[Mondo – I fatti del mese (giugno 2022). In questa rubrica mensile, dieci brevi notizie raccontano avvenimenti, fatti, iniziative, politiche che – per diverse ragioni – restano di solito nell’ombra della stampa. Tenere una finestra aperta sul mondo: in questa prospettiva, e in linea con le tematiche di Voci Globali, diamo spazio a quanto accade nel panorama internazionale.]
Diritti umani – Un’esposizione temporanea per ascoltare le voci dei bambini colpiti dalla guerra
Il 20 giugno, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa – Dunja Mijatović – ha inaugurato la mostra temporanea “LISTEN” presso il War Childhood Museum di Sarajevo. Indumenti, lettere, giochi, testimonianze, foto, video di famiglia, per raccontare la guerra attraverso gli occhi dei bambini che l’hanno vissuta e la stanno ancora vivendo. Ricordi e storie provenienti da Bosnia, Kosovo, Afghanistan, Siria, Iraq e Ucraina. Lo scopo del progetto è “evidenziare la necessità di ascoltare i bambini colpiti dalla guerra” per “elaborare linee guida volte a tutelare l’infanzia nei contesti conflittuali“, ha affermato Tiny Kox – presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
Africa – Capo Verde, è ormai conclamata l’emergenza economica
Il Governo capoverdiano ha dichiarato, il 20 giugno, lo stato di emergenza economica e sociale nell’intero arcipelago. La crisi è stata determinata da una serie di fattori, tra cui: la guerra in Ucraina, la pandemia, la siccità. L’inflazione ha toccato l’8%. Mentre lo scorso anno era all’1,9%. Con la perdita del potere d’acquisto, 9 capoverdiani su 100 sono ora a rischio di insicurezza alimentare e povertà. Dichiarando lo stato di emergenza, l’obiettivo delle istituzioni è quello di ottenere maggiore supporto economico da parte della comunità internazionale così da poter continuare a finanziare gli aiuti a famiglie e imprese.
Ambiente – Brasile, dove ancora si muore per difendere l’Amazzonia
I resti umani ritrovati nella Valle del Yavarí appartengono al giornalista inglese Dom Phillips e a Bruno Pereira, esperto antropologo studioso degli indigeni. La triste conferma è arrivata il 17 giugno. La coppia – impegnata a indagare sullo sfruttamento illegale dell’Amazzonia – era scomparsa il 5 giugno. “Dom è stato vittima di una guerra globale non dichiarata contro la natura e le persone che la difendono“, ha scritto Jonathan Watts, capo redattore del settore ambientale del Guardian. Per Pat Venditti – direttore esecutivo di Greenpeace UK – i due stavano svolgendo “un lavoro importante per far luce sulle minacce quotidiane affrontate dagli indigeni brasiliani nella difesa della loro terra e dei loro diritti“.
Politica internazionale – Il Sudafrica chiede la fine dell'”apartheid” contro i palestinesi
Naledi Pandor – ministro degli Esteri sudafricano – ha invitato la comunità internazionale ad agire per porre fine alle continue ingiustizie vissute dai palestinesi e ritenere Israele responsabile delle loro inumane condizioni di vita. Parlando nel corso di una conferenza internazionale, il 16 giugno, la Pandor ha dichiarato: “come sudafricani, riconosciamo profonde similitudini tra il nostro passato e il presente dei palestinesi“. A farle eco Agnès Callamard – Segretario Generale di Amnesty International – che ha affermato “le preoccupazioni per la sicurezza non possono in alcun modo giustificare il regime d’Apartheid praticato da Israele contro i palestinesi”.
Giustizia sociale – Preoccupazione internazionale per gli orfani ucraini “deportati” in Russia
I presunti rapimenti di bambini ucraini orfani deportati con la forza dalle regioni orientali dell’Ucraina in Russia per essere adottati hanno suscitato l’apprensione anche dell’Alto Commissariato ONU per i diritti umani. L’OHCHR “sta esaminando le accuse secondo cui i bambini sarebbero stati prelevati dagli orfanotrofi del Donbas e affidati a famiglie russe, senza includere misure di ricongiungimento familiare né tutelare l’interesse superiore dei minori”, ha dichiarato Michelle Bachelet il 15 giugno. “Non possiamo ancora confermare queste accuse – ha aggiunto – o il numero di bambini coinvolti”.
