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“Non lasciare nessuno indietro”, formula che resta priva di risultati

Educazione, salute, economia, società, ambiente. Per il WeWorld Index 2021, il mondo peggiora sotto ogni punto di vista. Crescono vertiginosamente povertà e disuguaglianze in quanto a diritti e inclusione, con donne e bambini ad esserne le maggiori vittime. Pandemia e cambiamenti climatici frenano drammaticamente la corsa già lenta verso gli Obiettivi dell’Agenda 2030 in tutto il pianeta. Entro l’anno 435 milioni di donne saranno sotto la soglia di povertà, il lavoro minorile potrebbe aumentare di 8,9 milioni di casi per fine 2022, e nel 2030 la sopravvivenza di 150 milioni di persone dipenderà dagli aiuti umanitari.

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Quando i libri diventano strumento di resistenza durante i conflitti

Leggere può essere talvolta uno strumento terapeutico. Oppure può portare la mente a esplorare mondi fantastici, ma che nondimeno riescono a parlare all’uomo a confronto con le domande e gli interrogativi di sempre. Ma cosa significa leggere quando la nostra sopravvivenza fisica è a rischio? E’ possibile riuscire ad essere trasportati in mondi “altri” attraverso la parola, sfidando la paura e un tremendo senso di precarietà che minaccia persino la propria incolumità? Ecco alcune storie di “letture resistenti” dalla Siria, da Gaza e dall’Iraq.

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Caucaso russo, le strade della pace attraverso valli e montagne

Vladimir Putin ha fondato sulla pacificazione della regione – e su una gestione strategica delle immense risorse del Paese – il proprio successo come presidente. È questo il titolo di credito più rassicurante nell’economia di un’area che dopo decenni di guerre e innumerevoli crimini perpetrati contro i diritti umani, mai come ora necessita di stabilità, anche come elemento di discontinuità nei confronti dell’estesa diffusione di un estremismo che dietro al velo di comodo dell’Islam potrebbe dilagare fino all’area del Mediterraneo, pregiudicando ulteriormente un contesto già ampiamente problematico.

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Corno d’Africa, i rischi di un’espansione della crisi del Golfo

La regione è una delle zone geo-strategiche più importanti al mondo per la sua vicinanza allo stretto di Bab-el-Mandeb che collega il Golfo di Aden con il Mar Rosso, e ha stretti legami con il mondo arabo. Le nazioni del Golfo si sono recentemente schierate con l’Arabia Saudita nella crisi diplomatica con il Qatar, accusato di aver finanziato il terrorismo e sostenuto l’Iran. Da questa crisi potrebbe innescarsi un effetto a catena che sconvolgerebbe anche le nazioni del Corno d’Africa, un territorio già vulnerabile ai conflitti nonché già sull’orlo di una crisi umanitaria.

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Colombia e i figli della coca, storie del dopo Escobar

Negli ultimi anni, grazie alle piattaforme online sono state proiettate diverse serie tv ispirate a eventi del passato colombiano. Nonostante i fatti siano romanzati e portino a mitizzarne i protagonisti, queste serie hanno portato gli spettatori a conoscenza di moltissimi fatti per anni ignorati. Nella realtà, le vittime di questo lucrosissimo traffico che è arrivato a coinvolgere anche i clan di camorra sono lontani dai miti delle serie tv e continuano a pagare un prezzo in dolore altissimo ancora oggi, in un Paese che ha il primato mondiale nel numero di sfollati interni.

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Fotogiornalismo di guerra, fra etica e documentazione

Quali sono le sfide del fotogiornalismo nel XXI secolo? Una conversazione con il fotoreporter Pier Paolo Cito. “Sono ancora le grandi agenzie che riescono ad arrivare lì dove molti non arrivano, garantendo maggiori margini di sicurezza. Se questa è la situazione, per produrre in linea di massima del materiale vendibile, un freelance deve recarsi in zone rimaste ‘scoperte’, spesso perché troppo pericolose. È per questo che è importantissimo andarci preparati.”

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Libia: la vittoria, la tragedia e il retaggio della guerra

La fine della guerra in Libia è stata annunciata con toni ottimistici e la conduzione del conflitto descritta come un successo dell’Alleanza atlantica. Resta però sconosciuto il numero delle vittime, mentre uno studio di Andrew Feinstein traccia la mappa degli acquisti in armi del regime di Gheddafi prima di questa guerra. Un intreccio di rapporti che vede in prima linea i produttori europei. Nel gioco della distruzione e della ricostruzione scorrono fiumi di denaro.

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