[Mondo – I fatti del mese (aprile 2022). In questa rubrica mensile, dieci brevi notizie raccontano avvenimenti, fatti, iniziative, politiche che – per diverse ragioni – restano di solito nell’ombra della stampa. Tenere una finestra aperta sul mondo: in questa prospettiva, e in linea con le tematiche di Voci Globali, diamo spazio a quanto accade nel panorama internazionale.]
Diritti umani – La Germania continua a punire i crimini internazionali
Il 25 aprile, si è aperto innanzi a un tribunale tedesco il processo contro un ex membro dei “Junglers”, nota squadra gambiana di sicari. Baboucar “Bai” Lowe è accusato di aver commesso crimini contro l’umanità – compreso l’omicidio di Deyda Hydara, corrispondente dell’AFP – sotto il regime dittatoriale di Yahya Jammeh. Si tratta del primo procedimento volto ad accertare le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate in Gambia durante l’era Jammeh. La Germania ha esercitato ancora una volta – dopo aver perseguito i crimini siriani – la “giurisdizione universale”, principio che consente a tutti gli Stati di indagare e reprimere determinati crimini a prescindere dal luogo in cui sono stati commessi e dalla nazionalità del reo o della vittima.
Politica internazionale – L’UNRWA ritarda la ricostruzione a Gaza. La denuncia dei palestinesi
Le Forze Nazionali e Islamiche Palestinesi – coalizione formatasi dopo lo scoppio della seconda Intifada – hanno accusato l’Agenzia ONU per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) di aver procrastinato la ricostruzione di Gaza, distrutta nel corso dell’aggressione israeliana dello scorso anno. “Le Nazioni Unite devono essere ritenute responsabili dei ritardi”, hanno dichiarato le fazioni palestinesi alla Quds Press il 23 aprile. Definendo questo atteggiamento “pericoloso e del tutto inaccettabile”. Dal canto suo, l’UNRWA ha respinto le accuse, sottolineando di aver già provveduto a riedificare “circa 7.500 abitazioni”, comprese quelle gravemente danneggiate.
Ambiente – Dall’Unicef, 6 consigli su come parlare ai bambini del cambiamento climatico
“Parlare del cambiamento climatico può risultare difficile” per genitori e adulti. “È naturale voler proteggere i bambini dalle preoccupazioni e dalle ansie connesse a questa emergenza” ma “è probabile che ne stiano già sentendo parlare a scuola, online o dagli amici”. Partendo da questo presupposto, l’Unicef ha creato un breve “decalogo” in 6 punti – pubblicato online il 20 aprile – per affrontare il tema con i più piccoli. Suggerimenti su come avere una conversazione onesta e fiduciosa, senza minimizzare la realtà e la portata del problema. Del resto, “il 99% dei 2,2 miliardi di bambini nel mondo sono esposti almeno a una minaccia ambientale“, tra cui: ondate di calore, cicloni, inondazioni, siccità.
Africa – Guinea, al via le consultazioni nazionali per il ritorno alla democrazia
Il quadro di consultazione inclusivo – istituito con decreto del 6 aprile scorso – è stato lanciato dal colonnello Mamadi Doumbouya, presidente della transizione, il 15 aprile a Conakry. Le Assise nazionali avrebbero dovuto rappresentare il luogo di confronto tra attori politici e membri della società civile per discutere i punti chiave della transizione. Tuttavia, diversi partiti, tra cui il Raggruppamento del Popolo di Guinea (RPG) dell’ex presidente Alpha Condé, stanno disertando gli incontri. Intanto, si avvicina la scadenza imposta dall’ECOWAS per il ritorno dei civili al potere. Entro la fine del mese in corso, le autorità guineane sono tenute infatti a presentare un calendario ed evitare così sanzioni.
Diritti Umani – Ucraina, anche l’OSCE rileva crimini di guerra e contro l’umanità
“C’è un chiaro disegno di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte delle forze russe nel condurre le ostilità”. In particolare: uccisioni mirate, sparizioni forzate, rapimenti di civili, inclusi giornalisti e amministratori locali. La missione dell’OSCE – istituita a metà marzo su richiesta dell’Ucraina – ha presentato le sue prime conclusioni il 13 aprile innanzi al Consiglio permanente dell’organizzazione. “Se le forze russe avessero osservato i loro obblighi in termini di distinzione, proporzionalità e precauzioni negli attacchi, il numero di civili uccisi o feriti sarebbe stato molto più basso“. Non solo, “sarebbero stati danneggiati o distrutti molte meno case, ospedali, siti culturali, scuole, edifici di appartamenti, centrali elettriche e bacini d’acqua“.
