21 Novembre 2024

Autore: Benedetta Monti

I social media e la rappresentazione dei conflitti

I mezzi di comunicazione tradizionali hanno avuto a lungo il monopolio sul modo in cui sono rappresentate la guerra e le catastrofi. Fino a poco tempo fa, quello che vedevamo era essenzialmente il risultato del lavoro di alcuni fotografi coraggiosi. Oggi le cose sono molto diverse: ogni giorno sui social vengono caricate milioni di fotografie da tutto il mondo. Un articolo su come lo “sharing” delle immagini cambia la nostra percezione e consapevolezza dei crimini verso i diritti umani.

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Africa: oltre i finanziamenti esteri, le Ong verso strategie locali

Nel corso dell’ultimo decennio, la crisi finanziaria globale ha creato molti problemi alle associazioni africane per i diritti umani, per i seri tagli ai finanziamenti apportati dalle nazioni occidentali, mettendo in questione la loro stessa sopravvivenza. Queste associazioni potranno sopravvivere alla crisi se riusciranno a focalizzarsi sulle risorse locali, sviluppando anche un nuovo tipo di mentalità orientato in qualche modo a concetti tradizionali finanziari e di “business” .

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Schiavitù minorile, una generazione di bambini a rischio

Il fenomeno della schiavitù dei bambini non è mai stato così diffuso come oggi. Ogni giorno, bambini di appena cinque anni sono venduti al mercato nero a un prezzo inferiore a quello del bestiame. E quando si trovano nelle mani del nuovo padrone, sono costretti a lavorare per 20 ore al giorno. Le bambine subiscono una situazione particolarmente a rischio, perché più vulnerabili rispetto allo sfruttamento sessuale. Per sradicare il fenomeno serve un approccio globale a ciò che è un problema globale. L’istruzione è il punto di partenza.

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Storie di leoni, la continua ascesa del cinema africano

L’Africa dei film è in crescita e alla ricerca di nuovi modi di intrattenere e informare il pubblico del continente e del mondo. Mentre la maggior parte dei film più visti sui problemi africani sono ancora prodotti con il sostegno occidentale, e sebbene le opportunità per i registi africani siano ancora molto limitate, pare che qualcosa stia cambiando, lentamente. E molti di questi lavori sono assai interessanti. Anche se spesso di scarsa qualità, l’obiettivo è anche uscire dai canoni occidentali e avvicinarsi al pensiero e alla vita africani.

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Burundi, braccio di ferro tra governo e società civile

In vista delle elezioni fissate nel 2015, è incerto l’esito del confronto sempre più aspro tra il blocco al potere e i cittadini e il periodo di pace relativa che il Burundi ha vissuto dalla fine della guerra civile subisce oggi nuove minacce. Ma senza garanzie per i diritti umani, le libertà civili e la libertà di espressione, le consultazioni elettorali appariranno meno credibili, ma la tenacia della società civile e dei media continua a dare speranza rispetto allo sviluppo di un processo democratico. Un’approfondita analisi dela situazione su Think Africa Press.

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“Cos’è lecito per una donna?” Regole di genere in un’università nigeriana

Un’indagine condotta a Ibadan, il più antico ateneo del Paese, indica un ambiente meno libero di quanto si pensi. Questo articolo esamina le percezioni e le esperienze vissute dalle studentesse concentrandosi negli spazi di residenza e nelle comunità religiose del campus, prendendo in considerazione anche la percezione della sessualità femminile e l’impatto esteso che questa ha sulle relazioni nell’Istituto. Una delle scoperte dello studio è stata la percezione generale, e l’accettazione, di una gerarchia basata sul sesso che privilegia gli studenti maschi.

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Stato islamico, come si è arrivati alla situazione attuale

Agli inizi del 2014, in Occidente il movimento allora conosciuto come Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS o ISIL) e oggi semplicemente come Stato Islamico (IS), non destava particolari preoccupazioni. La cosa è cambiata radicalmente insieme all’avanzamento veloce di questo gruppo attraverso zone dell’Iraq, inclusa la cattura della città di Mosul. Su quali basi poggia la propaganda e il seguito dell’IS? Indietro nei millenni verso i nostri giorni, un’analisi da openDemocracy.

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Quanto conta l’interpretazione religiosa nei diritti umani

Il caso dell’Islam e dell’applicazione del Corano – giudicata non corretta da molti – nella vita quotidiana e nello Stato. Le differenze riguardo ai diritti umani nei Paesi islamici mostrano che non è la religione in se stessa ad essere importante, ma il progresso delle religioni all’interno delle società, il pensiero e l’interpretazione religiosa. E così le donne – ad esempio- subiscono le politiche più che la religione. E il riconoscimento o meno di alcuni diritti ha a che fare solo con il potere.

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Burkina Faso, il futuro nella memoria di Sankara

A ventisette anni dall’assassinio di Thomas Sankara, il Paese sembra pronto per cambiare pagina e raccoglierne l’eredità. In questi anni Compaoré è riuscito a mantenere il potere e ha amministrato il Paese nell’impunità, sebbene ci siano stati periodici movimenti di protesta. Ora, l’opposizione politica è tornata ad organizzarsi e ha intensificato il proprio messaggio in attesa delle elezioni presidenziali che avranno luogo nel novembre del 2015.

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Rifugiati africani, gli intoccabili della nostra era

Le cifre di migranti africani che perdono la vita nel Mar Mediterraneo sono spaventose, e forse ancora più scioccante è il fatto che le storie di questo tipo sono diventate vicende ordinarie. A parole l’UE pare sensibile alle richieste di asilo provenienti dall’Africa ma spesso si contraddice con le misure messe in atto. Il cambiamento potrebbe iniziare attraverso emendamenti ai trattati e alle convenzioni internazionali spesso obsoleti.

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