27 Luglio 2024

parità di genere

Ghana, il patriarcato impera: poche donne su cattedre universitarie

Da un rapporto dell’UNESCO è emerso che globalmente gli uomini sono maggiormente presenti nell’ambito dell’istruzione terziaria. I dati dimostrano che meno di 2 accademici senior su 5 e meno del 30% dei ricercatori mondiali sono donne. Il Ghana, seppure abbia compiuto progressi nel campo della parità di genere e dell’inclusione, non lo ha fatto nel settore dell’istruzione superiore. La questione risiede principalmente nell’esistenza di idee radicate che evocano stereotipi di genere limitanti per le donne. Per cambiare rotta sono necessarie politiche trasparenti che incidano sul cambiamento di visione.

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Afghanistan, come i Talebani massacrano l’istruzione femminile

Tra le notizie di questo mese: secondo i dati dell’Unione Interparlamentare (IPU), cresce e si diversifica la rappresentanza femminile nei Parlamenti di tutto il mondo. Dopo quasi vent’anni di negoziati, è stato firmato lo storico accordo sulla protezione della biodiversità marina. L’Italia difende i pesticidi: ad avviso del nostro ministro dell’Ambiente non danneggiano le api. Il Governo yemenita e gli Houthi hanno raggiunto un’intesa per lo scambio di 887 prigionieri. E, intanto, il senatore nigeriano Ike Ekweremadu viene riconosciuto colpevole di traffico d’organi da una Corte londinese.

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Integrazione panafricana imperfetta, manca la volontà dei leader

In occasione dell’Africa Day il 25 maggio e del summit straordinario dell’Unione Africana tenutosi nella Guinea Equatoriale, si rende indispensabile una riflessione sull’urgenza di una reale integrazione continentale. Sebbene l’UA abbia stabilito linee guida condivisibili e ammirevoli, vari Stati membri sono riluttanti a trasferire i poteri necessari agli organi dell’Unione. Eppure, rinunciare a una piccola porzione di autonomia, porterebbe alla coesione interna e a maggiori benefici comuni in ambito politico ed economico, e soprattutto a un migliore posizionamento dell’Africa sullo scacchiere internazionale.

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Scienza e tecnologia, donne dimenticate che hanno fatto la storia

Maria Sibylla Merian, Gertrude Belle Elion, Hedy Lamarr, Raye Montague. Nomi che hanno segnato passi importantissimi nel progresso tecnico-scientifico, ma che sono finiti nel dimenticatoio. Il motivo? Sono tutte donne, e in quanto tali hanno subito un declassamento che purtroppo ancora oggi riguarda il settore scientifico. La specifica disparità di genere che travolge le professioniste impiegate in questo campo è così preoccupante che nel 2015 è stata istituita la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, allo scopo di sensibilizzare e proporre soluzioni.

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Africa, quando l’arte esprime disagio, denuncia e impegno sociale

Nonostante la pandemia abbia cambiato radicalmente la vita di milioni di persone, il 2020 è stato un anno particolarmente importante nella lotta per la difesa dei diritti umani. L’arte, come spesso accade in situazioni di crisi, è divenuta uno dei medium favoriti attraverso il quale dare forma alla volontà di battersi per società più eque e inclusive per tutti. Questo articolo ripercorre alcune delle grandi campagne sociali combattute in questi mesi, filtrandole attraverso il lavoro di dieci degli artisti africani più rilevanti e innovativi della nostra epoca.

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Polonia, inarrestabile cammino verso l’autocrazia conservatrice

Il recente risultato elettorale, che ha riconfermato alla presidenza il conservatore Duda, ha evidenziato un Paese spaccato in due, diviso non solo su lavoro e giustizia, ma anche su tematiche come parità di genere e orientamento religioso e sessuale. Si è creata una forte polarizzazione sociale, culturale e politica, alle quale la nazione sembra essere assolutamente impreparata. Manca, infatti, la capacità di evitare o superare le tensioni. E, in questo scenario, l’agenda politica autocratica-conservatrice di Duda si rafforza sempre di più.

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Diritti delle donne, ovunque nel mondo una lontana chimera

Dal report annuale di Amnesty International si ricava che la parità di genere costituisce un obiettivo ancora lontano da raggiungere. I diritti delle donne continuano a essere calpestati. Discriminazione, emarginazione e violenza, vengono perpetrate, attraverso varie modalità e con diversi livelli di gravità, ai danni di donne e ragazze in ogni regione del mondo. Voci Globali ha approfondito alcune questioni critiche con Riccardo Noury, portavoce di AI Italia.

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Danimarca: paradosso nordico, femminismo e gender gap

Lo stereotipo sud-europeo che vede i Paesi scandinavi come i più avanzati dal punto di vista della parità di genere rispecchia davvero la realtà? Il 52% delle donne danesi tra i 18 e 74 anni è stata vittima di violenza fisica e/o sessuale. Il 32% l’ha subita per mano di un partner. Attraverso uno sguardo su sessismo, violenza di genere e tasso di femminicidio, si scopre come in questo Paese eguaglianza sociale non significhi eguaglianza di genere, come confermano studi per cui “più a Nord” non sta per “più parità”: il panorama è più sfumato e articolato.

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Parità di genere ed emergenza climatica, le donne si mobilitano

Nell’ambito della COP25 del dicembre scorso, che di per sé non è stato un successo, è stato approvato un importante documento: il Gender Action Plan, GAP. Numerose associazioni per la tutela delle donne, del gender e dell’ambiente hanno sollevato questioni fondamentali come i diritti umani e il rispetto della diversità di genere, la tutela delle donne delle tribù indigene, di quelle disabili e di tutte coloro che non hanno voce per i loro diritti. Agire per il clima in maniera concreta non può escludere l’operare per il progresso nella parità di genere.

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Crisi climatiche ostacolo al progresso verso la parità di genere

Agricoltori e pescatori che per la loro sussistenza dipendono direttamente dal mondo naturale, saranno tra le principali vittime dell’emergenza climatica. Con l’accumularsi dei problemi ambientali si disgregano infatti le reti di sostegno delle comunità. E a causa della disparità di genere, nelle regioni del mondo che sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, le donne rischiano di soffrire più degli uomini. Occorre sempre più il concreto sostegno delle comunità internazionale sia nel superamento degli stereotipi di genere che nella ricerca di nuove soluzioni.

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