27 Aprile 2024

crisi politica

Frontiere USA, quella trappola mortale per migliaia di migranti

L’amministrazione Biden sta facendo i conti con le critiche per la gestione dei migranti al confine meridionale degli States, la più difficile da 21 anni. Mentre sulla Casa Bianca già pesavano le immagini dei migranti presi al laccio dagli agenti di frontiera sulla riva del Rio Grande, si decideva per l’espulsione sommaria ad Haiti di migliaia dei migranti rimasti accampati per giorni, in condizioni al limite della disumanità, sotto al ponte che collega il Messico al Texas. A coprire la faccenda, la trumpiana politica del Titolo 42, che ha già colpito oltre 1 milione di richiedenti asilo negli USA dall’inizio della pandemia.

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Covid-19, “bisogna tutelare poveri ed emarginati” avverte l’ONU

La diffusione dell’epidemia spinge le Nazioni Unite a evidenziare i possibili effetti negativi del virus sui soggetti più vulnerabili, soprattutto dal punto di vista socio-economico. Intanto, l’ONG Al-Haq lancia una “Twitter storm” a supporto della giurisdizione della CPI sui presunti crimini commessi nei territori palestinesi occupati. La Commissione Europea presenta il Piano d’azione per l’economia circolare con l’obiettivo di ridurre i rifiuti elettronici. Mentre l’Unione Africana viene accusata dai suoi dipendenti di corruzione e clientelismo, il presidente iracheno affida l’incarico di formare un nuovo governo a Adnan al-Zurfi.

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Quale destino per l’Europa con l’estinzione delle élite al potere

L’Europa è in crisi, ormai non è più un segreto. I partiti politici tradizionali perdono terreno o sono già praticamente scomparsi. Le istituzioni sono stanche, oppresse e incapaci di far fronte ai numerosi problemi e sfide che il mondo attuale pone quotidianamente. Dall’euro alle politiche sui migranti, il sistema è pervaso da un’ambiguità e un disallineamento che rischia solo di peggiorare una situazione già al tracollo. Meno retorica, più flessibilità e concretezza nel risolvere problemi e, soprattutto, una maggiore partecipazione dei cittadini sembrano essere l’unica via d’uscita.

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Burundi, il braccio di ferro tra l’Unione Africana e l’Occidente

Crisi politica e rischio di genocidio. I leader africani si oppongono alla richiesta di invio di truppe da parte di USA e UE. “Se la stampa occidentale potesse rovesciare un Governo, quello del Burundi sarebbe sparito da tempo. Chiunque abbia cercato in Rete informazioni sul Burundi durante lo scorso anno, avrà notizie insistenti riguardo alle richieste di dimissioni del presidente Pierre Nkurunziza da parte di funzionari occidentali, visto il clima di manifestazioni di protesta e insurrezioni armate, per lasciare spazio ad un ‘governo di transizione'”.

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