da aver fornito spunti per libri e film. “Storie di sofferenza e di riscatto”, come sono state definite. Ma quanto razzismo e burocrazia impediscono ancora oggi allo sport di farsi strumento di integrazione reale e non fittizia?

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