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Giornata della pace, ma nel mondo impazzano guerre e conflitti

Dal 2001, il 21 settembre è un’occasione per tirare le somme riguardo l’eradicazione della violenza e il rispetto (anzi il mancato rispetto) dei diritti umani. Il 2023 segna un bilancio disastroso con un numero di situazioni di ostilità e scontri violenti mai raggiunto dal 1945. Nessun Continente è escluso da questo fenomeno. Voci Globali fa il punto su alcune delle aree maggiormente interessate dalla violenza. La realtà emersa mostra anche forti criticità quando si va riflettere sul ruolo della comunità internazionale in materia di peace-building e peace-keeping nelle aree di maggiore crisi.

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Vadoinafrica, la forza della community: progettare relazioni

Il continente africano è ricco di idee, imprese, giovani intraprendenti nel business, pronti ad interagire con italiani ed europei. Tutti sullo stesso piano, con la voglia di conoscersi e scambiarsi competenze e informazioni in spirito di reciprocità: in questa cornice si muove la community Vadoinafrica. Martino Ghielmi, suo fondatore, racconta a Voci Globali lo scopo di questa rete allargata che viaggia tra i due continenti, africano ed europeo, a caccia di opportunità. Un luogo virtuale dove nascono concrete imprese di successo. Anche oggi, con il mondo bloccato a causa del coronavirus, grazie al web viaggiano esperienze, incontri, idee dall’Africa all’Italia e viceversa.

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Africa e Medio Oriente, la calda estate all’insegna della violenza

Il bilancio dei fatti accaduti durante l’estate è drammatico. Il terrorismo radicale jihadista ha fatto vittime in Egitto, Somalia, Nigeria, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo. Le lunghe e violente guerre civili in Siria e Yemen hanno registrato nuovi attacchi e offensive distruttive, mentre nel territorio libico le truppe di Haftar hanno ripreso l’avanzata. Le proteste in Malawi contro l’irregolare elezione presidenziale e le tensioni mortali tra Israeliani e Palestinesi chiudono un quadro davvero preoccupante.

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Burkina Faso, dove l’assenza dello Stato contribuisce alla jihad

Testimonianze dal Soum, una delle province più settentrionali del Paese situato nella regione del Sahel. La pesante carenza di infrastrutture (acqua, strade, sanità, scuole), servizi e sicurezza, e la frustrazione di una regione povera nonostante la presenza di risorse naturali importanti, aumentano il rischio di radicalizzazione, motivato anche da alcune tensioni etniche. Così nascono nuovi gruppi jihadisti quali Ansaroul Islam, nato a fine del 2016 e che agisce nel territorio saheliano, compreso il Mali, con crescente violenza. Una lettura articolata, dalla quale si evince l’urgente necessità di sviluppo dell’area.

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Burkina Faso, il futuro nella memoria di Sankara

A ventisette anni dall’assassinio di Thomas Sankara, il Paese sembra pronto per cambiare pagina e raccoglierne l’eredità. In questi anni Compaoré è riuscito a mantenere il potere e ha amministrato il Paese nell’impunità, sebbene ci siano stati periodici movimenti di protesta. Ora, l’opposizione politica è tornata ad organizzarsi e ha intensificato il proprio messaggio in attesa delle elezioni presidenziali che avranno luogo nel novembre del 2015.

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Sostiene Sankara, il Che Guevara africano

Conosciuto come “il Che Guevara Africano”, Thomas Sankara è stato il primo presidente libero dell’Alto Volta, Paese a cui egli stesso cambiò il nome in Burkina Faso, ovvero “la terra degli uomini integri”. Il nuovo volume della casa editrice BeccoGiallo, dedita ai fumetti di impegno civile, raccoglie le traduzioni dei suoi discorsi sul debito africano, sulle donne, sull’ambiente, sull’unità africana, oltre ad approfondimenti di importanti autori.
Sankara, come Mandela, Lumumba, Dubois e altri ancora sono gli eroi moderni del continente africano. Sospesi tra mito e idealismo. Personaggi forti e, da soli, capaci di segnare la Storia e di combattere per un’Africa africana…

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Una speranza chiamata permacultura

In Africa un sistema di coltivazione basato sulla cosiddetta “permacultura” può aiutare le popolazioni locali a superare la fase della semplice economia di sussistenza. Nello stesso tempo, può favorire il rispetto e la conoscenza del proprio territorio difendendolo – se possibile – dalle logiche perverse dello sfruttamento delle multinazionali. Moira Fusco, al ritorno del suo viaggio in Benin ci racconta come funziona.

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Burkina Faso: povertà, sfide per il futuro e rivolte

Ci sono Paesi di cui leggiamo molto poco sulle testate mainstream, come il Burkina Faso dove recentemente ci sono state una serie di rivolte che per fortuna non hanno provocato vittime. Ma per giorni si è temuto il peggio e il presidente Campaoré ha imposto il coprifuoco. L’autrice di questa testimonianza (Moira Fusco) era nella capitale in quei giorni, stretta tra la paura e la voglia di comprendere il motivo delle proteste.

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