Politica internazionale – Stati Uniti, cambio di rotta sull’omicidio Khashoggi
Il Governo degli Stati Uniti avrebbe deciso di non portare avanti le indagini sull’assassinio dell’editorialista del Washington Post al fine di ripristinare buone relazioni diplomatiche ed economiche con l’Arabia Saudita, anche nell’ottica di pacificazione del Medio Oriente. A rivelarlo, l’11 giugno, la CNN sulla base delle dichiarazioni di un alto funzionario governativo. In tal senso, deporrebbe inoltre l’annuncio del viaggio a Riad, a metà luglio, del presidente Biden. Nel corso della visita incontrerà il principe ereditario Mohammed bin Salman, accusato dall’intelligence americana di aver ordinato l’omicidio di Jamal Khashoggi.
Africa – Sudan, la società civile “lotta” per la democrazia
Il 10 giugno, il principale gruppo pro-democrazia sudanese (Forces for the Declaration of Freedom and Change) ha incontrato, per la prima volta dal colpo di Stato dello scorso anno, i vertici della giunta golpista. “Crediamo che questo incontro rappresenti un’opportunità per porre fine alla dittatura militare” e avviare il Paese “verso la democrazia, la giustizia, una nuova società”, ha detto Yasir Arman – membro del gruppo. La FDFC, finora, aveva rifiutato di sedersi al tavolo dei negoziati con i generali, insistendo sulla previa necessità di trasferire il potere a un nuovo Governo civile, interrompere il ciclo di violenze contro i civili, rilasciare tutti i detenuti.
Ambiente – Francia, avviata indagine su incidenti nella centrale nucleare di Tricastin
Nel pieno del dibattito sul ruolo del nucleare in Francia, la procura di Marsiglia ha aperto un’inchiesta giudiziaria contro il colosso EdF (Électricité de France) per presunto “insabbiamento” di incidenti alla centrale di Tricastin. Gli episodi incriminati sarebbero avvenuti tra il 2017 e il 2021 senza alcuna comunicazione all’Autorità francese sulla sicurezza nucleare. A darne notizia, il 9 giugno, il quotidiano Le Monde. Sarebbero 12 i capi di imputazione per violazione del codice penale e ambientale. Tra questi: “mancata comunicazione di incidente”, “messa in pericolo della vita altrui”, “inquinamento idrico”. L’indagine è stata avviata dopo le accuse di un ex dirigente dell’EdF.
Giustizia sociale – Bangladesh, l’ILO chiede maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro
L’esplosione in un deposito privato di container nei pressi di Chittagon – maggior porto e seconda città bengalese – ha spinto l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ad accendere i riflettori sulle gravi lacune esistenti nel Paese in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro. L’incendio si è verificato nella notte del 4 giugno. All’interno di molti container erano conservate sostanze chimiche. Tragico il bilancio: almeno 50 morti e oltre 300 feriti. “Questo incidente” – si legge in una nota dell’ILO del 6 giugno – mostra l’urgente necessità di intervenire per garantire un corretto stoccaggio delle sostanze chimiche“ nonché “un’adeguata formazione per il personale interessato”.
Diritti umani – Iraq, scarsi progressi sul fronte della tutela dei diritti umani
“Il Governo iracheno opera senz’altro in un contesto complesso anche sotto il profilo politico” tuttavia “la persistente impunità verso omicidi, sparizioni forzate, rapimenti e torture” risulta ormai intollerabile. Le competenti autorità hanno fatto ben poco per indagare e punire le violazioni dei diritti umani perpetrate soprattutto “nei confronti di attivisti, manifestanti e dissidenti“, minando peraltro la credibilità delle stesse istituzioni statali. Queste le conclusioni del VII report “Update on Accountability in Iraq“, rilasciato dall’UNAMI (United Nations Assistance Mission for Iraq) il 2 giugno.