5 Novembre 2024

Cultura e Informazione digitale

Fact checking, la verifica dei fatti affidata (anche) ai cittadini

Sono più di 40 le organizzazioni di fact checking oggi attive in molti Paesi del mondo e anche l’Africa non sfugge a questa nuova rotta che sta prendendo il giornalismo: Africa Check è la prima piattaforma di fact checking africana. E in Europa? C’è il sito Ce lo chiede l’Europa (?) e FactCheckEU, prima piattaforma europea di crowdchecking in sei lingue nata in seguito all’esperienza fortunata dell’italiana Pagella Politica. Intervista a Daniele De Bernardin.

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cheFare, reti territoriali per l’innovazione culturale e sociale

Il bando cheFare, promosso dall’Associazione Culturale Doppiozero, si presenta come “uno strumento di ricerca sui nuovi modi di fare cultura oggi in Italia”. Una “piattaforma per la mappatura, la votazione e la realizzazione di progetti di innovazione culturale” nel Belpaese, con un occhio attento ai valori di impresa e di sostenibilità economica. La redazione di cheFare ci parla del progetto vincitore del bando 2014 e dell’importanza del concetto di “fare rete”.

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L’ultima lezione di Randy: “importante è avere sogni precisi”

Sei anni fa moriva il cofondatore dell’Entertainment Technology Center. La sua eredità: un inno alla vita, alla ricerca, allo studio. Il prof. Pausch, esperto di realtà virtuale, prima di morire ha portato in scena, nella sua ultima lezione universitaria diventata poi un libro, il suo corpo segnato dalla malattia. Assieme al corpo, le parole e la sua presenza di spirito. E non per parlare di malattia, ma per discutere di infanzia e di sogni, di fronte a una platea di 400 persone, fra colleghi e studenti.

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Italia, il web al servizio del patrimonio culturale

Giovani iniziative per premiare e stimolare le innovazioni digitali che mirano a promuovere i beni e le attività culturali. Il caso dell’Atlante web realizzato dal piccolo Comune di Rocchetta di Vara e del progetto “Invasioni digitali”. Quest’ultimo mira a coinvolgere gli spettatori nella comunicazione e promozione della cultura museale sfruttando le pratiche di condivisione sui social di foto e video “rubati” dagli utenti con l’utilizzo di tablet, videocamere, smartphone, macchine fotografiche.

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Morire d’amianto, e la Rete comincia a mappare il fenomeno

Una giornata mondiale per ricordare i danni alla salute e all’ambiente. Ma il problema resta in gran parte irrisolto. Nel mondo sono registrato 100.000 decessi all’anno a causa dell’amianto: una persona ogni 5 minuti. Intanto nasce la prima piattaforma nazionale georeferenziata che raccoglie, tra l’altro, le denunce dei cittadini. E la tecnologia informatica usa anche Google Map per identificare gli abusi fuorilegge e pericolosi. Un modo per sostituire le lentezze dello Stato e l’implementazione del Piano nazionale amianto.

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Netizen Report: governi di India e Mozambico contro le email “offensive”

Il Netizen Report settimanale di Global Voices Advocacy offre un’istantanea internazionale sulle sfide, le vittorie e le tendenze emergenti in materia di diritti online in tutto il mondo. Il rapporto di questa settimana comincia parlando della legislazione che riguarda i messaggi definiti “fastidiosi” e “offensivi” in India e in Mozambico, per riassumere poi aggiornamenti sui diritti online dallo Zambia, Pakistan, Cuba e Unione Europea.

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Dall’attivismo su Facebook alla mobilitazione nelle piazze

L’attivismo on line non ha spento la voglia di azioni collettive in spazi pubblici. Al contrario, sembra agire da volano. Da quest’analisi pubblicata su openDemocracy, con cui VG è in collaborazione, risulta che la Rete non ha contribuito a una prevalenza delle azioni virtuali rispetto alle mobilitazioni reali, al contrario è stata uno dei motori di questi movimenti. A cominciare dai movimenti “Occupy”. Ne escono quindi ridimensionate le ragioni della critica al click-activism.

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Il ruolo della tecnologia nei movimenti per i diritti umani

Un’analisi sul futuro dei diritti umani dato il conflitto in corso tra potere e cittadini nell’ambito delle nuove tecnologie. L’uso dei nuovi strumenti di rilevazione di crimini e abusi da parte delle ONG, ma anche l’abuso degli stessi strumenti da parte di Governi autoritari. Esempi illuminanti per fare il punto su sorveglianze e censure, perché in questi anni, gli attivisti per i diritti umani sono diventati molto consapevoli dei possibili svantaggi della tecnologia.

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Fotogiornalismo, l’evoluzione si chiama smartphone

Nonostante perplessità e resistenze, i telefonini sono ormai parte integrante del lavoro fotogiornalistico. E’ stato il cellulare il protagonista dello scatto salito sul podio del prestigioso World Press Photo, targato John Stanmeyer. Se fra i professionisti non mancano i fotoreporter che pubblicano reportage prodotti con l’esclusivo uso di uno smartphone, anche fra gli scatti di vari fotoamatori e i “fotoreporter per passione” si trovano cose piuttosto interessanti.

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Cos’è il citizen journalism? Un manifesto programmatico

Grazie al web 2.0 e allo sviluppo delle tecnologie per la comunicazione si è aperto uno spazio per tutti i cittadini che hanno voglia di registrare e trasmettere notizie e fatti attraverso Internet. Ma come popolare al meglio questo spazio? Quale può essere il futuro del citizen journalism, anche in rapporto alle dinamiche del giornalismo mainstream? Riflessioni e spunti programmatici per il nostro progetto: il dibattito è aperto.

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