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Sudan, calamità umanitaria ormai sparita dai radar internazionali

Sono ormai oltre 200 i giorni di sangue nel Sudan che non fa più notizia. Mentre altri, altrettanto drammatici teatri di guerra s’impongono al centro dell’attenzione mediatica (e quindi politica) globale, nel cuore del continente africano “una catastrofica crisi dei diritti umani” va in scena a riflettori spenti. Almeno 10 mila morti e quella che per Unicef è la più grave crisi di sfollamento infantile del Pianeta sono il risultato di sette mesi di un conflitto brutale che si combatte senza quartiere e senza regole. Nel Darfur, a vent’anni dal genocidio, infuria la violenza etnica. L’UNHCR: “il mondo deve prestare attenzione”.

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Salute mentale, la poesia africana come atto di denuncia e terapia

Parole in Folle è il titolo di un progetto realizzato da Voci Globali per sensibilizzare sul tema del disagio mentale e riflettere sul ruolo della parola come strumento di cura. Nell’ambito terapeutico e in quello dell’esperienza poetica, quella che usa la parola per raccontare ma anche per sostenere la propria battaglia contro disturbi e manifestazioni di malessere che toccano sempre più giovani. A Padova i principali appuntamenti: 10 ottobre – Giornata mondiale della salute mentale – conferenza con esperti di vari campi della cultura; 15 ottobre spettacolo di slam poetry e spoken word con artisti africani per la prima volta in Italia.

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Ricordando Mandela, tante iniquità nel Sudafrica per cui ha lottato

Il 18 luglio è la giornata mondiale dedicata a Nelson Mandela: cosa resta dei suoi sforzi per combattere il sistema di segregazione razziale? Di certo, l’esempio di una battaglia per la convivenza pacifica di comunità diverse e l’impegno per eliminare ingiustizie sociali che però restano ancora evidenti. Dall’accesso alle risorse, all’impatto del cambiamento climatico fino all’inclusione nelle città, sono tante le facce della povertà. Tante da non poter dire la lotta conclusa. Ne abbiamo parlato con due professori, per una riflessione sull’eredità di questo personaggio iconico.

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Turchia, arresti in massa durante la marcia del Pride a Istanbul

Tra le notizie di questo mese: la Svizzera ha emendato la legislazione nazionale, riconoscendo che il sesso senza consenso equivale a stupro. Un gruppo di indios peruviani hanno attaccato due petroliere canadesi per protestare contro lo sfruttamento del territorio amazzonico. Il “tesoriere del genocidio” ruandese non sarà sottoposto a processo penale perché troppo vecchio. Lo ha deciso il Meccanismo residuale internazionale per i Tribunali penali. Il Word Food Programme ha annunciato il taglio degli aiuti alimentari in Siria per “una crisi di finanziamento senza precedenti”.

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La nuova era digitale in Africa, app di tendenza e scelte dei giovani

La diffusione dei telefoni cellulari in Africa ha cambiato completamente la comunicazione: oggi più di due terzi della popolazione dei maggiori Paesi africani possiede uno smartphone. L’attività più comune degli africani tramite lo smartphone è quella di inviare messaggi di testo, seguita dallo scattare foto o riprendere video, fare o ricevere pagamenti, accedere ai social network e leggere informazioni e notizie. Le app più popolari in Africa comprendono i social media, la messaggistica istantanea e applicazioni con una funzione specifica, come ad esempio la visione di film, il monitoraggio delle transazioni finanziarie o le scommesse sportive.

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Cina e calo demografico, in gioco opportunità e rischi per l’Africa

Se fino ad oggi la Terra del Dragone ha detenuto il record della Nazione più popolosa del globo, da quest’anno non sarà più così. Sarà infatti superata dall’India con una popolazione stimata a 1,42 miliardi. Nel frattempo, il Continente africano si conferma quello con una popolazione in più rapida crescita. Tuttavia, questo cambiamento porterà con sé anche molti rischi: infatti un rallentamento dell’economia cinese potrebbe mettere a dura prova gli esportatori africani di materie prime provocando conseguenze piuttosto serie in tutto il resto del pianeta nell’ambito del commercio e degli investimenti.

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Africa MOCA Festival, diversità e ricchezza artistica sotto i riflettori

Tra le notizie di questo mese: L’UNESCO difende gli artisti sotto attacco, annunciando un investimento da 1 milione di dollari a sostegno della libertà artistica globale. Scoppiano le proteste in Pakistan dopo l’arresto dell’ex primo ministro Imran Khan. Siglata a Jeddah, da esercito sudanese e forze di pronto intervento, una dichiarazione di principi a tutela dei civili coinvolti nel conflitto. Un rapporto svela come il Delta del Niger sia stato avvelenato dai colossi petroliferi con danni enormi per ambiente e salute umana.

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Iran, la brutale oppressione delle proteste si abbatte sui bambini

Tra le notizie di questo mese: ancora strage di civili in Burkina Faso, il Governo annuncia nuovo approccio nella lotta al terrorismo. Le associazioni ambientaliste europee si scagliano contro l’UE per l’inclusione di gas e nucleare in tassonomia. Prosegue il disgelo tra Iran e Arabia Saudita: incontro a Pechino. Secondo l’ultimo rapporto FAO, la parità di genere nei sistemi agroalimentari aiuterebbe la crescita dell’economia globale. Dopo 500 anni, il Vaticano rigetta la “dottrina della scoperta”: l’ONU plaude. Al via il processo contro l’ex presidente del Kosovo Thaçi per crimini internazionali.

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Afghanistan, come i Talebani massacrano l’istruzione femminile

Tra le notizie di questo mese: secondo i dati dell’Unione Interparlamentare (IPU), cresce e si diversifica la rappresentanza femminile nei Parlamenti di tutto il mondo. Dopo quasi vent’anni di negoziati, è stato firmato lo storico accordo sulla protezione della biodiversità marina. L’Italia difende i pesticidi: ad avviso del nostro ministro dell’Ambiente non danneggiano le api. Il Governo yemenita e gli Houthi hanno raggiunto un’intesa per lo scambio di 887 prigionieri. E, intanto, il senatore nigeriano Ike Ekweremadu viene riconosciuto colpevole di traffico d’organi da una Corte londinese.

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Migrazioni, così la Germania agevola la fuga dei cervelli dall’Africa

Il Governo tedesco ha proposto un progetto riguardante l’apertura di centri per la migrazione in cinque Paesi del Continente volto a offrire a determinate categorie l’opportunità di trasferirsi sul suolo tedesco. Marocco, Tunisia, Egitto, Ghana e Nigeria sono i Paesi finora presi in considerazione. Tuttavia dietro questa “cultura dell’accoglienza” si cela una ragione tutt’altro che umanitaria. Il piano finirà infatti per aumentare la carenza di manodopera qualificata a cui molti Paesi africani fanno fronte e si ripercuoterà su questi ultimi per i quali sarebbe molto più vantaggiosa una migrazione circolare.

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