Africa

L’informazione che riguarda il continente africano è fatta di anomalie. In Italia se ne parla troppo poco, se ne parla perlopiù quando succedono eventi straordinari – conflitti, carestie, genocidi – spacciandoli per ordinari. Se ne parla avendo già in mente prospettive di analisi dei fatti legate a stereotipi e luoghi comuni. Il nostro obiettivo è di dare spazio a un’Africa “normale”. Fatta di successi e insuccessi, di situazioni vergognose o di quelle che indicano lo sviluppo e la crescita del continente, di leader e gente cosiddetta comune. Per aiutare tutti noi a capire – indirettamente – le radici del fenomeno migratorio, ma anche le economie e le relazioni di potere del pianeta.

Donne e attivismo politico in Egitto

C’è una voce egiziana, quella della giornalista e commentatrice politica Randa Achmawi, che da Londra, in un articolo per Capo Sud, ci rimanda piccoli ritratti di giovani attiviste partecipi delle rivolte egiziane del gennaio scorso, che hanno rovesciato il regime di Mubarak. Insieme a questi tributi, la Achmawi ci ricorda anche altri esempi di attivismo femminile del passato. Pubblichiamo stralci del suo articolo tradotti in italiano insieme ad alcune riflessioni e il link al suo articolo integrale, in francese.

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Burkina Faso: povertà, sfide per il futuro e rivolte

Ci sono Paesi di cui leggiamo molto poco sulle testate mainstream, come il Burkina Faso dove recentemente ci sono state una serie di rivolte che per fortuna non hanno provocato vittime. Ma per giorni si è temuto il peggio e il presidente Campaoré ha imposto il coprifuoco. L’autrice di questa testimonianza (Moira Fusco) era nella capitale in quei giorni, stretta tra la paura e la voglia di comprendere il motivo delle proteste.

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Tunisia: le sfide della transizione

A più di tre mesi dalla caduta del regime di Ben Alì il cammino della Tunisia verso la democratizzazione è ancora lungo e difficile, compromesso da una reale mancanza di alternative politiche, riforme economiche e strutturali, oltre all’onnipresenza della polizia segreta nella vita pubblica. Il rischio è che la transizione verso la democrazia si tramuti nell’autoritarismo. E anche le elezioni di luglio si preannunciano controverse (Equilibri).

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Marocco: la sfida terroristica alla primavera riformista

Il 28 aprile un attentatore suicida si è fatto esplodere nel centro di Marrakech, causando 15 morti ed una ventina di feriti. L’attentato, di chiara matrice qaedista, si inserisce nel quadro del processo di riforma lentamente avviato da re Mohamed VI in seguito alle proteste del Movimento 20 febbraio. Ma le aperture democratiche del sovrano, che vuole evitare di essere travolto dalla primavera araba, rischiano di svanire di fronte alla sfida terroristica (Equilibri).

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Karibuni a Rimini e dintorni. "Lo scambio che sempre avviene fra persone che non si conoscono"

Una mostra itinerante in sedici scatti che tocca centri di aggregazione giovanile per raccontare un progetto triennale che i ragazzi dell’associazione Karibuni di Rimini stanno realizzando in Tanzania con iniziative di tipo didattico presso la scuola media-superiore di Daudi a Guandummehy, un povero villaggio immerso nella campagna del distretto di Arusha, nel nord del Paese.

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Testimonianze dal Marocco tra manifestazioni e repressione

Nonostante le riforme promesse dal re Mohammed V, in molte città del Paese proseguono le manifestazioni pacifiche organizzate dal “movimento del 20 febbraio”, spesso accompagnate da azioni di repressione da parte delle forze dell’ordine. In questo post raccogliamo una selezione di articoli marocchini tradotti dalla blogger italiana Incapervinca, espatriata in Marocco da diversi anni.

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La rivoluzione araba digitale (diretta a "rete unificata" via Altratv.tv)

Domani venerdì 25 marzo, dalle ore 15 in poi, Altratv.tv coordina una diretta “a rete unificata” per ricordare Mohammad Nabous detto Mo, blogger libico e fondatore di Lybia Al-Hurra, la prima web tv di Bengasi, freddato da un cecchino perché impegnato a raccontare sul web la guerra. Giornalisti, esperti, blogger, videomaker rifletteranno anche su ciò che sta avvenendo in Nord-Africa. Potete seguire la diretta qui su Voci Globali.

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Libia: può esistere un’era post-Gheddafi?

Mentre continuano gli attacchi contro le forze del raìs, è importante chiedersi quali potranno essere i futuri assetti sociali e istituzionali del Paese. Al momento non sembra esserci una chiara linea di condotta da parte della coalizione, e soprattutto lo Stato libico è una realtà assai più debole e frammentata di quelli tunisino ed egiziano. Cosa ne sarà dunque della Libia?

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Mercenari per soldi o per "passione"?

La rivolta in Libia è anche segnata dalla denuncia della presenza di mercenari al soldo di Gheddafi. Ma i mercenari hanno combattuto e continuano a combattere fianco a fianco di eserciti regolari soprattutto dei paesi occidentali, come gli USA. E questo nonostante una Convenzione ONU che ne vieta l’utilizzo e l’addestramento. Molti lo considerano un “mestiere” come un altro. Tanto è vero che esistono agenzie di reclutamento e siti che dispensano consigli e informazioni.

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E’ possibile una vita senza cellulare?

Stamattina mi sono svegliato con l’allarme del mio cellulare, “sono le sette, alzati!”. Qualche minuto più tardi è tornato a suonare: un amico voleva dirmi che era stato ricoverato all’ospedale, seguito senza interruzione da un messaggio di Veronica che mi dice di aver perso il cane. Una giornata senza il mio migliore amico, il mio assistente personale, la mia memoria…forse potrei provarci, per capire come hanno vissuto i miei antenati. Però….

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