Ambiente – USA e UE principali responsabili dei danni ecologici globali
“Gli impatti umani sui processi del sistema terrestre stanno superando diversi confini planetari, non solo in termini di emissioni di CO2 e cambiamenti climatici” ma anche “di mutamento dell’uso del suolo, perdita di biodiversità, inquinamento chimico”. La “crisi di disgregazione ecologica” è riconducibile soprattutto all’estrazione di risorse naturali, aumentata in modo eclatante nell’ultimo mezzo secolo ben oltre il limite della sostenibilità. “Le Nazioni ad alto reddito sono responsabili del 74% dell’eccesso globale di estrazione e utilizzo” di materie prime. Stati Uniti e Unione Europea in testa. Sono questi i risultati di un nuovo studio, pubblicato l’11 aprile sulla rivista Lancet.
Giustizia sociale – Romania, cresce l’hate speech verso i rom
Si è celebrata, l’8 aprile, la Giornata internazionale dei rom. Istituita nel 1971 per onorare la cultura rom e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle discriminazioni subite da questo popolo. In occasione dell’evento, le associazioni rumene a tutela dei diritti umani hanno puntato i riflettori sul crescente livello di hate speech nel proprio Paese. Nonostante in Romania sia stata introdotta – nel 2021- una legge tesa a punire i crimini di odio perpetrati contro i rom, gli insulti razzisti e gli attacchi verbali (anche sui social media) continuano senza tregua. “Ci sono manifestazioni di odio basate sulla percezione che i rom non siano effettivamente esseri umani“, ha spiegato l’ex parlamentare Daniel Vasile.
Africa/Diritti umani – RD Congo, crimini contro gli indigeni nel Parco Nazionale
Il Kahuzi-Biega National Park – patrimonio mondiale UNESCO e luogo tra i più ricchi al mondo di biodiversità – è teatro di gravi abusi contro gli indigeni Batwa. Stupri di gruppo, torture e omicidi sono stati commessi dalle guardie e dai militari congolesi con la complicità delle autorità della Repubblica Democratica del Congo. A denunciarlo, il 5 aprile, è il nuovo report di Minority Rights Group International, basato su “quasi 600 fonti, inclusi più di 550 testimoni oculari”. Secondo l’ONG, “gli attacchi sono stati pianificati e approvati dalla dirigenza del parco con il sostegno finanziario/materiale di Governi stranieri e organizzazioni internazionali“. L’obiettivo: cacciare gli indigeni dalle loro terre ancestrali.
Politica internazionale – Afghanistan, stretta dei Talebani sulle droghe
“Tutti gli afghani sono informati che d’ora in poi la coltivazione del papavero è stata vietata in tutto il Paese“. Pertanto, “se qualcuno viola il decreto, il suo raccolto sarà distrutto” e “il trasgressore punito in base alla legge della Sharia”. L’annuncio è arrivato il 3 aprile dal portavoce dell’Emirato Islamico, Zabiullah Mujahid. I Talebani hanno deciso di proibire la coltivazione del papavero da oppio nonché l’uso e il traffico di ogni genere di droga. Bisognerà però attendere il decreto attuativo per capire se la produzione di narcotici verrà davvero bloccata o se si tratta soltanto di propaganda per ingraziarsi la comunità internazionale.
Giustizia sociale – Amazon, nasce a New York il primo sindacato interno dei lavoratori
Dopo una battaglia durata due anni, il 1° aprile, gli impiegati dello stabilimento di Staten Island si sono espressi a favore della creazione della prima Amazon Labor Union. Una vittoria non schiacciante (2.654 voti contro 2.131) ma comunque storica, tenuto conto che il colosso dell’e-commerce ha sempre ostacolato – negli Stati Uniti come in Europa – i tentativi dei suoi lavoratori di organizzarsi in unioni sindacali. Intanto, l’esito fallimentare di un altro referendum – svoltosi lo scorso anno nel magazzino di Bessemer (Alabama) – potrebbe essere ribaltato dalla revisione dei voti. Oltre 400 voti sono stati contestati.