Voci Globali

Africa, Summit dell’UA su diritti umani, conflitti e colpi di Stato

[Mondo – I fatti del mese (maggio 2022). In questa rubrica mensile, dieci brevi notizie raccontano avvenimenti, fatti, iniziative, politiche che – per diverse ragioni – restano di solito nell’ombra della stampa. Tenere una finestra aperta sul mondo: in questa prospettiva, e in linea con le tematiche di Voci Globali, diamo spazio a quanto accade nel panorama internazionale.]

Foto dell’utente Flickr Mike Maguire – Licenza CC con attribuzione

Africa – Unione Africana, comprendere le radici dei conflitti per evitarli

Dal 25 al 28 maggio, si terrà a Malabo (Guinea Equitoriale) il Vertice Straordinario dei Paesi membri dell’UA. Al centro dell’incontro le tematiche del terrorismo e dei cambiamenti incostituzionali di Governo. Argomenti di grande importanza e attualità, tenuto conto che dal 2021 si sono verificati nel Continente africano cinque colpi di Stato e una serie di insurrezioni islamiste in: Camerun, Repubblica Centrafricana, Mozambico, Somalia, Sahel. Al centro del dibattito anche le violazioni dei diritti umani e la diffusa cultura dell’impunità. L’inizio del vertice è coinciso con l’Africa Day, che celebra la fondazione nel 1963 dell’Organizzazione per l’Unità Africana, predecessore dell’UA.

Diritti umani – Visita storica di Bachelet nello Xinjiang cinese

È iniziata il 23 maggio la visita di sei giorni dell’Alto Commissario ONU per i diritti umani nella regione cinese al centro delle denunce di attivisti, Governi e ONG per le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate ai danni della minoranza musulmana degli Uiguri. Si tratta della prima visita di un Alto Commissario delle Nazioni Unite dal 2005. La decisione di Bachelet di visitare la Cina è stata criticata da parte di molte associazioni a tutela dei diritti umani. A loro avviso, l’Alto Commissario si sta addentrando in un campo minato di propaganda allestito dal Partito Comunista Cinese.

Politica internazionale – USA, richiesta indagine sull’omicidio della giornalista Abu Akleh

Il 20 maggio, 54 deputati del Congresso statunitense hanno firmato una lettera per chiedere all’FBI di indagare sull’uccisione di Shireen Abu Akleh – giornalista palestinese-americana di Al Jazeera – dato il rifiuto dell’esercito israeliano di investigare sull’accaduto. Abu Akleh è rimasta uccisa, l’11 maggio scorso, nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile. Immediate le accuse reciproche tra israeliani e palestinesi su chi avrebbe sparato. La famiglia della vittima ha invitato la comunità internazionale ad aprire un’indagine equa e trasparente, dichiarando di non essere affatto sorpresa dalla decisione di Tel Aviv.

Giustizia sociale – Grecia, assolto profugo afghano per la morte del figlio su una barca per migranti

La Corte di Samos, il 18 maggio, ha assolto un richiedente asilo afghano per la morte del figlio di 6 anni, avvenuta a seguito del rovesciamento di una barca per migranti lungo la rotta Turchia-Grecia l’8 novembre 2020. Il 26enne era stato accusato di aver messo in pericolo la vita del proprio bambino. Immediato il plauso delle organizzazioni a tutela dei diritti umani, che da tempo esprimevano il loro disappunto per il procedimento istruito dalle autorità di Atene. Del resto, quello di N. è stato un caso senza precedenti. Nessun profugo, infatti, è stato mai incriminato per la morte di un proprio familiare nel corso di una traversata verso l’Europa.

Ambiente – Crisi climatica e bracconaggio minacciano gli uccelli migratori

In occasione della Giornata mondiale degli uccelli migratori, il 14 maggio, il WWF ha pubblicato il reportLa grande sfida delle migrazioni“. Dal documento emerge come la scomparsa e il deterioramento dell’habitat, il bracconaggio e la crisi climatica stiano determinando il declino di 121 specie migratrici sub-sahariane e migratrici parziali. Per il fenomeno delle migrazioni, l’Italia è un territorio fondamentale, rappresentando “un’area di sosta, foraggiamento, svernamento e nidificazione per numerosi uccelli che migrano fra Europa e Africa“. Di conseguenza, le condizioni ambientali offerte dal nostro Paese “ai migratori in arrivo dall’Africa sono della massima importanza per la salvaguardia di queste specie“.

