21 Novembre 2024

ambiente

Migranti climatici, cresce il numero ma manca una tutela giuridica

Il prossimo 28 luglio sarà l’anniversario dell’adozione della Convenzione di Ginevra sullo Status dei Rifugiati. Ciò ci ricorda come l’ambito di applicazione di tale strumento non sia stato ampliato adeguatamente: particolarmente problematica è la situazione di coloro che migrano a causa degli effetti del cambiamento climatico, i quali non ricadono sotto la protezione di tale Convenzione. Emblematico è il caso Teitiota contro Nuova Zelanda, considerato come uno spartiacque, ma che in realtà è stata un’opportunità mancata.

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Turchia, arresti in massa durante la marcia del Pride a Istanbul

Tra le notizie di questo mese: la Svizzera ha emendato la legislazione nazionale, riconoscendo che il sesso senza consenso equivale a stupro. Un gruppo di indios peruviani hanno attaccato due petroliere canadesi per protestare contro lo sfruttamento del territorio amazzonico. Il “tesoriere del genocidio” ruandese non sarà sottoposto a processo penale perché troppo vecchio. Lo ha deciso il Meccanismo residuale internazionale per i Tribunali penali. Il Word Food Programme ha annunciato il taglio degli aiuti alimentari in Siria per “una crisi di finanziamento senza precedenti”.

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Africa MOCA Festival, diversità e ricchezza artistica sotto i riflettori

Tra le notizie di questo mese: L’UNESCO difende gli artisti sotto attacco, annunciando un investimento da 1 milione di dollari a sostegno della libertà artistica globale. Scoppiano le proteste in Pakistan dopo l’arresto dell’ex primo ministro Imran Khan. Siglata a Jeddah, da esercito sudanese e forze di pronto intervento, una dichiarazione di principi a tutela dei civili coinvolti nel conflitto. Un rapporto svela come il Delta del Niger sia stato avvelenato dai colossi petroliferi con danni enormi per ambiente e salute umana.

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Ambiente: estreme le proteste, estrema la repressione dei Governi

Le contestazioni recenti sulle questioni ambientali hanno scatenato un’aspra risposta delle istituzioni. In tutti i Paesi d’Europa e non solo, le pene che si riservano agli attivisti raccontano una propaganda che fa della contestazione un atto violento e vandalico, spostando di fatto l’attenzione alla forma delle manifestazioni dal loro stesso contenuto. La risposta non traduce quest’esigenza e quest’ansia verso il cambiamento climatico in politiche concrete e attente, ma in repressione e impulsi antidemocratici. Dove la legge non fornisce sostegno alla causa, l’appello è alla giustizia.

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Iran, la brutale oppressione delle proteste si abbatte sui bambini

Tra le notizie di questo mese: ancora strage di civili in Burkina Faso, il Governo annuncia nuovo approccio nella lotta al terrorismo. Le associazioni ambientaliste europee si scagliano contro l’UE per l’inclusione di gas e nucleare in tassonomia. Prosegue il disgelo tra Iran e Arabia Saudita: incontro a Pechino. Secondo l’ultimo rapporto FAO, la parità di genere nei sistemi agroalimentari aiuterebbe la crescita dell’economia globale. Dopo 500 anni, il Vaticano rigetta la “dottrina della scoperta”: l’ONU plaude. Al via il processo contro l’ex presidente del Kosovo Thaçi per crimini internazionali.

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Afghanistan, come i Talebani massacrano l’istruzione femminile

Tra le notizie di questo mese: secondo i dati dell’Unione Interparlamentare (IPU), cresce e si diversifica la rappresentanza femminile nei Parlamenti di tutto il mondo. Dopo quasi vent’anni di negoziati, è stato firmato lo storico accordo sulla protezione della biodiversità marina. L’Italia difende i pesticidi: ad avviso del nostro ministro dell’Ambiente non danneggiano le api. Il Governo yemenita e gli Houthi hanno raggiunto un’intesa per lo scambio di 887 prigionieri. E, intanto, il senatore nigeriano Ike Ekweremadu viene riconosciuto colpevole di traffico d’organi da una Corte londinese.

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MENA, è online la nuova violenza di Stato contro le persone LGBT

Tra le notizie di questo mese: il Parlamento italiano istituisce una Commissione (permanente) bicamerale d’inchiesta sul femminicidio e ogni forma di violenza di genere. I leader africani si uniscono nella lotta all’AIDS pediatrico. L’Australia boccia la proposta di realizzare una miniera di carbone a poche miglia dalla Grande barriera corallina. Il Centro iraniano per i diritti umani denuncia la repressione di Teheran contro i medici, rei di curare i manifestanti feriti. Israele approva legge volta a revocare la cittadinanza ai detenuti per terrorismo ovvero alle persone riceventi finanziamenti dall’ANP.

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West Bank, la politica securitaria israeliana ghettizza i palestinesi

Tra le notizie di questo mese: la Tanzania abolisce il divieto di “protesta pacifica”. L’ONU esorta gli amministratori di tutti i social media alla concreta applicazione delle politiche aziendali in materia di “hate speech”. La Grecia rimanda il processo farsa contro i soccorritori dei migranti. Greenpeace denuncia il devastante impatto climatico dei jet privati. Intanto, l’UNICEF rileva un aumento della povertà di apprendimento tra gli studenti meno abbienti. Mentre in Libano si protesta contro lo stallo delle indagini sulla nota esplosione al porto di Beirut, in Togo si chiude la Conferenza Africana sulla lotta al terrorismo.

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Corno d’Africa, la siccità minaccia la vita di 20 milioni di bambini

Tra le notizie di questo mese: Al Jazeera si rivolge alla Corte Penale Internazionale per l’omicidio della giornalista Abu Akleh. Ghiacciai alpini sempre più fragili, vulnerabili e instabili per effetto della crisi climatica, secondo un recente report ambientalista. L’ONU lancia un Piano decennale per la sopravvivenza delle lingue indigene. Gli Stati Uniti accusano la Russia di usare in Ucraina armi vietate da risoluzioni internazionali. Lo Zambia abolisce la pena di morte.

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Iran, respinta indagine internazionale su repressioni delle proteste

Tra le notizie di questo mese: in Gran Bretagna è entrata in vigore la Convenzione di Istanbul. Le donne migranti escluse dalle tutele previste dallo strumento internazionale. Proteste in Ghana contro la crisi economica, i manifestanti hanno chiesto le dimissioni del presidente. Coca-Cola, Pepsi e Nestlé guidano la classifica dei più grandi inquinatori di plastica al mondo, secondo il nuovo report della coalizione internazionale Break Free from Plastic. Oltre 50.000 migranti, a livello globale, dal 2014 hanno perso la vita durante i viaggi della speranza. A renderlo noto l’OIM.

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