22 Novembre 2024

territori

Senegal, l’esperimento dei 4 Comuni dove tutti erano francesi

A partire dalla metà del XIX secolo, la politica coloniale francese in Africa cercò di imporre sempre di più l'”assimilation” alla cultura della metropoli. Questo portò, dopo varie tappe, al riconoscimento di quattro città del Senegal come comuni francesi a tutti gli effetti, estendendo agli abitanti la cittadinanza e una serie di diritti e doveri nonchè l’applicazione del Code Civil. Tuttavia, essi crearono e difesero una loro identità culturale propria, sviluppatasi in contesti urbani e commerciali a contatto con gli Europei ma legata all’Islam e a elementi rivisitati delle tradizioni culturali e giuridiche precedenti.

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“Black Lives Matter” nell’indifferenza sugli abusi sui neri d’Africa

Se il movimento Black Lives Matter ha finalmente solcato i confini degli Stati Uniti, dove è nato, una domanda ora è necessaria: i corpi neri hanno tutti lo stesso valore? Contano davvero in quanto black lives o ce ne sono alcuni (moltissimi) che rimangono nascosti in quella loro oscurità, invisibili, o semplicemente ignorati? Questo è quanto sembra. E allora, quando si comincerà a parlare anche a nome dei milioni di fratelli e sorelle che sul suolo africano subiscono la violenza di Stato tutti i giorni, in un luogo o in un altro, nel silenzio degli attivisti occidentali, compresi gli afro-discendenti?

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Delta del Niger, giovani senza futuro tra esclusione e violenza

Decenni di esplorazioni petrolifere hanno prodotto ampi redditi per lo Stato nigeriano, rendendo però questo luogo uno dei più inquinati della Terra. La devastazione ambientale ha danneggiato molti residenti che per sopravvivere dipendono dalla pesca o dall’agricoltura, in un contesto in cui non vi sono neppure prospettive diverse di occupazione. Molti giovani si sono dati alla violenza terroristica, violenza spesso indirizzata all’industria petrolifera. Per restituire un futuro a questa regione servono cambiamenti radicali.

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West Bank, paradossi e incertezze dell'”accordo del secolo”

Il piano elaborato da Trump prevede misure volte a portare la pace tra Israele e Palestina, con il dichiarato scopo di stabilizzare l’intero scacchiere mediorientale. Presenta però dei contenuti che suscitano perplessità sia fra la controparte palestinese che fra gli osservatori internazionali, perplessità che si acuiscono quando ci si imbatte nel totale silenzio su una delle questioni più complesse e sanguinolente dell’intera Cisgiordania: Hebron, che da oltre vent’anni vive letteralmente spaccata a metà. Abbiamo intervistato il direttore generale del Palestinian Center for Media Research and Development.

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Siria, giochi di potere all’ONU sull’accesso degli aiuti umanitari

Dopo un acceso dibattito, il Consiglio di Sicurezza ha autorizzato il trasporto delle forniture salvavita in Siria attraverso un unico valico di frontiera turco. Amnesty International ha chiesto al Sudan giustizia per le violenze perpetrate dalle milizie armate in Nord Darfur. I leader religiosi iracheni si sono detti pronti a supportare le vittime dell’ISIS per contribuire al processo di riconciliazione nazionale. Intanto, la Malesia ha scoperto un traffico illecito di rifiuti tossici provenienti dalla Romania. E in Uganda, l’attuale capo di Stato Yoweri Museveni ha annunciato la sua sesta candidatura alle elezioni presidenziali del 2021.

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Nigeria, il gigante africano con le identità radicate nelle viscere

Un Paese vasto dalle molte peculiarità, gravido di novità e di Storia. La Nigeria ha una popolazione eterogenea, quasi 200 milioni di abitanti e al suo interno convivono diverse religioni e culture tutte fortemente identitarie e millenarie. In Italia l’estrema attenzione dei media ai fenomeni migratori ha colpevolmente contribuito a diffondere pregiudizi su questo Paese, ma è bene che si lasci lo spazio alla curiosità perché esso riserva grandi sorprese e piacevoli scoperte. Abbiamo parlato con la ricercatrice Luisa Casagrande che da italo-nigeriana ci ha offerto un punto di vista privilegiato.

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MeticciaMente, un ponte di storie e culture tra Roma e Abidjan

Pamela Aikpa Gnaba, blogger, ha deciso di fare il “percorso inverso” e dall’Italia è andata a vivere in Africa, Costa d’Avorio. Una scelta che aiuta anche noi che l’ascoltiamo ad approfondire la cultura ivoriana ma anche ad assumere gli strumenti per scardinare quei pregiudizi che con il tempo creano fratture tra persone e società. In questa intervista un piccolo assaggio delle tradizioni e della vita quotidiana ad Abijan e dintorni e la storia di chi è cresciuta in una famiglia mista con il vantaggio di avere punti di vista diversi e ampi. Il suo blog è “MeticciaMente”.

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Diritto africano: leggi, costumi, tradizioni nelle pagine letterarie

Il diritto di un popolo è strettamente connesso alla sua storia e alla sua cultura e se ne possono trovare numerosi riferimenti anche nell’ambito della produzione letteraria. Rispetto all’Africa, la letteratura può aiutare a comprendere il difficile e articolato rapporto tra diritti delle tradizioni locali e sistemi giuridici importati durante e dopo il periodo coloniale. Nigeria, Ghana, Guinea, Costa d’Avorio, Kenya e Sudafrica ne sono un ottimo esempio. Attraverso pagine di autori acclamati in patria e all’estero è possibile dunque ricostruire la storia delle legislazioni prima e dopo la colonizzazione.

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Yemen: storie di una lunga crisi, di donne e di flebili speranze

Dallo Stato yemenita arrivano solo cattive notizie negli ultimi anni: guerra civile, ragazzi soldato, spose bambine, catastrofe umanitaria. Per capire in modo più approfondito cosa sta realmente succedendo nel Paese, Voci Globali ha intervistato la giornalista Laura Silvia Battaglia. Con lei il racconto della disperata situazione dello Yemen diventa autentico e narra di diritti violati, di futuro negato per molte giovani generazioni, di condizioni disperate, ma anche di donne che lottano per la dignità, la sopravvivenza e la pace.

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Marilena Delli, la talent scout che porta gioia all’Africa nascosta

Scrittrice, fotografa, regista, documentarista. Nata in Italia da padre italiano ex prete missionario in Africa e da madre rwandese. Nel suo secondo libro, “Negretta”, racconta cosa ha voluto dire crescere in un quartiere del bergamasco, enclave della Lega. Oggi con Ian Brennan, pluripremiato produttore musicale, va in giro per il mondo – in particolare in Africa – a scoprire talenti musicali facendoli emergere dall’apartheid artistica in cui altrimenti rimarrebbero confinati. Progetti che includono esperienze di etnomusicologia e musicoterapia in contesti di dolore e isolamento come la prigione di massima sicurezza Zomba, in Malawi.

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