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Migranti climatici, cresce il numero ma manca una tutela giuridica

12 Luglio 2023 Gaia Santone ambiente, cambiamento climatico, Convenzione di Ginevra sullo Status dei Rifugiati, crisi ambientale, crisi dei rifugiati, diritti dei rifugiati, diritto di asilo, Diritto internazionale, disastri naturali, migranti, migranti climatici, migrazioni, nazioni unite, Protezione giuridica, rifugiati, rifugiati climatici

Il prossimo 28 luglio sarà l’anniversario dell’adozione della Convenzione di Ginevra sullo Status dei Rifugiati. Ciò ci ricorda come l’ambito di applicazione di tale strumento non sia stato ampliato adeguatamente: particolarmente problematica è la situazione di coloro che migrano a causa degli effetti del cambiamento climatico, i quali non ricadono sotto la protezione di tale Convenzione. Emblematico è il caso Teitiota contro Nuova Zelanda, considerato come uno spartiacque, ma che in realtà è stata un’opportunità mancata.

Ambiente: estreme le proteste, estrema la repressione dei Governi

15 Maggio 2023 Vanna Lucania ambiente, attivismo ambientale, attivisti, cambiamento climatico, Clima, Convenzione di Aarhus, extinction rebellion, Lutzerath, Michel Forst, nazioni unite, riscaldamento globale, tyre esxtinguishers, Ultima Generazione

Le contestazioni recenti sulle questioni ambientali hanno scatenato un’aspra risposta delle istituzioni. In tutti i Paesi d’Europa e non solo, le pene che si riservano agli attivisti raccontano una propaganda che fa della contestazione un atto violento e vandalico, spostando di fatto l’attenzione alla forma delle manifestazioni dal loro stesso contenuto. La risposta non traduce quest’esigenza e quest’ansia verso il cambiamento climatico in politiche concrete e attente, ma in repressione e impulsi antidemocratici. Dove la legge non fornisce sostegno alla causa, l’appello è alla giustizia.

Turchia accusata di usare armi chimiche sui curdi. E il mondo tace

29 Novembre 2021 Valentina Gruarin armi chimiche, attualità, combattimenti in Siria, convenzione sulla proibizione delle armi chimiche, curdi, guerre in medio Oriente, iran, iraq, KDP, kurdistan, medio oriente, NATO, nazioni unite, openDemocracy, persecuzione curdi, PKK, stati uniti, Turchia

Numerose testimonianze da parte di civili curdi hanno portato il PKK a rivolgersi alla comunità internazionale perché vengano avviate indagini ufficiali sull’utilizzo da parte della Turchia di armi non convenzionali. Una serie di rapporti hanno provato a dimostrare l’uso di armi chimiche come causa della morte delle vittime, ma spesso le autorità turche hanno impedito lo svolgimento delle indagini. L’UE e gli Stati Uniti sembrano reticenti a intervenire contro la Turchia, a differenza della Siria contro cui agirono duramente nel 2012 – a dimostrazione del diverso peso sullo scacchiere politico ed economico dei due Paesi.

“Non lasciare nessuno indietro”, formula che resta priva di risultati

24 Novembre 2021 Clara Geraci Agenda 2030, attualità, cambiamento climatico, conflitti, Covid-19, diritti delle donne, diritti umani, disastri naturali, disparità di genere, Disuglianze sociali, Emergenza alimentare, emergenza climatica, fame, inclusione sociale, insicurezza alimentare, Leaving No One Behind, migranti, migrazioni, nazioni unite, onu, pandemia, povertà, sfollamento, WeWorld, WeWorldIndex

Educazione, salute, economia, società, ambiente. Per il WeWorld Index 2021, il mondo peggiora sotto ogni punto di vista. Crescono vertiginosamente povertà e disuguaglianze in quanto a diritti e inclusione, con donne e bambini ad esserne le maggiori vittime. Pandemia e cambiamenti climatici frenano drammaticamente la corsa già lenta verso gli Obiettivi dell’Agenda 2030 in tutto il pianeta. Entro l’anno 435 milioni di donne saranno sotto la soglia di povertà, il lavoro minorile potrebbe aumentare di 8,9 milioni di casi per fine 2022, e nel 2030 la sopravvivenza di 150 milioni di persone dipenderà dagli aiuti umanitari.

Tratta di esseri umani, il fiorente mercato della moderna schiavitù

30 Luglio 2021 Clara Geraci attualità, Conferenza di Palermo, Covid-19, criminalità organizzata, diritti umani, giornata internazionale, Giornata Internazionale Tratta degli esseri umani, ILO, lavoro forzato, nazioni unite, onu, OSCE, pandemia e schiavitù, prelievo di organi, Protocollo di Palermo, save the children, schiavitù moderna, sfruttamento sessuale, tratta di esseri umani, UNODC

30 luglio, Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani. Almeno 40 milioni le vittime nel mondo, trafficate principalmente a scopo di sfruttamento della prostituzione e del lavoro forzato. Una vittima su tre è un bambino. A definire il profilo delle categorie più a rischio sono le condizioni di estrema vulnerabilità sociale e materiale, e sono devastanti gli effetti della pandemia da Covid-19. È decisivo il ruolo giocato da razzismo, xenofobia, e discriminazione di genere. Per i trafficanti, sono grandi profitti e minimi rischi. E l’indifferenza collettiva è la grande complice.

