21 Novembre 2024

OIM

Nigeria, la vita dei civili stravolta da esercito locale e Boko Haram

Dall’inizio del conflitto jihadista nel 2010, oltre 2,5 milioni di civili sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni causando un crollo dell’economia rurale. The New Humanitarian e VICE News hanno condotto indagini per oltre un anno e tutte hanno testimoniato violazioni del diritto umanitario internazionale da parte dei militari. Boko Haram impone severi controlli nelle zone che occupa e in caso si infrangano le regole si viene puniti severamente. Ma, sebbene molti vadano via, tanti altri restano per timore. Per esempio, per paura di essere spediti nella prigione di Giwa Barracks.

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Migranti, i ritorni favoriti dall’OIM ma segnati da dolore e speranza

Non sempre ce la fanno. Non sempre riescono a raggiungere l’Europa o a sopportare gli abusi e le violenze dei lager libici. Così, molti migranti fanno la scelta del “viaggio di ritorno”. Sono viaggi che rientrano anche nei programmi e fondi a disposizione dell’UE e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. E sono proprio i ritorni dalla Libia quelli più numerosi, rispetto ai reimpatri dai Paesi europei. È il caso, per esempio, del Ghana, dove solo lo scorso anno sono arrivati tre charter con a bordo, ognuno, 150 persone. Che dovranno rifarsi una vita e affrontare lo stigma del fallimento nella comunità.

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Yemen, la lotta per la vita di un popolo fiaccato dalla guerra

Nel Paese mediorientale si sta consumando la più grave crisi umanitaria dalla Seconda guerra mondiale. La popolazione yemenita si trova in una situazione di massima fragilità sotto diversi punti di vista. In un contesto così articolato, i migranti africani vivono una situazione di ancor più grave discriminazione rispetto al passato. La morte per Covid-19 del “paziente zero” – un rifugiato somalo – ha scatenato infatti episodi di razzismo e violazioni dei diritti fondamentali. Gli sforzi dell’OIM sul territorio, da sempre finalizzati a garantire assistenza umanitaria, incontrano adesso maggiori ostacoli anche in ragione del lockdown.

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Gibuti, bambini di strada coperti dall’ombra dell’indifferenza

Vivere alla giornata e senza una casa né una meta precisa è il destino di molta infanzia in tutto il mondo. Qui vi parliamo del caso di uno Stato del Corno d’Africa la cui strategica posizione geografica lo rende luogo di passaggio, partenze e arrivi per adulti e ragazzi che inseguono il sogno di una vita migliore. Spesso etiopi diretti verso lo Yemen, nonostante la guerra in corso e da lì verso l’Oman o la più ricca Arabia Saudita, rimangono invece intrappolati nell’indigenza, senza documenti e senza speranza nel futuro. La testimonianza di una giovane cooperante.

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2013, l’anno della disperazione per i migranti

Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, il 2013 è stato l’anno peggiore di sempre per i migranti, con un record stimato di oltre 7000 persone decedute mentre cercavano di attraversare mari o deserti per migliorare la propria condizione di vita. Secondo il Direttore dell’OIM William Lacy Swing, è il momento di agire e di salvare le vite dei migranti, affinchè non muoiano nel tentativo di attraversare con modalità troppo rischiose confini divenuti sempre più difficili da varcare legalmente.

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La schiavitù nel XXI secolo nel Rapporto Europol

Negli ultimi vent’anni la caduta dei regimi totalitari, la facilità di spostamento e la tecnologia hanno favorito l’aumento del fenomeno migratorio ma anche la nascita di una migrazione forzata che ha come obiettivo il traffico di esseri umani finalizzato allo sfruttamento. Ne parla in quest’intervista a Voci Globali Teresa Albano, responsabile progetto antitratta dell’OIM.

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