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Io, africana in Italia, tra sospetti, imbarazzi e voglia di capire

16 Marzo 2020 Doris Dery africana in Italia, ghana, inclusività, migranti, migrazioni, storie di vita, testimonianza

L’esperienza di una donna africana che in Italia scopre una diversa cultura, un mondo nuovo, nuove occasioni, ma con alcune criticità e problemi uguali a quelli lasciati nel proprio Paese. E poi l’ambito delle relazioni dove oggi si confronta non più come “ospite” e studentessa universitaria, ma come residente, madre, moglie di un italiano e con un lavoro nella pubblica amministrazione. “Da quando sono arrivata, agli inizi del Duemila, i tempi sono cambiati e sono cambiati anche gli sguardi della gente. Ma spero si torni all’apertura e all’inclusività”.

Se il tuo passaporto è inutile e smette di essere un privilegio

13 Marzo 2020 Antonella Sinopoli antonella sinopoli, attualità, barriere, confini, coronavirus, Covid-19, frontiere, ghana, migranti, passaporti, passaporto, versioni contrarie, viaggiare

L’emergenza coronavirus e le misure di quarantena estrema ci stanno anche mettendo di fronte ad una riflessione: l’indeterminatezza a cui non siamo abituati. Siamo invece inclini all’abitudine di poter viaggiare senza particolari problemi, richiedere e ottenere un visto senza che questo ci venga negato, decidere quando e come partire. Ora no, ora anche noi abbiamo perso questo privilegio. Sarà una cosa temporanea, ma per altri le barriere continueranno ad esistere e a frenare i loro diritti e i loro sogni.

Foto dell’utente Flickr Nizz7 - su licenza Creative Commons

Detenuti trans, “protetti” in sezioni speciali, abusati, umiliati

11 Marzo 2020 Tiziana Carmelitano abusi fisici, abusi psicologici, attualità, carceri, cure ormonali per transessuali, detenute transgender, detenuti transgender, donne trans, Principi di Yogyakarta, sezioni protette, transessualismo, video, violenza sessuale

Il trattamento delle persone transessuali e transgender in stato di detenzione è caratterizzato, in ogni parte del mondo, da episodi di discriminazione, angherie e violenza anche di natura sessuale. In alcuni Paesi la situazione è di gran lunga peggiore che in altri poiché il “terzo genere” non è considerato un’opzione possibile né dalla società né dalle istituzioni. Nel contesto europeo, si cominciano a registrare esempi di “buona pratica” frutto di una crescente sensibilità verso i bisogni dei detenuti transgender. Ma siamo comunque ancora molto lontani dell’effettivo rispetto dei loro diritti umani.

Manifestazione Algeri - Foto tratta da Wikimedia Commons in Licenza CC

Algeria, Hirak non demorde. Il suo obiettivo resta la democrazia

7 Marzo 2020 Tiziana Carmelitano accordo USA-talebani, afghanistan, Al Qaeda, algeria, attualità, barriera corallina, biodiversità marina, diritti umani, discriminazioni di genere, flussi migratori, gender pay gap, giustizia sociale, Grande Baia Australiana, grecia, Hirak, Lesbo, parità salariale, profughi siriani, rivoluzione del sorriso, rotta balcanica, talebani, trivellazioni

Nel Paese maghrebino, la “rivoluzione del sorriso” compie un anno. Ma le proteste non si fermano: i manifestanti continuano a chiedere uno “Stato civile e non militare”. Intanto, le ostetriche dell’Ontario ottengono, dopo una lunga battaglia legale, il riconoscimento della parità salariale. Anche gli ambientalisti australiani hanno qualcosa da festeggiare: la multinazionale Equinor non trivellerà la Great Australian Bight. Sull’isola di Lesbo, invece, è piena emergenza umanitaria in seguito all’apertura delle frontiere turche. In Afghanistan, pochi giorni dopo la firma dell’accordo di pace USA-Talebani, riprendono le ostilità.

Scuole per l’assimilazione, prigioni per indottrinare gli indigeni

4 Marzo 2020 Violetta Silvestri abusi su minori, assimilazione culturale, attualità, cultura, cultura dominante, diritti dei popoli indigeni, discriminazione contro indigeni, factory school, India, indottrinamento, scuole per bambini tribali, scuole per l'assimilazione, scuole residenziali, sfruttamento minerario, tribù indiane, tribù indigene, violenza nelle scuole, violenza su minori

Tra i soprusi subiti dai popoli tribali c’è quello della privazione della propria cultura e libertà attraverso sistemi scolastici imposti da Governi e multinazionali estrattive. Un fenomeno diffuso ancora oggi, soprattutto in India ma non solo, è quello delle scuole per l’assimilazione. Questi istituti, già condannati in Canada nel secolo scorso per aver causato un vero e proprio genocidio culturale, costringono bambini indigeni a ripudiare tradizioni, abitudini, cultura e lingua delle proprie comunità in nome del pensiero dominante. Che tradotto significa diventare servi delle industrie minerarie, subendo lavaggi del cervello, traumi e la stessa morte.

