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USA, dopo Parigi gli attacchi alla libertà online

Nell’ambito della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria è stato presentato il libro di Julian Assange “Quando Google ha incontrato Wikileaks”; ne abbiamo approfittato per rivolgere alcune domande al traduttore italiano del testo (con Stefano Salpietro) Bernardo Parrella, attivista e giornalista online residente da tempo negli USA. Naturalmente non potevamo non tener conto dei recenti attentati a Parigi che plasmeranno senz’altro le dinamiche del conflitto in corso tra potere e cittadini, tra sorveglianza e libertà.

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Terrorismo e Medioriente, la violenza non è la risposta

Gli attacchi terroristici di Parigi, ultimi dopo una serie di attacchi in Tunisia, Turchia, Iraq, Libano e Russia hanno trasferito in Europa quelle stragi e carneficine che in Siria e altrove sono all’ordine del giorno. Mentre tutto il mondo piange insieme ai cittadini di Parigi che hanno perso i loro cari, i politici si affrettano a impegnarsi in una reazione impulsiva proclamando il mantra “si deve fare qualcosa”. Ma mai come dopo questi attentati l’azione militare appare non più sufficiente: occorre riflettere e adottare una diversa visione.

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Bambini soldato in 23 Stati, ma un film ripropone ancora l’Africa

Con il proliferare del terrorismo internazionale emerge che sempre più bambini e adolescenti, ragazzi e ragazze, vengono reclutati e impiegati per combattere. All’inizio di quest’anno l’Unicef ha pubblicato un report in cui si stima che oggi nel mondo i “child soldiers” sono 250mila e 23 gli Stati che li utilizzano in forma diretta e indiretta. Nonostante le Convenzioni e i protocolli vigenti, ancora si è lontani dal fare progressi affinché non vengano coinvolti minori negli scenari di guerra. Intanto, il film ‘Beasts of no nation’ provoca critiche e riflessioni.

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Democrazia vs Sviluppo, l’Africa che si interroga

Con quale criterio possiamo meglio analizzare e capire il continente africano? Grazie ai suoi sviluppi nell’ambito della democrazia, del rispetto dei diritti umani, dell’applicazione di quelli civili e sociali? O nell’ambito dello sviluppo economico? Dibattito pubblico ad Accra sull'”africanizzazione della democrazia”. Tra gli ospiti Mo Ibrahim e il ministro degli esteri etiope. Dati elaborati da GeoPoll evidenziano una certa sproporzione, in molti Paesi, tra i “successi” a livello economico e lo sviluppo di servizi e infrastrutture negli ultimi anni e il livello di democrazia.

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Una piattaforma online per i fotogiornalisti africani

Sta per nascere l’African Journalism Database, piattaforma aperta che mira ad accogliere e diffondere il meglio del fotogiornalismo del continente. L’iniziativa fa capo a World Press Photo ed Everyday Africa e permetterà di raccogliere in un unico luogo virtuale il meglio della “fotografia africana”. Un modo per diffondere un’altra Africa, a prescindere dai luoghi comuni con cui spesso la si conosce. Non guerre, malattie, povertà. O meglio, se questo ci sarà farà parte di un’enorme quantità di altro: tecnologia, sport, lotta per la salvaguardia dell’ambiente, arte, questioni sociali…

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Angola, al via processo ad attivisti per i diritti umani

Lunedì 16 novembre si è aperto il processo a diciassette attivisti angolani, incluso il noto rapper Luaty Beirão: sono accusati di sovversione contro lo Stato e di aver progettato un golpe. Gli attivisti si erano in realtà dedicati all’organizzazione di manifestazioni di protesta e alla discussione pubblica di alcuni libri tra cui un noto manuale di Gene Sharp sulle tecniche di contrasto ai regimi dittatoriali. Ampio il rilievo internazionale alla vicenda, con il coinvolgimento di molte ONG. La questione ha avviato un forte dibattito in Portogallo.

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E l’ISIS comincia a reclutare anche in Ghana

La comunità musulmana ghanese è in queste ore in fibrillazione. Dopo il rincorrersi di notizie nei mesi scorsi riguardanti la “sparizione” di alcuni ragazzi collegata all’affiliazione all’ISIS, il messaggio postato da un giovane su Facebook riporta in superficie il timore che questo Paese dell’Africa occidentale, spesso lodato come esempio di stabilità e democrazia, possa invece covare in seno una serpe pericolosa. Il post è stato confermato dalle autorità ghanesi. E pare che non sia l’unico caso.

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Guinea Bissau, il cambiamento in un reportage multimediale

Quindici storie emblematiche mostrano un lato diverso di un Paese noto soprattutto per le crisi politiche, il narcotraffico e l’estrema povertà, con l’intento di dare voce a donne e uomini che si impegnano per rendere possibile un futuro migliore. Il reportage multimediale a cura di giornalisti italiani, in collaborazione con Engim e premiato da Devreporter, prende nome dalla parola “Guinendadi”, termine creolo capace di dar voce a sentimenti di amore per la patria, giustizia, condivisione, impegno politico e sociale.

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