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Repubblica Ceca, saranno risarcite le rom sterilizzate forzatamente

[Agenda 21 luglio – 3 agosto 2021. Tenere una finestra aperta sul mondo. In questa prospettiva, la nostra rubrica quindicinale racconta, attraverso cinque notizie, quanto accade nel panorama internazionale, in linea con le tematiche di Voci Globali.]

Foto dell’utente Flickr Yara Kassem – Licenza CC con attribuzione

Giustizia sociale – Repubblica Ceca, una legge per risarcire le sterilizzazioni illegali delle rom

Le migliaia di donne rom sterilizzate forzatamente tra il 1996 e il 2012 riceveranno un risarcimento di 300.000 corone (circa 12.000 euro). A stabilirlo una legge approvata il 22 luglio dal Senato ceco. La normativa entrerà in vigore dopo la firma del presidente Miloš Zeman. Si ricorderà che da uno studio condotto nel 2005 dal difensore civico di Praga era emerso come le autorità statali utilizzassero la sistematica sterilizzazione delle donne di etnia rom per ridurre il tasso riproduttivo della comunità, ritenuto eccessivo. Le rom venivano sottoposte a tale pratica a loro insaputa durante trattamenti ospedalieri. In alcuni casi, erano costrette a firmare moduli di consenso nel corso del travaglio o subito dopo un taglio cesareo dietro la minaccia di perdere i sussidi statali ovvero di vedersi sottrarre i figli. In altri, invece, erano offerte loro somme di denaro. Nel 2009, erano arrivate le scuse ufficiali del Governo ceco, considerate insufficienti dagli attivisti per i diritti umani. Questi hanno portato avanti una lunga campagna per ottenere l’adozione di misure concrete tese a risarcire le vittime di tali soprusi.

Politica internazionale – Israele riammesso nell’UA. Forte il disappunto del Sudafrica

Il 22 luglio, il ministro degli esteri israeliano, Yair Lapid, ha annunciato il reintegro di Israele all’interno dell’Unione Africana (UA) in qualità di osservatore. Il Paese mediorientale era stato estromesso dall’allora Organizzazione dell’Unità Africana (OUA) 19 anni fa a seguito della pressione di alcuni Stati africani, tra cui la Libia del presidente Gheddafi. Il Governo sudafricano si è subito detto scioccato” dalla scelta della Commissione UA. In un comunicato stampa del 28 luglio, Pretoria ha definito la decisione ingiusta e ingiustificata”, oltre che assunta “in via unilaterale senza previa consultazione dei membri” dell’organizzazione regionale. Il Sudafrica sostiene da sempre la causa palestinese, motivo per il quale afferma: “finché Israele non sarà disposto a negoziare un piano di pace senza precondizioni non dovrebbe avere lo status di osservatore nell’UA”. Dal canto suo, Moussa Faki Mahamat – presidente della Commissione UA – in merito al conflitto israelo-palestinese ha ribadito che la posizione del blocco rimane quella di una “soluzione a due Stati, necessaria per la coesistenza pacifica.

Africa – Tanzania, accuse di terrorismo per il leader dell’opposizione

Il Partito della Democrazia e dello Sviluppo (in swahili: Chama cha Demokrasia na Maendeleo – Chadema) ha reso noto, il 26 luglio, che il suo leader – Freeman Mbowe – e altri 15 membri dell’organizzazione sono stati accusati di terrorismo a seguito del loro arresto, avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 luglio. Il raid delle forze di polizia ha avuto luogo pochi giorni prima di un incontro pubblico, organizzato da Mbowe per chiedere l’avvio di riforme costituzionali nel Paese africano. Secondo Amnesty International si tratterebbe di detenzioni arbitrarie poste in essere all’interno di una campagna avviata dal nuovo Governo tanzaniano per reprimere il dissenso politico. “Le autorità della Tanzania devono smettere di prendere di mira l’opposizione”, ha dichiarato Flavia Mwangovya, vicedirettore di AI per l’Africa orientale. “Queste detenzioni illegittime mostrano il palese disprezzo delle istituzioni tanzaniane per lo stato di diritto e i diritti umani, compresi la libertà di espressione e associazione”. Dello stesso avviso la comunità internazionale.

 Diritti umani – Cresce la “vulnerabilità” delle persone con albinismo

Nonostante i progressi raggiunti su molti fronti, è triste constatare il notevole aumento degli attacchi contro le persone con albinismo, uccisi nell’errata convinzione che i loro corpi abbiano poteri magici. Gran parte delle vittime sono bambini”. La denuncia arriva, il 28 luglio – pochi giorni prima del termine del suo mandato ONU –  da Ikponwosa Ero, avvocata nigeriana ed esperta indipendente delle Nazioni Unite per i diritti delle persone albine. Ero evidenzia come la pandemia da Covid-19 – oltre a comportare maggiori livelli di povertà in diverse zone del mondo –  abbia fatto crescere i rischi per l’incolumità delle persone con albinismo, oggetto di una vera e propria persecuzione basata su credenze e superstizioni ancestrali. In Brasile, Giappone, Fiji e in diverse regioni africane, è infatti assai diffuso il commercio di parti del corpo degli albini, utilizzati in rituali di stregoneria per ottenere fortuna e ricchezza. “Anche se abbiamo fatto molto strada – ha aggiunto Ero – la lotta contro questi atti atroci è ancora lunga e difficile”. Pertanto, “invito gli Stati a dare tutto il sostegno possibile al mio successore”.

Ambiente – Francia, Greenpeace contro il Governo per la deforestazione del Cerrado

L’attracco della nave cargo Giewont, il 3 agosto, a Montoir-de-Bretagne ha costituito per gli attivisti di Greenpeace France una valida occasione per denunciare l’inerzia del Governo francese sul tema della deforestazione importata. L’imbarcazione – contenente un carico di 70.000 tonnellate di soia destinate all’alimentazione degli animali da allevamento francesi – era partita il 13 luglio dal porto di Salvador, vicino al Cerrado. L’ecoregione del Brasile, caratterizzata da una grande biodiversità di fauna e flora, è oggi gravemente minacciata dalle piantagioni di soia e dall’allevamento intensivo. Nel comunicato stampa dell’organizzazione ambientalista si legge: Parigi “deve rispettare i suoi impegni” ambientali impedendo “l’ingresso di materie prime o prodotti trasformati derivanti dalla deforestazione, dal degrado forestale o dalla conversione degli ecosistemi naturali”. Va ricordato che la Francia, ogni anno, importa 2 milioni di tonnellate di semi di soia dal Brasile senza alcuna garanzia circa il loro essere “deforestation-free”.

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