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Turchia, dritti in carcere i giudici che sfidano il potere

Le elezioni non sono andate come voleva il presidente turco, Erdoğan, che voleva trasformare la Turchia in una repubblica presidenziale. La deriva autoritaria è stata però fermata nella urne. Il suo partito, AKP, ha ottenuto il 40,8%, il partito filocurdo ha raggiunto il 12,9% conquistando così 82 deputati. I nazionalisti il 16,4%. Ora il partito islamico non potrà governare da solo, avendo infatti solo una maggioranza relativa. In questo articolo la situazione alla vigilia del voto e la politica di arresti e violazioni nei confronti dell’opposizione, magistrati e giornalisti.

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“Il Consiglio di Sicurezza ONU ha tradito il suo mandato”

Ben Ferencz, l’ultimo del processo di Norimberga: la legge, non la guerra, deve essere il modello di riferimento. Nell’ultimo incontro pubblico – all’Ikeda Center for Peace, Learning and Dialogue – il giurista ha rilasciato una lunga intervista. Come cambiare uno stato di guerra permanente? Law not War, è il modello di Ferencz che critica il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, quei cinque Paesi a cui “era stata affidata la responsabilità di salvare le future generazioni dal flagello della guerra”.

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Marocco, la prostituzione in un film e la censura si scatena

Presentato al festival di Cannes – e circolato su YouTube – “Much loved” di Nabil Ayouch ha provocato molte polemiche. La pellicola presenta uno spaccato realistico e crudo della vita notturna di quattro prostitute di Marrakesh. Ne racconta gli incontri con uomini di differenti nazionalità, la sofferenza, le difficoltà che si ritrovano ad affrontare e la loro solitudine. I guai per il regista sono cominciati all’indomani della diffusione di alcuni spezzoni del film su YouTube. Il film, censurato dalle autorità, sta ora girando in Rete in versione pirata.

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Donne e mafia: quelle contro, quelle di mezzo, quelle di potere

Le racconta “Sdisonorate”, dell’Associazione daSud. Un testo di ricerca e approfondimento tutto al femminile. Intanto, un recente articolo di Eleonora Montani, docente di Criminologia all’Università di Bocconi di Milano, riferisce di un’indagine scientifica sul ruolo e la presenza delle donne nella mafia partendo dalla differenza che esiste fra l’attenzione data dai media alla crescente esposizione delle donne di mafia e i dati su denunce e condanne. Ma che significa oggi dare uno “sguardo di genere” al fenomeno delle donne che hanno a che fare con la criminalità organizzata?

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Olio di palma, lo sfruttamento nascosto dietro la certificazione

I piccoli produttori pagano le scelte degli Stati e l’avidità delle multinazionali che in 15 anni hanno acquisito 4 mln di ettari nell’Africa occidentale e centrale. In questo gran parlare dell’olio di palma c’è qualcosa su cui bisogna andare più a fondo. La deforestazione, per esempio e l’espropriazione delle terre alle comunità locali. E non è difficile pensare che l’etichettatura obbligatoria vorrà dire chiedere anche la certificazione del prodotto e quindi aumentare i costi e avere bisogno di più spazio di produzione.

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Yemen, un conflitto destinato a non spegnersi

Mentre si aggrava la crisi umanitaria nel Paese, l’Arabia Saudita ha allentato la pressione militare – almeno per ora. Tuttavia non sembra che sia in vista la fine del conflitto. L’Arabia Saudita difficilmente si tirerà indietro, almeno fino a che la minaccia posta dagli Houthi alla stabilità dello Yemen – e l’intromissione iraniana – sarà respinta. Come ha spiegato il teorico della guerra Carl von Clausewitz, il conflitto potrebbe avere le sue regole, ma la logica di fondo è sempre politica, e nello Yemen, come in Siria, in Iraq e in Libia, è molto evidente.

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Baltimora, la resistenza all’oppressione come diritto umano

“Quando gli oppressi cominciano a ribellarsi viene loro consigliata la strada di M. L. King”. L’opinione di un attivista nero, mentre il razzismo è esploso nuovamente in seguito alla reazione della gioventù nera ad un altro brutale omicidio compiuto dagli agenti di polizia. “L’attenzione si è spostata dall’omicidio di Freddie Gray e dalla violenza di Stato alle forme di rivolta degli afroamericani e al trauma generato da una continua condizione di violenza.”

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Terremoto in Nepal: disastro naturale, innaturale sofferenza

A diverse settimane dall’evento gli aiuti sono in ritardo. Perché? E quale il ruolo dei Paesi occidentali nella storia nepalese? La capacità del governo e delle organizzazioni internazionali di reagire a questa situazione deve essere analizzata nel contesto storico del Nepal, da sempre caratterizzato da sottosviluppo, povertà e disuguaglianze. Intanto, la risposta della ‘comunità internazionale’ in termini finanziari fino ad oggi è stata davvero misera.

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Le città delle donne, tra violenze e discriminazioni

Corpo femminile e città. Spazio pubblico e genere Il dibattito attorno a questo binomio ricco di implicazioni sociali risale almeno agli anni Ottanta, anche se a livello europeo si è fatto sempre più incisivo soltanto negli anni Novanta. Da più parti però si è sottolineato come la discussione non sia riuscita a diventare argomento centrale dei cittadini nei confronti dei luoghi abitati quotidianamente. Alcune riflessioni, e l’invito a partecipare a una campagna di adozione di bambine a distanza.

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