Yanomami, quel genocidio organizzato per l’oro dell’Amazzonia

Il mercato illegale del minerale prezioso ha un impatto devastante sulla foresta pluviale più grande e biodiversa del pianeta e le popolazioni (umane e non) che la abitano. In Brasile, l’invasione della terra indigena yanomami da parte di 20 mila garimpeiros, spesso al soldo dei narcos, ha provocato un’enorme crisi ambientale, sanitaria e sociale. Sull’ex presidente Bolsonaro ora pesa l’accusa di sterminio. I leader indigeni e gli attivisti denunciavano da anni la catastrofe, inascoltati. Ne abbiamo parlato con Alice Farano di Survival International e Padre Corrado Dalmonego, antropologo e missionario della Consolata a Boa Vista.

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Pena di morte, un’altalena di recrudescenza e timidi passi avanti

Non si fermano le impiccagioni dei dissidenti nella terra degli ayatollah, che da 43 anni segna il più alto tasso di esecuzioni pro capite al mondo. Intanto, il boia ha molto da fare anche altrove. Dalla Cina agli Usa, dall’Arabia Saudita al Giappone. Nel 2021 almeno 2052 sentenze di morte in 55 Stati e 579 esecuzioni in 18 Paesi. Non è andata meglio nel 2022. Seppur spaventosamente prolifica, quella dei Paesi che conservano la pena capitale resta una minoranza a fronte degli oltre due terzi del mondo ormai abolizionisti. Ne abbiamo parlato con Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia.

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Afghanistan, il patriarcato e la rivoluzione solitaria delle donne

È apartheid di genere nella terra dei pasthun. I talebani sono tornati a fare i talebani, e le donne non hanno più volto e né diritti nel crocevia d’Asia riconsegnato al fondamentalismo. Contro le politiche misogine del regime si è scagliata l’indignazione della comunità internazionale. Si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà alle afghane. Loro, intanto, resistono. Da sole. Su Voci Globali, le testimonianze delle attiviste di Humanitarian Assistance for Women and Children of Afghanistan, Associazione di Solidarietà Donne per le Donne e Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane.

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Crollato il tabù nucleare, minaccia che incombe sulla storia umana

Torna a soffiare pesante il vento nucleare. Sul tavolo del grande gioco della geopolitica, la bomba atomica è ancora la carta che decide le crisi internazionali. Nel gran discutersi di bluff e dottrine strategiche, è rumorosissimo il silenzio sulla questione umanitaria. Intanto, l’Orologio dell’Apocalisse segna 100 secondi alla mezzanotte. Ne abbiamo parlato con la direttrice del Centro interdisciplinare Scienze per la Pace, Enza Pellecchia; con il presidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli; con il presidente di Senzatomica, Daniele Santi; e con il giornalista di affari internazionali, Ugo Tramballi.

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Generazione di poveri. E in Italia cresce anche la povertà educativa

Un milione e 400mila minori in povertà assoluta, la più alta percentuale di bambini sotto i sei anni a rischio di povertà ed esclusione sociale dal 1995, e una scuola che non c’è, incapace di colmare le disparità socio-territoriali e di farsi presidio di futuro contro le catene di marginalità che diventano quasi un’eredità familiare nel Bel Paese. Della generazione di poveri che cresce in Italia abbiamo parlato con la sociologa e filosofa Chiara Saraceno, con la professoressa di Psicologia generale dell’Università di Parma, esperta di Psicologia Cognitiva, Olimpia Pino e il direttore di Caritas Italiana Don Marco Pagniello.

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Non chiamiamola diversità, coltiviamo invece le multiformi unicità

Iacopo che lavora per decostruire il modello abilista della società. Lara che rivendica diritti per ogni corpo. Valentina che da donna trans corre “contro ogni critica, contro ogni limite”. Joy che è nata albina in Nigeria e ora non vuol più stare ai limiti che altri hanno deciso per lei. Red che è autistica e ha da smontare i troppi pregiudizi dei neurotipici. Yoshiko che ha sposato Banji e alle sue figlie miste insegna l’interculturalità. Emanuele e Luca, coppia gay, che hanno scelto di essere padri. Abbiamo raccolto le loro storie per scoprire il senso e la bellezza della multidiversità, valore cui non dobbiamo rinunciare.

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Quelli che si impegnano a ridare voce, dignità e valore ai detenuti

Il più recente Rapporto Antigone sulle condizioni della detenzione in Italia delinea i contorni di un disastro. Sovraffollamento, suicidi, tassi di recidiva alle stelle e uno Stato che latita contando sull’indifferenza del mondo che sta fuori. A ridare alla pena il senso riabilitativo che la Costituzione e l’etica chiedono è rimasta la società civile. Abbiamo incontrato alcune delle realtà virtuose che abitano questo Paese, da Palermo a Pavia, per farci raccontare cosa voglia dire andare oltre le sbarre e, senza sconti né retorica, farsi opportunità di riscatto reale, per riscoprirsi società.

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La burocrazia che intrappola gli stranieri in un perenne limbo

Un gruppo di giovani esperti di immigrazione e diritti umani, e il diritto dell’immigrazione accessibile a chiunque per “fare chiarezza,

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Africa: sanità in crisi, cresce la fuga all’estero di medici specializzati

Preoccupa l’emorragia di medici e infermieri dall’Africa, accelerata dalla pandemia di Covid-19. Nel continente che soffre il più grande carico di malattie del pianeta resta solo il 3% del personale sanitario a livello globale, e il diritto alla salute sembra sempre più un privilegio per pochi. Nello Zimbabwe si opera a mani nude, mentre a New York un chirurgo guadagna una media di 400 mila dollari l’anno. Le disuguaglianze sociali e l’abbandono dei sistemi sanitari del Sud del mondo sono ragione e conseguenza di una crisi che costa milioni di vite.

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Myanmar, un regime che sparge sangue grazie al traffico dei rubini

Il regime che dal golpe dello scorso febbraio insanguina il Myanmar sarebbe legato a doppio filo allo sfruttamento delle miniere di rubini. L’attentato alla democrazia, la repressione violenta delle manifestazioni civili e le atrocità contro le minoranze etniche. Tutto sarebbe finanziato dal “racket militare corrotto” costruito attorno alle pietre preziose. Un’indagine di Global Witness mette a fuoco il legame tra l’estrazione delle gemme rosse, i conflitti armati e la catastrofe dei diritti umani che si sta consumando nel Paese. L’appello ai grandi nomi della gioielleria mondiale: boicottaggio.

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