Caucaso russo, le strade della pace attraverso valli e montagne
[L’articolo è a firma di Giuseppe Caridi, viaggiatore e fotografo di lungo corso, da poco rientrato dal Caucaso russo e recente vincitore al Premio Letterario Nazionale “Patrizia Brunetti” con il suo racconto “Afghanistan”, in corso di pubblicazione.]
Vladimir Putin ha fondato sulla pacificazione del Caucaso – e su una gestione strategica delle immense risorse del Paese – il proprio successo come presidente. È questo il titolo di credito più rassicurante nell’economia di una regione che dopo decenni di guerre e di innumerevoli crimini perpetrati contro i diritti umani, mai come ora necessita di stabilità.
Per sé stessa ovviamente; per la Russia, necessariamente, e per l’Europa intera in quanto elemento di discontinuità nei confronti di una ormai estesa diffusione di un estremismo che dietro al velo di comodo dell’Islam potrebbe dilagare fino all’area del Mediterraneo, pregiudicando ulteriormente un contesto già ampiamente problematico.






