21 Novembre 2024

referendum

Ecuador, attivisti contro Governo: no allo sfruttamento petrolifero

Nonostante la vittoria alle urne riportata lo scorso 20 agosto, in cui la maggioranza ha votato “sì” alla tutela della foresta amazzonica dalle trivellazioni di combustibili fossili, sembra che il Governo stia rinnegando questo risultato. Il presidente ecuadoriano ha infatti affermato di non voler arrestare la produzione del giacimento petrolifero del Blocco 43. Dall’altro lato, gli attivisti climatici hanno annunciato la volontà di vigiliare sul rispetto del mandato popolare. I timori per l’economia, da sempre dipendente dalle estrazioni, si scontrano apertamente con il rispetto del risultato referendario.

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Aborto, dalle proteste in Polonia al divieto assoluto di Malta

In Europa si continua a discutere sulla legittimità o meno del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. Il tema è tornato ad essere di forte attualità in seguito alla decisione presa dalla più alta Corte polacca, lo scorso 22 ottobre, di vietare quasi in maniera assoluta l’aborto. Tutto ciò ha provocato numerose proteste in molti Stati europei. Dalla Spagna progressista, alla Francia, all’Irlanda, alla “cattolicissima” Malta, un excursus su alcune delle esperienze europee più significative legate all’aborto e alla sua depenalizzazione.

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Catalogna, l’ascesa e il declino del sogno indipendentista

La cronaca internazionale racconta ampiamente di una Spagna colpita dal coronavirus, e ormai poco del fragile equilibrio politico che esiste tra le sue comunità autonome. Ma una situazione è forse lo specchio dell’altra. A tre anni dal referendum di autodeterminazione, che fine hanno fatto i separatisti? Ritratto di un movimento nazionalista in auge ieri, in una impasse oggi, ma che resta un elemento chiave per la comprensione delle dinamiche locali e invita a interrogarsi sul futuro elettorale della regione. Da Barcellona, analisi di un complesso conflitto politico.

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Colombia, il volto violento dietro una maschera di legalità

La Colombia sta vivendo una fase politica storica. Il suo decennale conflitto, il più lungo nell’emisfero occidentale, pare essere giunto alla fine. Il presidente e le FARC sono al lavoro per concludere il processo di pace nonostante il No al recente referendum. Rimane da affrontare la sfida del clima di violenza diffusa di cui soprattutto ragazzi e ragazze pagano le conseguenze. Pubblichiamo la sintesi dell’esperienza sul campo – ricerche su insediamenti a rischio – di una nostra collaboratrice, Elena Butti, che da tempo studia le dinamiche sociali tra i giovani colombiani.

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Democrazia aperta, nuove forme politiche nell’era di Internet

“L’intero sistema della democrazia moderna è orientato ad assicurarsi che le masse non partecipino. Quindi, le masse non sono preparate. Abbiamo poi un gruppo di soggetti che si dedicano completamente ad essa, mentre il resto della popolazione si dedica alla propria attività economica privata. Il risultato è il tipo di cittadini che abbiamo: cittadini che non hanno mai partecipato.” Un’intervista all’attivista argentina Pía Mancini sul ruolo che possono assumere le tecnologie nello sviluppo dei sistemi democratici, attraverso la partecipazione attiva e critica delle singole persone.

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Colombia, storico accordo di pace tra le FARC e il Governo

Dopo oltre cinquant’anni di conflitto armato, e quattro anni di negoziazioni, il governo colombiano e il gruppo guerrigliero delle FARC hanno raggiunto un accordo di pace definitivo. La storica intesa sembra destinata a mettere fine alla guerra più lunga della storia recente, ed è motivo di grande festa, ma una conclusione ufficiale della guerra con le FARC è solo l’inizio della strada verso la pace, che richiederà lo sforzo delle istituzioni governative e sovranazionali sia nel breve che nel lungo periodo. Innanzitutto è previsto un referendum popolare sull’accordo il 2 ottobre.

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Sudan: conto alla rovescia per il referendum, scontata la nascita del Sudan del Sud

Il 9 gennaio si terrà il referendum per decidere l’eventuale creazione del nuovo Stato: con tutta probabilità, il più grande Paese africano si dividerà in due. Ecco una panoramica sulle opinioni più recenti dei blogger riguardo l’imminente votazione: qualcuno accenna anche a possibili conseguenze negative, violenze incluse.

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