25 Aprile 2024

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Egitto, la faccia pubblica e quella privata di al-Sisi

La dissonanza cognitiva è uno stato di contraddizione e incoerenza tra le proprie convinzioni e le azioni. Ultimamente, questo termine ha descritto perfettamente l’atteggiamento dei funzionari egiziani – se si presume che essi stessi credano in ciò che dicono – e la recente visita del presidente al-Sisi in America ne è la dimostrazione più evidente. Il regime egiziano mostra al mondo un’immagine di rispetto di libertà e diritti che, in realtà, vengono costantemente violati. Col passare del tempo, i giovani sono stati enormemente emarginati, perseguiti e molti stanno patendo in carcere. Chi aveva un po’ di fede, ora l’ha persa.

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La Libia, l’Occidente e il tentativo di contenere il conflitto

Sembra che molti potenti muoiano dalla voglia di combattere le violenti milizie libiche e le loro Nazioni amiche all’interno della regione. Lo Stato Islamico, dal canto suo, sta facendo di tutto per provocare l’Egitto, la Giordania e i Paesi occidentali e per portare i “crociati” – ovvero i soldati europei – nei territori arabi. Ma il caos in Libia non verrà sicuramente fermato né da deboli retoriche né da scelte facili. L’analisi di un’esperta.

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Egitto, fra rivoluzione tradita e crisi economica

Ne parliamo con Vincenzo Mattei, giornalista e blogger, autore di testi che analizzano la situazione attuale nel Paese. “La fine delle ideologie islamiche – dice Mattei parafrasando il titolo del suo ultimo libro – si riferisce al fallimento dell’esperienza al governo dei Fratelli Musulmani in Egitto, la loro incapacità di riuscire ad adattarsi a una dialettica democratica-statale. Hanno trovato una dura opposizione da parte degli apparati appartenenti al vecchio regime, ma hanno anche dimostrato una certa riluttanza al dialogo con le altre opposizioni parlamentari”.

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La decadenza egemonica dell’ordine politico arabo

Le rivolte: non rottura con il passato ma ultima fase di un processo che evidenzia una situazione di collasso. Come affermava Gramsci, l’uso della coercizione aumenta esponenzialmente quando un sistema politico si trova nelle ultime fasi della propria decadenza, o quando un nuovo ordinamento si sta affermando. Nel Mondo Arabo, l’ordinamento politico attuale sta attraversando le ultime fasi della propria decadenza. Un’analisi da openDemocracy.

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Egitto: Alaa Abd El Fattah, la condanna di una generazione

In Egitto, il famoso attivista per la democrazia e blogger Alaa Abd El Fattah è stato condannato a 15 anni di carcere, insieme ad altri ventiquattro attivisti, per aver partecipato a una manifestazione non autorizzata. Nel post, un diario che ricostruisce come si sia svolta effettivamente la vicenda in questo simbolico caso di repressione giudiziaria che riassume il conflitto in corso in Egitto, innescato dalle primavere arabe e che vede contrapposta una generazione di giovani attivisti e il potere dell’establishment egiziano.

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Egitto, la violenza fermata nelle immagini

Non si fermano le proteste pro-Morsi. Qualche illustrazione a sintesi degli ultimi eventi. Nel Paese regna la confusione e anche la comunicazione su quanto sta accadendo risente delle pressioni e delle ingerenze sia di una parte che dell’altra. Mentre ci si domanda che ne è stato dei motivi e dello spirito della Rivoluzione.

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Donne, Iran e Primavera araba tra analogie e differenze

Un’analisi della Primavera araba nella quale si sottolineano con ottimismo le differenze rispetto alla rivoluzione iraniana del 1979: le esperienze delle donne di quel Paese, nel corso degli ultimi tre decenni, ci insegnano non solo quanto siano fragili i diritti acquisiti sotto i regimi autoritari ma anche come le donne siano capaci di affrontare le sfide.

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Perché i leader arabi vogliono un cessate il fuoco a Gaza ma non in Siria?

I governi dell’Arabia Saudita e del Qatar continuano a dire che Bashir Assad dovrebbe lasciare il potere o essere rimosso con la forza perchè il popolo siriano vuole che se ne vada. Però trascurano il fatto che i popoli arabi vogliono che anche loro se ne vadano, non solo Assad.

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Siria: nuovo anti-imperialismo e realtà sul campo

Post pubblicato in occasione del blogging day “Siria, I care” che ha avuto luogo l’11 novembre: un’analisi sulla complessità dell’interpretazione politica del conflitto siriano e le divisioni nella sinistra europea, auspicando che la complessità del quadro siriano possa comunque imboccare al più presto una via d’uscita pacifica.

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