Accade in ogni situazione, pubblica o privata, di trovarsi al cosiddetto turning point. Il momento in cui si gioca il tutto per tutto, si raddoppiano le energie, si moltiplicano gli sforzi. Per noi di Voci Globali questo momento è adesso.
Cominciare, nel 2010, è stato un atto quasi istintivo. Molte cose si cominciano con un pizzico di follia, tanto ottimismo e pensieri positivi. Poi, viene il momento di fare un riepilogo, contarsi e riflettere se vale la pena investire sul futuro.
La risposta ce la siamo già data. Siamo qui e vogliamo esserci anche domani.
Quando abbiamo cominciato ci contavamo sulla punta delle dita, oggi continuiamo ad aggiungere firme alle nostre pagine. Perché siamo più bravi o più interessanti degli altri siti di citizen journalism? Questo naturalmente ci piacerebbe dirlo, ma non è così. Ci sono tanti progetti più seguiti del nostro, magari più apprezzati e con il vantaggio di firme note. Allora perché?
Scusatemi la vanteria così palese, ma il motivo è semplicemente perché siamo unici. Cerchiamo di non fare quello che non sappiamo fare, cerchiamo di non essere arroganti e pensare che possiamo “coprire” tutto ciò che accade nel mondo, cerchiamo di non essere voci urlanti ma riflessioni che diventano voci. E ricerche, esperienze, conoscenze che diventano voci.
Quello che fin dall’inizio abbiamo avuto come obiettivo è portare un contributo originale, personale, “pulito” sugli argomenti che caratterizzano i nostri post. I diritti umani e il loro rispetto, ovunque nel mondo, sono il nostro tema principale. Perché dal rispetto dei diritti umani passano tutte le relazioni: da quelle personali a quelle tra gli Stati e le economie.
Abbiamo percorso la strada del “meno articoli più qualità” fin dall’inizio e siamo veramente soddisfatti di averlo fatto. Pian piano i nostri progetti si sono materializzati: la partecipazione a eventi pubblici, la realizzazione nelle scuole di corsi in diritti umani e giornalismo partecipativo, seminari a livello universitario su social media e citizen journalism e a livello primario e secondario su temi come la povertà e il lavoro minorile. E, non ultimo, una redazione in Ghana!
Ora guardiamo avanti. Il futuro di Voci Globali si sta facendo ambizioso: per quest’anno abbiamo in programma di rinnovare le nostre proposte formative e divulgative nelle scuole; abbiamo in programma documentari (i temi li sveleremo in seguito); abbiamo in programma di intensificare i nostri approfondimenti, che vogliamo sottolineare, vengono solo in minima parte da giornalisti di professione o con una esperienza giornalistica tradizionale. I contributi che pubblichiamo sono soprattutto quelli di persone impegnate a vari livelli nella comunità. Persone che sanno osservare la realtà, che sanno essere attente e critiche e che sanno condividere le loro ricerche, le loro conoscenze, qualche volta le loro storie.
Voci Globali ha una caratteristica fondamentale: è un progetto aperto. Ci piacciono il confronto e lo scambio. Viaggiatori sensibili, studiosi attenti, cooperanti con senso critico, e chiunque abbia esperienze di prima mano sui temi che trattiamo non verranno da noi mai cestinati.
E entreranno a far parte della seconda fase della nostra storia.
In occasione del nuovo anno appena cominciato, offriamo ai nostri lettori una retrospettiva sul 2013 attraverso i post più letti nel corso dell’anno passato. L’almanacco, scaricabile cliccando sull’immagine che segue, è stato curato da Giorgio Guzzetta.