Tortura, azione e aiuti ai “sopravvissuti” alla violenza istituzionale

26 Giugno 2021 Beatrice Chioccioli assistenza legale, assistenza medica, attualità, avocats sans frontières. comitato helsinki, center for victims of torture, convenzione contro la tortura, diritti umani, Europa, fondo volontario delle nazioni unite per le vittime della tortura, Giordania, giornata internazionale, nazioni unite, nigeria, ong, onu, parole, salute mentale, sopravvissuto, tortura, ungheria, uso delle parole, violazioni dei diritti umani, vittima

In occasione della giornata a sostegno di coloro che hanno subìto trattamenti inumani e degradanti, raccontiamo alcuni dei progetti finanziati dal Fondo delle Nazioni Unite su questo tema. Le persone che partecipano a programmi di recupero o intraprendono azioni legali contro i propri torturatori, lo fanno in maniera coraggiosa e determinata, nonostante le difficoltà imposte dal sistema o dalla loro situazione economica e abitativa. Sono guidate da associazioni specializzate che, in tutto il mondo, si battono per e con loro.

Il business del dolore, il mercato e l’uso degli strumenti di tortura

17 Maggio 2021 Beatrice Chioccioli abusi, armi, attualità, commercio di armi, consiglio d'europa, consiglio dei diritti umani, convenzione, detenzione, diritti umani, Europa, isolamento, maltrattamenti, nazioni unite, onu, pena di morte, polizia, prigione, raccomandazione, strumenti di tortura, tortura, torture-free trade, trattamenti inumani e degradanti

Praticamente ovunque, sono banditi i trattamenti inumani o degradanti; produrre, comprare e vendere gli oggetti che servono per maltrattare le persone invece è legale. In prigione, nelle caserme o alle manifestazioni, pubblici ufficiali ne fanno uso in nome dell’ordine e della sicurezza. Contro il business che cresce insieme alle fiere di armi e alimenta l’abuso della forza, gli Stati europei raggiungono un nuovo traguardo. Segue anche l’ONU, lasciando aperta la porta alla speranza di un mercato globale libero dalla crudeltà.

Esternalizzazione delle frontiere, storia dal carattere ideologico

11 Settembre 2020 Bridget Ohabuche attualità, centri di detenzione, conferenza di Evian-les Bains, convenzione di ginevra, Croazia, diritti umani, diritto d'asilo, ebrei, esternalizzazione delle frontiere, fascismo della frontiera, Guardia Costiera libica, immigrazione, italia, mar mediterraneo, memorandun d'intesa, migranti, nazioni unite, niger, principio di non-refoulement, profughi, respingimenti, rimpatri, siria, sudan, Turchia, unione europea

Il trasferimento del controllo delle proprie frontiere a Paesi terzi per impedire l’accesso delle persone straniere al proprio territorio è da tempo uno strumento strategico con cui l’Europa gestisce i flussi migratori. Una strategia che risale all’inizio del ‘900, alla Conferenza di Evian-les-Bains in Francia, dove gli Stati democratici decisero di chiudere le loro frontiere ai rifugiati ebrei in fuga dalla persecuzione nazista e negoziarono con Hitler il controllo del flusso di migranti. Una strategia che oggi viene riutilizzata nella gestione della migrazione dall’Africa e dal Medio Oriente.

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Repubblica Centrafricana, le invisibili ferite aperte del conflitto

30 Marzo 2020 Stefano Battain anti-balaka, attualità, bambine, bambini, bambini soldato, benessere mentale, calcio, CAR, cibo, educazione, gioco, guerra, nazioni unite, orticultura sociale e terapeutica, repubblica centrafricana, seleka, stupri, violenza, War Child

Il conflitto, scoppiato nel 2013 e non ancora del tutto terminato, ha provocato morte, violenza e distruzione. Come spesso accade in queste circostanze, i bambini pagano il prezzo più caro. Le storie di Agnes, Janet, Ali e Daniella raccontano di profondi traumi psicologici, difficili da curare e superare. Le istituzioni, ancora troppo traballanti, non sono in grado di offrire supporto adeguato alle tante vittime. Il lavoro degli operatori umanitari presenti sul territorio – con i loro programmi di educazione, supporto psicologico e sviluppo economico – diventa così essenziale.

Plastica, ora i Paesi poveri potrebbero rispedirla al mittente

17 Giugno 2019 Elena Rubechini attualità, Commercio di rifiuti, Convenzione di Basilea, inquinamento, inquinamento da plastica, nazioni unite, plastica, riciclaggio, Rifiuti di plastica, smaltimento rifiuti

Le nazioni ricche si liberano di determinate tipologie di rifiuti vendendole come beni agli Stati in via di sviluppo. Spesso succede però che questi non siano attrezzati per gestire lo smaltimento di immondizia che alla fine viene semplicemente abbandonata trasformando i territori in vere e proprie discariche a cielo aperto. La Convenzione di Basilea del 1989 ha tentato, finora senza troppo successo, di mettere un argine a questo flusso. Di recente si è tornati sul Trattato per cercare di rafforzarlo e fornire a queste regioni maggiori strumenti per controllare ciò che oltrepassa i loro confini.