Ciad, ritratti in chiaroscuro da una terra ricca e martoriata

2 Marzo 2020 Angelo Calianno attualità, boko haram, chad, Ciad, cultura, culture nomadi, fotoreportage, fulani, malnutrizione, oro, petrolio, povertà, risorse naturali, terrorismo, uranio

Un fotoreportage per raccontare un Paese africano dove l’immensa ricchezza delle materie prime, quali oro e petrolio, non ha comportato alcun benessere per le popolazioni locali. In particolare, quelle rurali vivono al di sotto della soglia minima di povertà. La presenza del gruppo terroristico Boko Haram accompagnata dai cambiamenti climatici hanno peggiorato una situazione già piuttosto fragile. Eppure, gli splendidi scenari naturali potrebbero far fiorire il turismo rendendolo un’ottima fonte di sviluppo economico. Ma l’insicurezza generale scoraggia i potenziali visitori.

Foto dell'utente Flickr Freedom House - Licenza CC

Siria, “giurisdizione universale” per fermare crimini e impunità

26 Febbraio 2020 Tiziana Carmelitano attualità, caso Caesar, corte penale internazionale, crimini contro l'umanità, crimini di guerra, crisi siriana, detenzioni illegali, giurisdizione universale, siria, sparizioni forzate, tortura, tribunali ibridi, video, violenza sessuale

Ormai da anni, organismi internazionali e ONG denunciano i crimini commessi da tutte le parti coinvolte nel conflitto siriano. Tuttavia, impunità e impunibilità regnano sovrane. Il Governo di Assad non ha alcuna intenzione di perseguire i responsabili di gravi violazioni dei diritti umani. La giustizia internazionale, per una molteplicità di ragioni, è al momento paralizzata. L’unica speranza per le vittime arriva dalle procure europee. Alcuni Stati hanno infatti deciso di esercitare la giurisdizione universale. Nei prossimi mesi, si aprirà nella città tedesca di Coblenza il primo processo al mondo contro i crimini di Stato nel Paese.

Omaggio ai leader sociali assassinati, Cali 26 luglio 2019, immagine di Tefita228 su Wikimedia Commons

Colombia, chi sono i leader sociali. Uno ogni 27 ore viene ucciso

24 Febbraio 2020 Isabella De Silvestro attivisti colombia, attivisti colombiani, attualità, Claudia Ortiz, Colombia, diritti umani, FARC, Iván Duque, leader sociali, omicidi politici, SudAmerica

Nel Paese latino-americano, chiunque osi denunciare i soprusi delle istituzioni, delle FARC o di gruppi impegnati in affari illeciti, diventa bersaglio di intimidazioni, minacce, violenza. Omicidi sistematici volti a silenziare le voci fuori dal coro e a scoraggiare chi vorrebbe lottare per una società più giusta. Al danno si unisce la beffa. I media propongono una narrazione omissiva di qualsiasi riferimento ai colpevoli, quasi si trattasse di esecuzioni senza esecutori. Il Governo è assente. Un silenzio che alimenta l’omertà e l’assopimento della società civile.

Foto dell'utente Flickr Meaduva - Licenza CC

Pesticidi, colosso della chimica rinuncia al velenoso Clorpirifos

22 Febbraio 2020 Tiziana Carmelitano adozioni gay, agricoltura, ambiente, attualità, autodeterminazione dei popoli, camerun, chimica agraria, conflitto israelo-palestinese, crisi anglofona, deal of the century, diritti umani, discriminazioni di genere, matrimoni gay, migranti, pesticidi tossici, politica internazionale, principio di non-refoulement, respingimenti collettivi, secessionismo, striscia di gaza, video

La statunitense Corteva Inc. entro l’anno smetterà di produrre un insetticida tossico per l’ambiente e la salute umana. La Croazia, invece, apre alle “adozioni gay” grazie a una storica sentenza della Corte costituzionale. Intanto, l’Autorità Nazionale Palestinese boccia il cosiddetto “Deal of the Century” proposto dagli USA. E la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo si pronuncia a favore della Spagna in un caso di “respingimento” di migranti verso il Marocco. In Camerun, massacro di civili nel corso di un’operazione antiterrorismo ad opera delle forze di sicurezza, che però parlano di “sfortunato incidente”.

Guerre cibernetiche, quel pericolo silenzioso e sottovalutato

19 Febbraio 2020 Carlotta Erre attualità, crisi della democrazia, cybersecurity, cyberwars, estonia, guerra cibernetica, guerra tecnologica, idee, Internet, iran, Michail Maniatakos, nuovi conflitti, russia, stati uniti, Stuxnet, Tecnologia

Uno sguardo ai conflitti che nessuno vede, nel mondo cibernetico, lontano dai nostri occhi e dalla nostra comprensione. In questo Wild West che è l’Internet di oggi, i giganti mondiali si contendono grandi fette di potere: dalle intelligence che colpiscono le centrali nucleari dell’Iran, alla Russia di Putin che diffonde fake news per alterare gli equilibri elettorali, fino alla Cina che emerge come nuovo leader tecnologico grazie a operazioni di furto intellettuale. Ne abbiamo parlato con Michail Maniatakos, esperto di cybersecurity e docente alla New York University di Abu Dhabi.