Voci Globali

Spagna, proposta di legge per punire i crimini dell’era franchista

[Agenda 17 – 30 novembre 2021. Tenere una finestra aperta sul mondo. In questa prospettiva, la nostra rubrica quindicinale racconta, attraverso cinque notizie, quanto accade nel panorama internazionale, in linea con le tematiche di Voci Globali.]

Foto dell'utente Flickr Magall (Guernica -Picasso) - Licenza CC
Foto dell’utente Flickr Magall (Guernica -Picasso) – Licenza CC

Giustizia sociale – Spagna, nuovo tentativo contro l’impunità dei crimini franchisti

I due principali partiti di Governo, il 17 novembre, hanno presentato un emendamento alla “Legge sulla Memoria Democratica“, volto a permettere la perseguibilità dei crimini commessi durante la dittatura franchista. L’accordo tra Psoe e Unidas Podemos non annulla né deroga la nota Legge di Amnistia del 1977, ma introduce la possibilità per i tribunali di interpretarla “in conformità al diritto internazionale umanitario”, in base al quale “i crimini di guerra e contro l’umanità, il genocidio, la tortura, non sono soggetti a prescrizione” e “non possono essere oggetto di amnistia”. Si ricorderà che, finita la dittatura, la Spagna gestì il delicato processo di transizione verso la democrazia attraverso il riconoscimento di un’ampia amnistia per tutti i delitti politici commessi fino al 1976 sull’adagio “perdonare e dimenticare”. La Ley 46 /1977 è rimasta in vigore anche dopo l’adozione, nel 2007, della Legge sulla Memoria Storica. Nel 2008, il tentativo del giudice Baltasar Garzón di perseguire i delitti del regime fallisce. E l’unico processo al mondo per i crimini del franchismo si sta svolgendo in Argentina.

Ambiente – Somalia, si aggrava la siccità. Oltre 2 milioni di persone in pericolo

Una gravissima ondata di siccità sta colpendo gran parte del territorio somalo, coinvolgendo circa 2,3 milioni di individui che già patiscono la mancanza di acqua potabile e cibo. Il rapido peggioramento potrebbe condurre a una “situazione estrema” senza precedenti entro aprile prossimo. A lanciare l’allarme le Nazioni Unite e il Governo di Mogadiscio in una dichiarazione congiunta del 19 novembre. Secondo quanto riportato nella nota, oltre 100 mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case in cerca di cibo o aree adatte a far pascolare il bestiame. Le origini del problema sono da ricercare in una serie di stagioni piovose deludenti e consecutive, causate dai cambiamenti climatici riguardanti ormai l’intero Corno d’Africa. “Sono particolarmente preoccupata per bambini, donne, anziani, disabili” che “continuano a dover sopportare il peso della crisi umanitaria, degli shock climatici, delle epidemie ha dichiarato Khadija Diriye – ministro federale somalo degli Affari Umanitari e Gestione Disastri. La Somalia, dal 1990 a oggi, ha subito più di 30 disastri legati al clima, tra cui: 12 siccità e 19 inondazioni.

Diritti umani – Russia, “l’eguaglianza genitoriale” è un diritto. Lo afferma la CEDU

Con una sentenza del 23 novembre, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha chiesto alla Russia di porre fine alle pratiche discriminatorie nei confronti delle donne in materia di “affidamento dei figli”. Nella sua decisione la Corte ha richiamato le importanti conclusioni del Comitato ONU per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne. Il Comitato già nel 2015 aveva esortato Mosca ad “adottare tutte le misure legislative necessarie per garantire l’eguaglianza genitoriale” ed “eliminare la consuetudine tradizionale”, secondo cui “i figli sono proprietà dei padri”. Consuetudine diffusa in tutta la regione del Caucaso. Il caso origina dal ricorso presentato da una madre vedova cecena (Luisa Tapayeva), costretta nel 2016 a “cedere” – dopo la morte del marito – le proprie figlie al suocero, che ne aveva rivendicato la “proprietà”. La Corte di Strasburgo ha ordinato l’immediato ricongiungimento familiare tra la Tapayeva e le sue figlie, riscontrando la violazione da parte della Russia del diritto alla vita privata e familiare (art. 8, Convenzione EDU).

Politica internazionale – Adottato il primo accordo globale sull’etica dell’Intelligenza Artificiale

I 193 Stati membri dell’UNESCO hanno firmato, il 25 novembre, un accordo storico per definire i valori e i principi comuni necessari a garantire un “sano sviluppo dell’Intelligenza Artificiale”. La “raccomandazione sull’etica dell’IA” mira, infatti, a costruire una cornice giuridica volta a: proteggere i dati, vietare il punteggio sociale e la sorveglianza di massa, tutelare l’ambiente. Se da un lato, le “tecnologie dell’IA possono rendere grandi servizi all’umanità” a beneficio di tutti i Paesi, dall’altro – si legge nel documento – sollevano ormai da tempo “preoccupazioni etiche di fondo”. Il loro uso improprio è suscettibile di pregiudicare “i diritti umani, le libertà fondamentali, l’eguaglianza di genere, la democrazia. Pertanto, non risulta più ammissibile prescindere dalla “trasparenza e intellegibilità del funzionamento degli algoritmi” nonché “dei dati a partire dai quali sono stati calcolati”. La “raccomandazione” è frutto di un lavoro iniziato nel 2018. Il testo elenca quanto i firmatari dovranno realizzare, soprattutto per la creazione di strumenti legislativi che “inquadrino e sorveglino le AI”.

Africa – Vertice Africa/Cina: economia e sicurezza al centro del dibattito

Vorremmo che la Cina – data la forte influenza – usasse la propria voce a sostegno del Senegal e di tutti i Paesi coinvolti nel problema dell’insicurezza nel Sahel. In questo modo, “le nostre forze avranno ancora più mezzi legali per combattere i terroristi e l’irredentismo“. La richiesta di supporto è arrivata da Aissata Tall Sall, ministro degli Esteri senegalese, nel corso dell’incontro con l’omologo cinese Wang Yi, a margine del vertice Cina/Africa svoltosi a Dakar dal 28 al 30 novembre. Tall Sall ha precisato che Pechino sta già investendo nell’agricoltura, nell’assistenza sanitaria, nella cultura, nelle infrastrutture e in altri settori dell’economia senegalese. Ha quindi espresso l’auspicio di una sempre più significativa cooperazione bilaterale “a beneficio dei popoli di entrambi gli Stati”. Al vertice hanno preso parte anche i presidenti di: Repubblica democratica del Congo (Felix Tshisekedi), Egitto (Abdel Fattah al-Sisi), Sudafrica (Cyril Ramaphosa). Commercio e sicurezza sono stati i temi principali degli incontri. La Cina, ad oggi, costituisce il principale partner commerciale del continente africano. Gli scambi diretti hanno raggiunto, nel 2019, ben 200 miliardi di dollari.

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