Africa – Nigeria, condanna unanime del mondo religioso per l’omicidio della studentessa cristiana

I leader religiosi musulmani e cristiani di tutta la Nigeria – inclusa la massima autorità, il sultano Saad Abubakar – hanno condannato all’unisono, il 12 maggio, l’uccisione di una giovane studentessa cristiana. Hanno inoltre chiesto verità e giustizia per questo “terribile assassinio”, invitando il Paese “a mantenere la calma e a garantire la pacifica coesistenza”.  La morte di Deborah Samuel è stata documentata da video diventati virali sui social media. La studentessa di economia è stata lapidata e bruciata da colleghi musulmani per un commento sul profeta Maometto ritenuto blasfemo. Il brutale omicidio si è consumato nello Stato di Sokoto, dove vige, oltre al diritto comune, la legge della Sharia.

Politica internazionale – Bosnia-Erzegovina, unità necessaria per evitare altro conflitto europeo

Resta alta la tensione nei Balcani. Il pericolo concreto di una guerra imminente al momento non sussiste. Tuttavia, la retorica nazionalista messa in atto da Sarajevo e dalla Republika Srpska (di etnia serba) insieme alle speculazioni internazionali su un potenziale nuovo conflitto europeo rischiano di pregiudicare il quadro costituzionale, frutto degli Accordi di Dayton del 1995. Christian Schmidt, Alto rappresentante per la Bosnia ed Erzegovina – autorità istituita in seno ai suddetti Accordi di pace per la supervisione della loro implementazione – ha così riassunto, l’11 maggio, l’attuale situazione in seno al Paese balcanico. La pace e l’unità della Bosnia-Erzegovina devono rimanere un punto saldo dell’impegno della comunità internazionale, ha aggiunto. Così come il percorso verso l’adesione all’Unione Europea.

Ambiente – Australia, Grande barriera corallina a rischio estinzione

La Grande barriera corallina australiana è stata colpita da un nuovo esteso fenomeno di sbiancamento dei coralli a causa delle eccezionali condizioni meteorologiche, che hanno determinato un caldo eccessivo. “Le acque si sono riscaldate all’inizio di dicembre 2021, superando i massimi storici estivi”. Non solo, “le temperature oceaniche hanno continuato ad accumulare calore durante l’intera estate australe”. Circa il 91% dei coralli risulta ora sbiancato. Questi i risultati dell’ultimo report pubblicato dal Governo di Canberra il 10 maggio. Lo sbiancamento è una risposta dei coralli alle situazioni di stress ambientale. Lo shock termico porta ad espellere le alghe unicellulari site nei loro tessuti, che determinano sia i colori brillanti sia la loro stessa sopravvivenza.

Diritti umani – Nicaragua, il regime di Ortega mette al bando altre 50 ONG

Il 4 maggio, l’Assemblea Nazionale nicaraguense ha approvato – con 75 voti a favore – un provvedimento per cancellare la personalità giuridica di altre 50 organizzazioni no profit. Secondo il ministero dell’Interno, le ONG non avrebbero rispettato i loro obblighi di contabilità e rendiconto. La società civile e i deputati di minoranza sostengono invece che la decisione è parte di una più ampia strategia governativa volta a silenziare gli oppositori e le voci critiche del presidente Ortega, rieletto a novembre scorso. Dall’inizio dell’anno sono state chiuse ben 144 ONG, impegnate nella difesa dei diritti umani, nell’assistenza sanitaria e nella promozione di progetti educativi.

Giustizia sociale – Haiti, torna la violenza tra bande criminali. Crescono gli sfollati

Una nuova ondata di scontri tra gang rivali nella capitale haitiana e nei comuni limitrofi sta spingendo centinaia di persone ad abbandonare le proprie case, aggravando una già delicata situazione umanitaria. “Il diffondersi della violenza nel comune di Croix-des-Bouquets ha causato lo sfollamento di oltre 1.200 persone. Almeno 26 civili sono stati uccisi e 22 feriti”, ha dichiarato il 3 maggio Farhan Haq – portavoce del Segretario Generale ONU. Non solo, “decine di case sono state bruciate mentre “scuole, centri medici e mercati sono stati chiusi. Gli sfollati hanno bisogno di protezione e assistenza. Servono: “acqua potabile, cibo, kit sanitari, materassi, coperte e vestiti”.

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