Concentrarsi sui propri obiettivi, sulle proprie capacità e, perché no, sui propri sogni, è la strada sicura per vincere. Avete mai visto fallire un ottimista? O qualcuno che giorno dopo giorno si impegna con entusiasmo tirando fuori e accrescendo le sue potenzialità?
Voci Globali lavora così. Costruendo ogni giorno uno spazio di informazione accurato e approfondito. Offrendo ai lettori un modo diverso – più umano – di trattare notizie delicate come quelle riguardanti le violazioni dei diritti umani o le più controverse questioni sociali.
Informare vuol dire in qualche modo educare. E si può educare bene o male. Si può essere maestri arroganti e presuntuosi. Ignoranti e supponenti. Faziosi e opportunisti. È difficile restare liberi, non seguire la folla, non attenersi alle istruzioni, non entrare in competizione… Ma Voci Globali è nato e rimane un “Progetto aperto e condiviso” come scrivevo nell’editoriale di un anno fa. E rimane un progetto orientato a soddisfare due elementi sostanziali: qualità e approfondimento rispetto a tematiche non facili da gestire ma la cui conoscenza è importante per capire le dinamiche della società in cui ci muoviamo, sia che parliamo delle nostre piccole comunità sia che ci riferiamo al mondo intero.
Ci contraddistingue l’entusiasmo. Quell’entusiasmo che deriva dal credere profondamente in quello che si fa. E con il quale abbiamo messo in piedi, mattoncino su mattoncino, una realtà che oggi ha un suo valore e una sua ragion d’essere. Siamo partiti in silenzio, a piccoli passi, e a piccoli passi continueremo a proseguire. Ma, appunto, siamo sempre andati avanti. E questo nuovo anno ci vedrà iniziare con un premio: siamo diventati testata giornalistica!
Perché un premio? Perché un premio è ciò che si merita, un premio è qualcosa che si è sudato. Un premio è la dimostrazione che: sì, ci sei riuscito, ce l’hai fatta. Bravo! Nulla è scontato. Avremmo potuto chiedere la registrazione della testata appena nati, o appena costituiti come Associazione, ma non lo abbiamo fatto. Ogni cosa ha il suo tempo. E quello che ha il tempo di crescere, meditare, diventare grande è ciò che dura di più. E che dà buoni frutti.
Cinque anni per un sito news non sono pochi in questo panorama di progetti che esplodono e scompaiono con la stessa velocità. E sono stati cinque anni di lavoro intenso e costante. Ora però la responsabilità raddoppia e raddoppia anche il valore che stiamo dando a Voci Globali. I risultati, in ogni caso, continuano a confortarci, a entusiasmarci. Agli (ormai storici) fondatori di VG continuano ad aggiungersi altre firme e partnership (l’ultima, in ordine di tempo, con Epoch Times) e anche i sostenitori e i soci continuano a crescere.
Ma – chi di voi ci segue da tempo ormai lo sa – non sono i numeri a cui puntiamo. Puntiamo a fare cose che prima di tutto accrescano noi, il nostro spirito, la nostra voglia di fare. E di fare bene. Ecco perché di pari passo con la crescita e i successi di Voci Globali, vanno quei progetti legati al fare, all’agire. Dunque, i Corsi in Diritti Umani e Giornalismo Partecipativo e i Seminari sulla Povertà nelle scuole. E le attività in Ghana con Ashanti Development.
Ci piace costruire. E ci piace costruire per il futuro. In Ghana stiamo ora portando avanti, in particolare, due progetti che parlano di futuro. Uno si svolge in un piccolo villaggio di pescatori della Regione del Volta, Aflasco. È il villaggio dove vivo per la maggior parte dell’anno. Un piccolo gruppo di bambini segue nel pomeriggio una serie di attività: leggere, scrivere, cantare, giocare, danzare, colorare… ma soprattutto si insegna loro a stare insieme, si insegnano regole di comportamento di rispetto reciproco. Cose niente affatto scontate qui, dove i bambini sono trattati (male) come degli adulti e nessuno ne ha cura. Praticamente abbandonati a se stessi e al bullismo dei grandi verso i piccoli.
L’altro progetto riguarda alcuni villaggi Ashanti dove finanziamo il training per futuri apicoltori e l’acquisto delle arnie. Un progetto in partnership con Bees Abroad, Onlus britannica la cui mission è “cercare di ridurre la povertà grazie all’apicoltura“. Volontari ed esperti si recano nei villaggi più sperduti di alcuni Paesi africani, insegnano a costruire arnie, a realizzare le occorrenti attrezzature con materiale locale e… a “parlare” con le api. Mentre in Occidente dobbiamo firmare petizioni per salvarle, qui in Africa le si protegge con piccoli gesti quotidiani. Senza contare che il miele, qui in Ghana per esempio, è molto apprezzato e ricercato. Purtroppo però gli apicoltori, soprattutto quelli esperti, sono ora una rarità e spesso la povertà non gli consente di occuparsi a tempo pieno dell’attività. È per questo che siamo così fieri della partnership con Bees Abroad.
A quelli tra voi che leggendo sorridono, pensando che questi sono atteggiamenti poetici, rispondiamo: “è quello in cui crediamo“. Crediamo che sono i piccoli gesti quotidiani a fare la differenza, crediamo che una sola persona possa fare la differenza, crediamo che le cose cambiano quando anche uno solo tra noi cambia.
Bambini, api, un diverso modo di essere umani, di pensare e investire sul futuro. Così come Voci Globali, rappresenta per noi un diverso modo di fare giornalismo… Se ci apprezzate, se in qualche modo vi riconoscete in quello che facciamo (e in come lo facciamo) dateci ancora fiducia. Continuando a seguirci, innanzitutto. E inviandoci suggerimenti e consigli. Naturalmente, potete proporvi per entrare a far parte della nostra rete di collaboratori. Non ultimo, potete finanziare i nostri piccoli progetti e/o diventare soci di Voci Globali. Costa così poco, ma avete visto dove possiamo arrivare.
Grazie da tutti noi, e felice 2015!